Lessicografia della Crusca in rete

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Definiz: Att. Perfezionar le vivande coi condimenti; e più comunemente riferiscesi a insalata, legumi, o ad altri cibi che si mangino a modo d'insalata: e in senso più particolare, Ungere la vivanda con olio, burro, lardo semplicemente, ovvero Infonderveli. Usasi così assolutamente, come col compimento della cosa che serve a condire.
Dal lat. condire. –
Esempio: Franc. Son. 37: Perchè molto, Luigi, avesti a male Che ti chiamai parassito e cagnotto, Duo' dì provasti a pagarti lo scotto, E condir la minestra col tuo sale.
Esempio: Bern. Orl. 25, 4: E pare anche che gusto e grazia accoglia A vivande che sien per altro buone, E le faccia più care e più gradite Un saporetto, con che sien condite.
Esempio: Ricc. L. Teofr. Caratt. 3, 297: Principale uficio è dell'uomo savio il fare tutto quello ch'ei fa, anche nelle picciole cose, bene, ed acconciamente, fino nel condire le lenti, che è l'espressione dello stoico insegnamento.
Definiz: § I. E in locuzione figurata. –
Esempio: Segner. Mann. giugn. 1, 7: Questi sono i termini i quali condiscono a maraviglia un tal cibo, per altro sì inamabile, sì insoave, qual'è il patire.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 144: Ti mando bene un Capitolo,.... il quale spero che ti servirà per salsa da condire il trattenimento del dopo desinare.
Definiz: § II. E per Rendere gradevole, gustosa, una vivanda; detto figuratam. di Cose che non sieno condimenti. –
Esempio: Cic. Tusc. 171: Con queste cose (con la fame e la sete) si condiscono le vivande de' Lacedemoni.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 433: In quel furor di voglia (di mangiare) Possa io morir, se fantasia mi punse Mai d'intingoli o salse. Oh prelibato Cuoco, età giovanil, come condisti Pan di cruschello ed uve secche e noci.
Definiz: § III. Figuratam., Adornare, Appiacevolire, Perfezionare, checchessia. –
Esempio: Cavalc. Discipl. Spir. 52: Nulla è la dolcezza della lingua, se ella non si condisce con sapore di buona vita.
Esempio: Petr. Rim. 2, 84: Già mi fu col desir sì dolce il pianto, Che condia di dolcezza ogni agro stile.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 221: Le parole vostre.... son condite di tanto senno, che trarrebbono.... me del mio proponimento.
Esempio: Domin. Tratt. Car. 21: A te basti che tutto quel che fai, o ricamare, cucire, o filare, il condisca con carità.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 3, 37: Il quale (il secolo) prendeva a schifo la dottrina, se non era condita con l'eleganza.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 267: Il buon termine (le buone maniere) è quel che condisce il dono.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 3, 389: In pochi degli scrittori d'oggidì trovo quel sapore e quella grazia che condisce le sue scritture di tal genere.
Definiz: § IV. Condire, riferito a lucerne, lampade o altri lumi, usasi talvolta familiarmente, e in modo basso, per Mettervi l'olio, Accomodarli.
Definiz: § V. Pur familiarmente, e in modo alquanto scherzevole, usasi per Conciare, Insudiciare vesti, o altri panni, versandovi sopra olio, o generalmente altra cosa che macchi.
Definiz: § VI. Pure familiarmente e in ischerzo, usasi, in senso figurato, per Recare altrui alcun danno o pregiudizio; Conciarlo, Aggiustarlo; per lo più nelle maniere ironiche: L'ha condito per bene, È stato condito benino, e simili.
Definiz: § VII. Condire, vale pure Fornire a sufficienza, Tener provveduto di checchessia. –
Esempio: Vill. G. 752: Quando erano in buono stato, condivano con li loro traffichi gran parte del traffico della mercatanzia de' Cristiani.
Esempio: Rondin. F. Relaz. 81: L'altro emisfero condisce noi di oro, di argento, di pietre preziose, di aromati e di medicamenti.
Esempio: Viv. Lett. 24: Potendo dargli il restante dell'edizione di circa numero 160, co' quali potrebbero essi condire le librerie della Francia, dove non ne sono capitati.
Esempio: Fag. Comm. 5, 83: Abbiamo una fonte, che condisce tutto il paese, anche pe' solleoni.