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Dizion. 5° Ed. .
ABBEVERATO
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ABBEVERATO. Definiz: | Partic. pass. di Abbeverare. |
Definiz: | § I. In forma d'Add. − |
Esempio: | Dat. Cical. III, 1, 163: Ma voi, o ben pasciuti, e meglio abbeverati compagni, ereditaste bensì col nome la virtù, ma non già l'austerità platonica. | Esempio: | Gozz. Op. scelt. 5, 198: Trova il cavallo abbeverato e colla sella, mette il piede nella staffa, monta. |
Esempio: | Bott. Stor. Ital. 9, 54: I soldati,.... nutriti di cattivi cibi, ed abbeverati di poco salubri acque, erano ec. |
Definiz: | § II. E figuratam. − |
Esempio: | Fiorett. S. Franc. 94: Della sua bocca, abbeverata alla fonte della divina sapienza nel sacrato petto del Salvatore, uscivano parole maravigliose. |
Esempio: | Buonarr. Fier. 2, Introd. 5: La ricchezza.... occupi, aduggi Chiunque l'ha per compagna, abbeverata Turbi 'l fonte al vicin, satolla levi L'esca dinanzi altrui. |
Definiz: | § III. Per similit. − | Esempio: | Magal. Lett. fam. 1, 282: Abbeverate in sangue [le ombre degli avi], agili e liete All'aureo trono in giro Ministrar guerra ingiusta e pace infida. |
Esempio: | Algh. Litot. 96: Il litotomo.... rimoverà quella pezza abbeverata di sangue. |
Definiz: | § IV. E nel significato del § II di Abbeverare. − |
Esempio: | Pegolott. Prat. Merc. 343: Abbia a mente..... di non mettervi l'argento, infino che la coppella non è bene abbeverata di piombo, e tu lo conoscerai, che quando ne fia abbeverata, lo piombo andrà riposato nella coppella. |
Definiz: | § V. Bene abbeverato, vale anche Avvinazzato. − |
Esempio: | Ovid. Rimed. Am. Ch. 2: Quegli [il padre di Mirra] essendo bene abbeverato, mostrossene forte allegro. |
Esempio: | Borgh. Selv. Tertull. 115: Certamente tu gli chiami [i morti] sicuri, quando ritorni dalle tombe bene abbeverata. Ma io voglio sentir il tuo parere quando se' sobria. |
Definiz: | § VI. Abbeverato, per Avanzato o Rimasto nel vaso, ove altri ha bevuto. − |
Esempio: | Fiorett. S. Franc. 160: A me parea fare villanìa, portare l'acqua abbeverata a quelli santi Monaci. |
Definiz: | § VII. E in forza di Sost. Quel rimanente del liquore lasciato nel vaso da chi ha bevuto prima. − |
Esempio: | Zibald. Andr. 20: E s'ella beeva, ed egli beeva il suo abbeverato; e molte altre cose più laide e vilipese facea. |
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