Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
LIBARE.
Apri Voce completa

pag.308


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
LIBARE.
Definiz: Att. Spargere ritualmente; riferito a vino, od altro liquore, o ad altra cosa, nell'atto di offerirli agli Dei, e propriamente in sacrifizio, versandone o gettandone una prima porzione o saggio, od anche l'intero.
Dal lat. libare, e questo dal grec. λείβειν. –
Esempio: Mart. L. Op. 149: O sommo padre ottimo Giove, Per cui s'empion gli altari in questo giorno Di questi santi don; per cui si libano Devotamente i dolci onor di Bacco Ascolta i giusti miei prieghi.
Esempio: Firenz. Rim. 2, 371: Onorerem del nostro Iddio gli altari. Indi.... sull'erbetta verde, Delle vittime offerte e de' bei doni E dei liquor libando al sacro Iddio, Ne scaccerem da noi l'ingorda fame.
Esempio: Adim. A. Pind. 741: Fu de' Greci e de' Romani usanza, libare il vino a gli Dei; i Romani lo costumarono particularmente nelle feste vinali, che non prima che di maggio facevano.
Esempio: Salvin. Georg. 2, 136: Del liquore.... qual noi libiamo in auree patere, Quando il grasso Tirren gonfiò l'eburnea Tromba agli altari, e le fumanti viscere ec.
Esempio: E Salvin. Eneid. 1, 289: Disse, e in mensa libò l'onor del vino, E prima lo gustò co' primi labbri.
Esempio: E Salvin. Eneid. 5, 437: Questi solennemente due libando Coppe di pretto Bacco, in terra versale, Due di fresco latte, e due di sangue Sacro, e purpurei getta fiori, e dice ec.
Esempio: Fosc. Poes. C. 29: E chi sedea A libar latte e a raccontar sue pene Ai cari estinti, una fragranza intorno Sentia qual d'aura de' beati Elisi.
Definiz: § I. E usato assolutam., per Adempiere il rito di tale offerta. –
Esempio: Salvin. Georg. 2, 161: Egli (l'agricoltore) fa festa...; e te, libando, Leneo, invoca.
Esempio: E Salvin. Odiss. 84: E poi darotti bella tazza, in cui Libi agl'iddii immortali, tutti i giorni, Di me tenendo bella ricordanza.
Esempio: E Salvin. Teocr. 18: E tu la capra da' ed il bicchiero, Acciò, mugnendo lei, libi alle Muse.
Esempio: E Salvin. Senof. 28: E Megamede, preso un nappo, e libando, pregava ec.
Esempio: Fosc. Poes. C. 72: Fu quindi Religione di libai col latte Cinto di bianche rose.
Esempio: Pindem. Odiss. 1, 73: Il re canuto un prezioso vino.... Lor mescea nella coppa, e alla possente Figlia libava dell'Egioco Giove, Supplichevole orando. E gli altri ancora Libaro, e a voglia lor bebbero.
Esempio: E Pindem. Odiss. 2, 50: Ciò detto, ai Numi le primizie offerse; E libato ch'egli ebbe, in man d'Ulisse, Che al suo loco sedea, pose la tazza.
Definiz: § II. Poeticam., prendesi per Gustare bevendo, Assaggiare; ed anche semplicemente per Bevere. –
Esempio: Salvin. Eneid. 3, 363: Il re gli riceveva Nell'ampie logge, in mezzo del cortile I bicchieri di vin pieni libavano, Mangiando in oro, e patere teneano.
Esempio: Alf. Trag. 4, 435: Ancor tre giorni intèri Ch'io aggiunga a questo, in cui nè d'acqua un sorso Libai, ec.
Esempio: Mont. Poes. 1, 22: Che più ti resta? Infrangere Anche alla morte il telo, E della vita il nettare Libar con Giove in cielo.
Definiz: § III. E per estensione, Gustar lievemente di checchessia, Delibare. –
Esempio: Salvin. Georg. 4, 212: Purpurei fiori mietono (le api), e leggiere Libano il fiore dell'acque correnti.
Definiz: § IV. E figuratam. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 699: D'eterna vita afferra L'arra, e 'n parte ne liba: Del mondo non deliba Più, ch'ha imparato il vero.
Definiz: § V. Poeticam. e per similit., riferito a baci e al piacere che ne deriva. –
Esempio: Ar. Rim. 1, 224: Bocca, onde ambrosia libo, nè satollo Mai ne ritorno! o dolce lingua, o umore, Per cui l'arso mio cor bagno e rimollo!
Esempio: Tass. Gerus. 16, 19: S'inchina, e i dolci baci ella sovente Liba or dagli occhi, e dalle labbra or sugge.
Esempio: Salvin. Eneid. 1, 260: Sorrise il padre allor d'uomini e Dei, E col volto, onde 'l cielo e le tempeste Serena, libò baci alla figliuola.
Esempio: Mont. Poes. 2, 253: E libava un tenero Bacio al bel labbro che le Grazie aprir.
Definiz: § VI. Trovasi poeticam. per Versare nella tazza, Mescere. –
Esempio: Soldan. Sat. 164: È pien di fiele e d'amarezza Il vin che a' grandi la sgualdrina (la meretrice dell'Apocalisse) liba.