Lessicografia della Crusca in rete

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Definiz: serve alla relazione di origine, discendenza, provenienza, parlandosi d'individui, di famiglie, di popoli. –
Esempio: Fiorett. Cron. Imper. 2: E di sua progenie fu il crudele imperadore Nerone.
Esempio: Dant. Inf. 15: Ma quell'ingrato popolo maligno Che discese di Fiesole ab antico ec.
Esempio: E Dant. Inf. 16: Di vostra terra sono.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 2, 71: Confesserò io d'essere nata di tigre, allora confesserò di portare nel quore ferro e scogli.
Esempio: Leggend. Tob. V. 1: Era delle parti di Galilea.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 168: Madonna, io son di Costantinopoli.
Esempio: Sassett. Lett. 150: Egli era fiorentino,... nato de' Medici.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 413: Dicono adunque alcuni che d'una ninfa, altri che d'una donna paesana,... nacque il primo Fabio.
Esempio: E Adr. M. Plut. Vit. 2, 13: Nato di buona famiglia al pari di lui, ma inferiore, oltre all'altre qualità, nella eloquenza.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 305: Il califfo Maadi della stirpe degli Abassidi.
Esempio: Giust. Vers. 154: Nato di gente che vendeva il tonno.
Definiz: § I. Regge pure il termine del luogo dove alcun ha avuto i natali, ovvero dove ha fermato la propria dimora; e forma con esso come una maniera aggiuntiva. –
Esempio: Dant. Purg. 26: Lascia dir gli stolti, Che quel di Lemosì mettono avanti.
Esempio: E Dant. Parad. 30: E farà quel d'Alagna andar più giuso.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 44: Un frate di Nitria lasciò dopo la sua morte cento soldi.
Esempio: E Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 97: Monaci d'Egitto, i quali si scandalezzavano de' monaci di Sciti.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 2, 249: Messer Lizio di Valbona, cavaliere cortese ec.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 7: Raccontano Alessandro di Macedonia aver comandato a' capitani che, ec.
Esempio: E Adr. M. Plut. Vit. 1, 12: In Eleusine avendo vinto in lotta Cercione d'Arcadia, l'uccise.
Definiz: § II. Indica pure derivazione, procedenza e simili, riferito a cose tanto materiali quanto morali. –
Esempio: Esop. Fav. M. 168: Si può intendere per lo cane gli sciagurati, i quali pe' diletti del mondo s'incatenano, ec.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 8: Ma non impiegavano [gli uomini] questi doni di natura in azione buona o giovevole, ma godevano, ec.
Esempio: Sangall. Esp. Zanz. 13: Misi in due grandi orinali cert'acqua di pozzo.
Definiz: § III. Indica pure il termine della persona o della cosa, onde proviene, deriva, s'informa, ovvero si ha, si riceve, checchessia; e usasi così nel proprio come nel figurato. –
Esempio: Dant. Parad. 1: Così dell'atto suo, per gli occhi infuso Nell'immagine mia, il mio si fece.
Esempio: Ovid. Pist. 28: Lo re Minos il quale.... ebbe di Pasifa sua moglie più figliuoli.
Esempio: Ug. Pac. Rim. Z. 466: Allora cresce di loro il diletto.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 21: Una giovane Melia, di cui ebbe [Alcibiade] poi ed allevò un figliuolo.