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Dizion. 5° Ed. .
LAMENTARE.
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LAMENTARE. Definiz: | Neutr. pass. lamentarsi e in forma di Neutr. Mandar fuori voci di cordoglio per intenso dolore, Rammaricarsi. |
Dal lat. lamentari. – Esempio: | Giamb. Tratt. mor. 253: E mostratomi per cotante vive ragioni come era matta e vana cosa il mio lamentare, e la cagione della mia malattia, sì mi sforzai ec. | Esempio: | Nov. ant. B. 76: E la moglie lamentando dicea: Deh, signor mio, che doglia m'è, che tu mori sanza colpa? | Esempio: | Dant. Inf. 3: Che è tanto greve A lor, che lamentar li fa sì forte? | Esempio: | E Dant. Rim. 82: Udite quanto Amor le fece orranza; Ch'io 'l vidi lamentare in forma vera Sovra la morta immagine avvenente. | Esempio: | Senec. Declam. 76: Uno giovane.... stava per quello luogo dove era il sepolcro, e vide il detto padre così lamentare e piangere. |
Esempio: | Petr. Rim. 1, 153: Se 'l dolor che si sgombra Avven che 'n pianto o 'n lamentar trabocchi. L'un a me noce, e l'altro Altrui. |
Esempio: | E Petr. Rim. 2, 19: Giusto duol certo a lamentar mi mena: Sassel chi n'è cagion, e sallo Amore. |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 1, 40: Poi cominciò con suono afflitto e lasso A lamentarsi sì soavemente, Ch'avrebbe di pietà spezzato un sasso. | Esempio: | E Ar. Orl. fur. 8, 70: Il sommo Creator gli occhi rivolse Al giusto lamentar del vecchio Carlo. | Esempio: | Tass. Gerus. 12, 89: Scema L'impeto interno dell'intensa doglia; Ma
non così, che ad or ad or non gema, E che la lingua a lamentar non scioglia. |
Esempio: | Pindem. Poes. 253: Intanto un sospirar s'alza, un confuso Singhiozzar lungo, un lamentar non basso, Che per le arcate ed echeggienti sale Si sparge. |
Definiz: | § I. Per similit. – | Esempio: | Ugurg. Eneid. 126: Parevale che uno gufo solo spesso si lamentasse con tristo verso nel colmo del tempio, e traesse longhe voci in pianto. |
Esempio: | Petr. Rim. 222: Se lamentare augelli, o verdi fronde Mover soavemente..., S'ode ec. |
Esempio: | E Petr. Rim. 238: E 'l rosignuol, che dolcemente all'ombra Tutte le notti si lamenta e piagne. | Esempio: | Fiacch. Fav. 2, 26: Oh costumi perversi! oh reo misfatto! Contra la legge ha tanto ardire un gatto? Mentre in tal guisa ei grida (il topo) e si lamenta, L'altro risponde: ec. |
Definiz: | § II. E figuratam. – |
Esempio: | Pindem. Poes. 254: Nel rio che si lamenta, e in ogni fronda Che il vento scuota, sentirai la voce Della tua sposa. |
Definiz: | § III. E per Querelarsi, Lagnarsi, più o men gravemente, Esprimere le proprie lagnanze contro di alcuno, o per checchessia; usato più spesso in costrutto con le preposizioni Di, Per, Contro, e simili, o con la congiunzione Che. – | Esempio: | Cat. Cost. volg. 28: Non credere alla tua moglie, quando si lamenta della tua famiglia sanza cagione. |
Esempio: | Dant. Parad. 14: Qual si lamenta perchè qui si muoia. Per viver colassù, non vide quive Lo refrigerio dell'eterna ploia. | Esempio: | E Dant. Parad. 19: E creder dee ciascun che già, per arra Di questo, Nicosìa e Famagosta Per la lor bestia si lamenti e garra, Che dal fianco dell'altro non si scosta. |
Esempio: | Cavalc. Esp. Simb. 1, 367: E in verità grande materia si ha Dio di lamentare, vedendo così dispregiare li suoi beneficj e li suoi flagelli. |
Esempio: | Strat. Mor. S. Greg. 1, 92 t.: Allora si crede l'uomo essere più puro che 'l suo Fattore, quando si lamenta contro a' flagelli di Dio. |
Esempio: | Cell. G. Gas. fort. volg. 96: La via è piena d'aguati; non ti lamentare che tu vi cadesti, ma allegrati che tu ne scampasti. |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 8, 87: Ritener la colera non puote. Ch'a lamentarsi d'esso, ed a gravarlo Non incominci di biasmevol note. |
Esempio: | Bern. Orl. 38, 2: Chi non è savio, paziente e forte, Lamentisi di sè, non della sorte. |
Esempio: | Guicc. Stor. 2, 339: Con impetuosissime parole si lamentava di tutti i capitani. |
Esempio: | Serdon. Esort. volg. 11: Ma qui (di che si lamenta Ieremia) mancò il mantice nel fuoco e arse il piombo. |
Esempio: | Bott. Stor. Ital. cont. 1. 311: Il Papa.... si era lamentato in pubblico della condotta del Doria nelle ultime fazioni. | Esempio: | Giord. Op. 1. 61: Con amoroso desiderio si lamentano che sia mancato un caro ed imitabile esempio di bontà. |
Definiz: | § IV. E in costrutto con la prep. A, reggente il termine della persona con la quale alcuno si lamenta. – |
Esempio: | Arrighett. Avvers. Fort. volg. 44: O fortuna, a cui mi lamento io? a cui? io non so. Perchè, o perfida, mi costrigni tu patire sozze ingiurie? |
Definiz: | § V. E per Querelarsi, Presentare le proprie querele, ai giudici competenti. – |
Esempio: | Esop. Fav. 24: E però il cane se ne lamentò alla giustizia, cioè al lione (qui per similit.). |
Definiz: | § VI. Vale anche Provare ed esprimere rincrescimento di checchessia. – |
Esempio: | Fior. Agric. Met. volg. 523: La carne di quest'animaletto è molto dolce; e benchè viva ne le selve, sì che non immeritamente de la penuria di quelli Varrone si lamenti nel Fundanio,... non dimanco gli antichi, ec. |
Definiz: | § VII. Att. Deplorare, Compiangere. – |
Esempio: | Fr. Guitt. Lett. 38: Per tutta terra corre lamentando la malizia sua grande. | Esempio: | Fr. Bart. Sallust. 158: Vorrei certamente che queste cose ch'io vi scrivo, e quello ch'io innanzi nel Senato lamentai, fossono piuttosto vane, che ec. |
Esempio: | Petr. Rim. 1, 114: E ne convene Lamentar più l'altrui che 'l nostro errore. |
Esempio: | Bocc. Teseid. 3, 63: Sempre lamentando Andrò la mia fortuna con dolore. |
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