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Dizion. 5° Ed. .
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DA Definiz: | serve alla relazione di attezza, idoneità, capacità e simili, di chicchessia, o di checchessia, ad un dato atto od effetto. – |
Esempio: | Dant. Inf. 18: Qui non son femmine da conio. | Esempio: | E Dant. Parad. 8: Ma voi torcete alla religïone Tal, che fu nato a cingersi la spada; E fate re di tal, ch'è da sermone. | Esempio: | E Dant. Conv. 395: La nobile anima, conoscendosi non avere più ventre da frutto, cioè li suoi membri sentendosi a debile stato venuti, torna a Dio. | Esempio: | Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 124: Avvegnachè egli per umiltà dicendo che non era uomo da quelle cose, non volesse promettere di fare quello che dimandavano. | Esempio: | Fr. Bart. Sallust. 19: Li novelli giovani, sì tosto com'erano da guerre e da battaglie, in oste stando ec. | Esempio: | Petr. Rim. 2, 171: Materia da coturni, e non da socchi. | Esempio: | Bocc. Decam. 3, 242: Essendo ella già d'età da marito. | Esempio: | E Bocc. Decam. 4, 68: Parendogli terreno da' ferri suoi, di lei subitamente.... s'innamorò. | Esempio: | E Bocc. Decam. 5, 90: Materia da crudeli ragionamenti, e da farvi piagner, v'imposi. | Esempio: | Gell. Vit. Alfons. volg. 18: Fu giudicato e tenuto da molti, che egli fussi più tosto uomo desideroso ed amator d'una certa vita quieta e rimessa, che da alti e nobili esercizj, e da quelle cose le quali si ricercon nel governare uno stato. | Esempio: | Segner. Mann. ott. 15, 3: È una pianta bensì da frondi e da fiori, ma non da frutto. | Esempio: | Mont. Iliad. 10, 588: Ognun de' duci Tiensi dappresso due destrier da giogo. |
Definiz: | § I. E in special modo, parlandosi di persone, denota l'attendere abitualmente ad alcuna cosa o l'avervi particolare disposizione, attitudine e simili, oppure l'avere i requisiti necessarj ad un dato ufficio, come Donna da camera, da cucina; Donna da casa; Frate da messa ec. – |
Esempio: | Ar. Comm. 2, 134: E due donzelle e una donna da camera, E staffieri e ragazzi [voglion le donne]. | Esempio: | Fag. Rim. 1, 334: E dicon tutti:.... È uom da casa, idest uomo assegnato. |
Definiz: | § II. Denota pure acconcezza, Confacenza e simili, parlandosi di cose. – | Esempio: | Red. Ditir. 37: I sorbetti ancorchè ambrati, E mille altre acque odorose, Son bevande da svogliati. E da femmine leziose. |
Definiz: | § III. Reggente un Infinito, denota sufficienza, potenza, a produrre un dato effetto, o a conseguire un dato fine. – |
Esempio: | Bocc. Decam. 1, 58: Se alcuna malinconia o gravezza di pensieri gli affligge, hanno molti modi da alleggiare o da passar quello ec. | Esempio: | Razz. Cecc. 1, 3: Ma quando e' me gli presti, che assegnamenti ho io da rendergliene? |
Definiz: | § IV. Ed altresì denota convenienza, sia morale sia logica, proporzione e simili, fra cosa e cosa, o fra cosa e persona. – |
Esempio: | Dant. Inf. 5: E quel conoscitor delle peccata Vede qual loco d'inferno è da essa. | Esempio: | Petr. Rim. 1, 7: È d'altri omeri soma che da' tuoi. | Esempio: | E Petr. Rim. 1, 293: Allor che Dio per adornarne il cielo La si ritolse, e cosa era da lui. | Esempio: | Ottim. Comm. Dant. 1, 145: Avea allora [la porta d'Inferno] usci,... li quali Cristo, quando scese al Limbo, spezzò; ma non spezzò quelli di Dite, che non v'avea dentro gente da lui. | Esempio: | Bemb. Rim. 15: Dandogli forma da sì bel suggetto. |
Definiz: | § V. Denota pure, conformità con un termine espresso, ed equivale a Come o A quel modo che si conviene a, Nel modo proprio, debito, solito, o degno di, e simili. – |
Esempio: | Stor. Aiolf.: Ti giuro da cavaliere, che io non l'ho veduto. | Esempio: | Car. Lett. fam. 3, 333: Tutto ch'ella fa a beneficio del giovine predetto, è ricevuto da me come fatto a me proprio, amandolo io da figliuolo. | Esempio: | Segner. Pred. 46: Ricordati ch'è molto meglio morir da Abele, che vivere da Caino. | Esempio: | Red. Lett. 1, 183: Rispondo ora; ma non le rispondo da medico, ma bensì da suo buono amico. | Esempio: | Nell. Iac. Torment. 3, 9: Bella comparazione! Da un ignorante e da
un impertinente come te. | Esempio: | Fag. Pros. 86: Alla proposta di quel cane.... nobilmente e da suo pari rispose il generoso leone. | Esempio: | E Fag. Rim. 6, 12: Non sol mi basta i figli amar da figli, Che vo' potergli anco adorar da santi. | Esempio: | Mont. Poes. 2, 80: Dimandando A tutti un ferro per morir da forte,... l'infelice.... correa, ec. |
Definiz: | § VI. Usasi anche a denotare merito; e compone col suo termine una locuzione equivalente a Meritevole di, Degno di, parlandosi più spesso di persona, azione o cosa non buona, come Gente da galera, Roba da processo, Azione da coltello, e simili. – |
Esempio: | Cecch. Comm. ined. 305: E' vi vogliono. G. Me gli Otto? Z. Voi. G. Eh! tu m'hai colto in cambio, Chè io non fo cose da Otto. |
Definiz: | § VII. Denota anche stima, valore, pregio di chicchessia o di checchessia; ed usasi più spesso familiarmente in modo avvilitivo. – |
Esempio: | Lam. Dial. 28: O che capi da dodici alla crazia a censurare notizie sì belle, sì vantaggiose! | Esempio: | Panant. Epigr. 106: Un poeta da quindici alla crazia Fatte avea delle oscene poesie. | Esempio: | Giust. Vers. 63: Un tirannetto Da quattordici al duetto. |
Definiz: | § VIII. Quindi le locuzioni significanti estimazione, rispetto al valore, al merito, alla capacità, e simile, di chicchessia o di checchessia, come Da niente, Da qualche cosa, Da tanto, Da molto, e simili. – |
Esempio: | Dant. Rim. 196: L'uom chiama colui Uomo gentil, che può dicere: i' fui Nipote o figlio di cotal valente, Benchè sia da nïente. | Esempio: | Bocc. Decam. 6, 113: Non sospicò che ciò Guccio Balena gli avesse fatto, perciò che nol conosceva da tanto. | Esempio: | Bemb. Lett. 2, 260: Farà mestiere che prendiate cura non solo di voi nello avere ad esser virtuosi e da molto, ec. | Esempio: | Cas. Pros. 2, 95: Le meretrici, quanto più di vergogna hanno, tanto sono da meno;... laddove l'esserne senza, che di sua natura è biasimevole, da molto più divenire le fa. | Esempio: | Car. Lett. fam. 3, 226: A lei non bisogna dire che cosa sia l'affezione della patria, nè l'obbligo che le abbiamo, nè con quanta ambizione si suol cercare dagli uomini il parer da qualche cosa nei lochi dove son nati. |
Definiz: | § IX. Parlandosi di tempo o di luogo, denota opportunità. – |
Esempio: | Bocc. Decam. 6, 136: Parendo lor tempo da dover tornar verso casa,... in cammino si misero. | Esempio: | Leggend. Tob. V. 2: Quando venne il tempo da ciò, e Tobia tolse moglie della sua medesima schiatta. |
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