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Dizion. 5° Ed. .
DERISIONE.
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DERISIONE. | Definiz: | Sost. femm. L'atto e L'effetto del deridere; Scherno, Beffa. |
Basso lat. derisio. – | Esempio: | Plut. Vit. 28: In questo se ne rise Cato, e disse intra gli altri che erano ivi: O baroni, noi abbiamo per verità consolo degno di derisione. | | Esempio: | Cavalc. Dial. S. Greg. 138: La quale parola udendo quella femmina di bocca di tanto e così venerabile Pontefice, credette che piuttosto dicesse per beffe e per derisione, che per compassione. | | Esempio: | Vill. M. 384: Il quale in effetto contenea, come in derisione e in contento della santa Chiesa e' davano le 'nvestiture. | | Esempio: | Maff. Anfit. 75: Recita [Dion Crisostomo] 36 versi, fatti da non so qual Poeta in lor derisione (degli Alessandrini). |
| Definiz: | § I. Far derisione di checchessia, trovasi per Deriderlo, Prenderlo a scherno, Farsene beffe. – |
| Esempio: | Cic. Opusc. 254: Per la qual cosa, avvegnachè di ciò facesse alcuno derisione, se si vuole, nientemeno varrà appo me più la vera ragione, che la opinione del volgo. |
| Definiz: | § II. Mettere alcuno in derisione, Pigliare, o simili, alcuno in derisione, vale pure Deriderlo, Schernirlo, Metterlo in canzone. – |
| Esempio: | Cic. Opusc. 266: Lo giocolatore, se pure un poco si muove fuori del numero degli altri,... è sibilato e pigliato in derisione. | | Esempio: | Crudel. Rim. 102: Aristofane buffone Sulle illustri Attiche scene Messe pure in derisione Socrate padre di virtù morale. |
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