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CRITICO.
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CRITICO.
Definiz: Sost. masc. Chi esercita la critica; ed anche, in più stretto senso, Chi fa la critica sulle opere dell'ingegno.
Dal lat. criticus, e questo dal grec. κριτικός. –
Esempio: Salv. Infarin. sec. 284: Se gli altri di quel Protagora furono dello stesso sapore, dovette essere un critico d'importanza.
Esempio: Tass. Lett. 1, 190: So ancora che i critici greci e latini lodano Omero e Catullo, che ne' loro versi essametri abbiano spesso accettato il verso spondaico ec.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 1, 362: Le vigilanti insidie dei critici, che sempre in guisa di rapaci avvoltoj stanno su le ali ec.
Esempio: Red. Lett. 1, 82: Si troverà ben altri, che farà il critico ed il censore sopra di me, conforme talvolta per trovar la verità io lo faccio sopra l'altrui opere.
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 7, 4: Dica chi vuole: Dei critici alla barba, io cantar voglio.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 153: Nè degli esempj di queste sopraddette arti si sdegnò di servirsi nella sua ammaestrazione rettorica il gran critico Quintiliano.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 1, 39: Il segnar gli spurj [versi] fu però appunto inspezion principale degli antichissimi critici.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 27: Fanno i critici fargli (allo scrittore) il sangue verde, E per la gloria la sua pace perde.
Definiz: § E in senso di Riprensore, Biasimatore di chicchessia o di checchessia; e per lo più prendesi in mal senso. –
Esempio: Salvin. Disc. 1, 146: Tutto al contrario dovrebbe praticarsi, come fanno i veri uomini da bene: essere nei difetti degli altri indulgente e compassionatore, ne' proprj critico perspicace, punitore severissimo.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 75: O critico, tu vuoi Mostrar gli altrui difetti, e scopri i tuoi.