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DISTEMPERARE, e per sincope DISTEMPRARE.
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DISTEMPERARE, e per sincope DISTEMPRARE.
Definiz: Att. Sciogliere o Disfare checchessia con liquore, Farlo divenir quasi liquido; comunemente Stemperare.
Dal basso lat. distemperare. ‒
Esempio: Benciv. Aldobr.: Ne farete polvere, e la distemperrete in acqua piovana.
Esempio: Libr. Segr. Cos. Donn. 16: Recipe, trifera magna, e sia distemperata in vino puro.
Esempio: Libr. Adorn. Donn. 3: A questa colatura sia aggiunto polvere d'allume in grande quantitade;... ed in questo sieno involti li capelli a modo di pasta, e poscia sia distemperata con olio comune, e sia posto in uno vaso e conservato.
Esempio: Span. Cur. Occh. volg. Z. 15: Recipe, sarcocolla,... gumarabico,... schiuma, cioè feccia d'ariento,... distempera con albume d'uovo.
Esempio: Niccol. Cost. Med. Z. 180: Togli li nervi de la piantagine, e seccali in umbra, e fanne polvere, e distemperagli col buturo, e fa bollire.
Esempio: Carlett. Viagg. 2, 163: Distemperano l'inchiostro, che portano sempre sodo fatto in panellini, i quali disfanno con un poco d'acqua, fregandoli sopra detta pietra.
Definiz: § I. E figuratam. ‒
Esempio: Bemb. Rim. 48: E che 'l gran pianto non distempre il core, Face la fiamma che l'asciuga e 'ncende.
Esempio: E Bemb. Rim. 67: Fortuna, che sì spesso indi mi svia, Tolga a gli occhi, a gli orecchi, il proprio obietto, E 'n parte le dolcezze mie distempre.
Esempio: Varch. Lez. Accad. II, 5, 2: È ben vero che questo piacere e dolcezza mia.... distemperano alquanto, e quasi inamariscono due cose principalmente.
Definiz: § II. Pur figuratam., riferito all'animo, per Render molle, fiacco, Togliergli la buona tempra. ‒
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 171: Veramente ella (la voluttà) affoga e annega spiritualmente gli virtuosi giovani, e gli animi virili distempera e ammolla.
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 103: Ogni piacer ch'agli altri aggrada e giova, Par ch'a costui più l'animo distempre.
Definiz: § III. Riferito a liquidi, vale Diluire, Allungare. ‒
Esempio: Span. Tes. Pov. volg. 3: Con detta acqua distempera buona quantità d'acqua di tartaro, e con quella acqua si lavi due o tre volte, e tosto guarrà.
Definiz: § IV. E riferito ad elementi, vale Alterarne la natural temperie, il temperamento. ‒
Esempio: Bemb. Rim. 35: Taccian per l'aere i venti; e caldo o gelo, Come pria, no 'l distempre; e tutti i lumi, Che portan pace a noi, raccenda il cielo.
Definiz: § V. Neutr. pass. distemperarsi Sciogliersi, Disfarsi, in qualche liquore; e poeticam. anche semplicemente Disciogliersi, Liquefarsi. ‒
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 112: Così 'n tutto 'l tempo ch'elle vanno distemperandosi, si vede lor fare in su e 'n giù per l'aceto un flusso e reflusso continuo.
Esempio: Pindem. Poes. 498: Dove la fioccata neve Cominci a sciorsi, e a distemprarsi il gelo, Ti bisogna ir per un sentier più breve.
Definiz: § VI. E figuratam., anche taciuta la particella pronominale. ‒
Esempio: Petr. Rim. 1, 69: Amor (avvegna mi sia tardi accorto) Vuol che tra duo contrarj mi distempre.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 26: Maddalena.... diessi a piagnere amarissimamente i suoi peccati;... e con questo si riscaldava con tanto fervore, e tanto odio di sè, cioè della viziosa vita, ch'ella distemperava quasi infino alla morte, gridando ec.
Esempio: Chiabr. Rim. 2, 318: I sospir tanti confortar non ponno Mio cor, che si distempra Come a forza di fiamma arido zolfo.
Definiz: § VII. Per Perdere la tempera, la saldezza o forza naturale; ma non è comune. ‒
Esempio: Biring. Pirotecn. 15 t.: La durezza che piglia il terzo corpo nasce perchè si distempera e si rompe la qualità olleagina e viscosa che fa il nervo alli metalli.
Definiz: § VIII. E per Alterarsi nel temperamento, o nella propria natura; e con più grave senso, Corrompersi; detto di cose fisiche. ‒
Esempio: Speron. Op. 3, 182: Mandavan [le aeque stagnanti] fuori vapori, onde l'aere di Padova, puro e sano per sua natura, si distemperava in maniera che la città.... la miglior parte dell'anno era stanza non abitabile.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 15, 104: Ciò che sotto la luna si contiene Convien che per rifarsi si distempre; Qual si sia la cagion che 'l fuoco accenda, Convien che venga a fine e più non splenda.