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1) Dizion. 5° Ed. .
DESIANZA e DISIANZA.
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DESIANZA e DISIANZA.
Definiz: Sost. femm. Desio, Desiderio: ma è voce oggi non comune, e propria più che altro della poesia. –
Esempio: Dant. Parad. 22: Ivi è perfetta, matura ed intera Ciascuna disianza.
Esempio: E Dant. Rim. apocr. 235: Ma io dico ch'Amor non ha sustanza Nè è cosa corporal ch'abbia figura, Anzi è una passione in disianza.
Esempio: Cin. Rim. 60: Ed i pensier mi dicon: tu morrai, Che non puoi viver senza desianza; E certo ch'io non so d'esta possanza Altra cagion, se non ch'io la mirai (la donna).
Esempio: Lucan. volg. S. 70: I Romani non hanno disianza d'avere oro, ma eglino vogliono essere signori di quegli che hanno dell'oro.
Esempio: Dav. Tac. 1, 326: Più volte fu.... udito dire, andarsene a quella a sè conceduta nobiltà, beltà, disianza d'ogni uomo, gioia de' felici.
Esempio: Girald. Oraz. I, 1, 285: Per sola grandezza d'animo, per disianza d'operar bene, la pura e nuda virtù riconoscere?
Esempio: Arrighett. N. Oraz. I, 3, 281: A tal grado arrivò nel sig. Filippo Salviati la desianza di onorare, di beneficare, di sollevare altrui, sicchè ec.
Esempio: Buonarr. Giud. Par. 46: Fia che de' loro amori Renda ognor più le desianze liete.
Esempio: Mont. Poes. 2, 105: Mentre vario il favor ne' petti ispira Desïanze diverse.
Definiz: § Figuratam. e poeticam., per l'Oggetto stesso del desiderio, la Cosa desiderata. –
Esempio: Rim. ant. F. Fed. Imp. 1, 66: Della mia disianza Ch'ho penata ad avere, Mi fa sbaldire (rallegrare), Poi ch'i' n'ho ragione.
Esempio: Poliz. Rim. C. 23: Era già drieto alla sua disïanza Gran tratto da' compagni allontanato; Nè pur d'un passo ancor la preda avanza, E già tutto il destrier sente affannato.