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Dizion. 5° Ed. .
MONGIBELLO
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MONGIBELLO. Definiz: | Sost. masc. Propriamente l'Etna, noto vulcano in Sicilia; ma prendesi figuratam., o in locuz. figur., sia per Vulcano genericamente, sia per Gran quantità di fuoco, di calore, di materia che arda, e simili. − |
Esempio: | Pulc. Luc. Giostr. 139: Dettonsi colpi che parvon d'Achille, E balza un mongibello fuori di faville. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 1, 40: Suspirando piangea, tal ch'un ruscello Parean le guancie, e 'l petto un mongibello. | Esempio: | Segner. Op. 2, 580: Sfogando forse per quell'adito il cuore più francamente, qual piccolo mongibello, le interne arsure. | Esempio: | Forteguerr. Ricciard. 19, 98: Tosto si riveste D'altra figura strana ed ammiranda. Drago diventa, che dall'ampie creste Un mongibello di fuoco tramanda. | Esempio: | E Forteguerr. Ricciard. 22, 87: E se degli occhi fece mongibelli, E se fuora egli uscì tutto arrabbiato, Sel pensi chi davvero è innamorato. | Esempio: | Fag. Comm. 4, 206: Ditele che siete arso, e non direte la maggior verità di cotesta; che avete un mongibello di fascine nel petto, alle quali ella collo zulfanello del suo bel volto ha dato fuoco. |
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