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Dizion. 5° Ed. .
CONVALESCENZA.
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CONVALESCENZA. Definiz: | Sost. femm. Principio di ricuperamene di sanità, Stato o condizione di chi s'avvia a guarigione; ed anche il Tempo durante il quale alcuno si trova in tale stato. |
Dal basso lat. convalescentia. – Esempio: | Benciv. Aldobr.: Quando viene a convalescenza, cioè quando la febbre è partita. | Esempio: | Galil. Op. astronom. 3, 150: In una convalescenza molto languida e dagli estremi ed insoliti caldi travagliatissima. |
Esempio: | Bart. D. Cin. 2, 361: Avvegnachè il primo d'essi [Padri], per ostinate e perigliose infermità che sovente il presero, fosse più d'una volta costretto a mutar cielo, e far lunghe convalescenze in Macao. | Esempio: | Segner. Op. 4, 691: Non subito che parte la febre, partono per questo la languidezza delle forze, la nausea del cibo, e le vigilie proprie di un ammalato: restano questi effetti come reliquie della passata infermità, e costituiscono lo stato della convalescenza, tra due estremi della malattia e della perfetta sanità. |
Esempio: | Red. Lett. 2, 105: Nella mia convalescenza ha giovato ancora a me la sua dottissima Dissertazione. |
Esempio: | Luchin. SS. Gris. e Bas. 65: I medici, se liberano dalle malattie, non possono per certo nel medesimo tempo ritornare il malato alla sanità, ma d'un altro lungo tempo hanno bisogno, cioè della convalescenza. | Esempio: | Bott. Stor. Ital. 4, 132: Lunghe, tristi, penose, si vedevano le convalescenze; chi restava stupido lungo spazio, chi tremava, chi ec. |
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