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CONVULSIONE.
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CONVULSIONE.
Definiz: Sost. femm. Moto contro l'ordine di natura, e involontario, de' muscoli del corpo, accompagnato da scosse più o meno violente.
Dal lat. convulsio. –
Esempio: Benciv. Cur. malatt. volg.: Lo grasso della volpe giova alle convulsioni de' nervi.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 370: Non potendo.... ne' corpi.... le convulsioni grandi avvenire, senza perturbazione e patimento di tutte le membra.
Esempio: Red. Osserv. Vip. 10: Quindi gli acutissimi dolori e le mortali convulsioni derivino.
Esempio: Targ. Vaiuol. 6: Tuttavia è sempre meglio prescegliere ragazzi dai quattro anni in su (in vece di persone in età virile o vecchie) per iscansare gli assalti di convulsioni epilettiche, chiamate volgarmente Benedetto.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 124: Convulsioni, sincopi, ed altri accidenti leggeri o gravi che avvenissero.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 30: Sembra che addosso abbian le convulsioni.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 370: Bench'elle (le congiure e le ribellioni) sieno ancora nocive al popolo, non potendo.... ne' regni le convulsioni grandi avvenire senza perturbazione e patimento di tutte le membra; nondimeno il popolo non discerne questo suo male; anzi follemente sempre nel nuovo spera il meglio, quando il presente non è da lui stimato per buono.
Definiz: § II. Per Moto violento, che più o meno abbia del convulso. –
Esempio: Mei C. Metod. Cur. trad. 143: Portan fuori i vomiti le impurità concotte, non solo direttamente dallo stomaco, dal piloro, e dalle glandule che stanziano intorno all'addome ed al cuore,... ma per la loro concussione e convulsione agiscono sopra le vene, le arterie e le glandule più distanti.
Esempio: Spallanz. Fenom. Circol. Introd. 10: L'estrarlo (il mesenterio) che facciamo dal corpo dell'animale, il quale stiramento che non può non succedere volendo spiegarlo, le convulsioni onde allora sogliono esser presi gl'intestini.... non danno forse a dubitare di qualche sconcerto nel ritmo del circolo?
Definiz: § III. Essere in convulsioni, vale figuratam. Essere in grande e penosa agitazione di animo. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 99: Son tutti quanti in moto e in convulsione, Per far le cose andar tutte a martello.