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ERRANTE.
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ERRANTE.
Definiz: Partic. pres. di Errare. Che erra, ne' varj sensi del verbo.
Lat. errans. ‒
Esempio: Dant. Vit. nuov. 92: E fu sì forte la errante fantasia, che mi mostrò questa donna morta: e pareami che donne le coprissero la testa con un bianco velo.
Esempio: Cic. Ufic. 60 t.: E dire che delle cose grandissime non sia arte, quando nessuna delle cose minime è sanza arte, s'appartiene a uomini parlanti con poca considerazione e in grandissime cose erranti.
Definiz: § I. E in forma di Add. Che è in errore, Che sbaglia, Giudicante non rettamente delle cose, o di alcuna cosa, Che è in condizione abituale di pigliare errore. ‒
Esempio: Dant. Purg. 25: Ma come d'animal divenga fante Non vedi tu ancor: quest'è tal punto Che più savio di te già fece errante.
Esempio: E Dant. Parad. 20: Chi crederebbe giù nel mondo errante Che Rifeo troiano in questo fondo Fosse la quinta delle luci sante?
Esempio: Poliz. Rim. C. 11: Costui, che 'l vulgo errante chiama Amore, È dolce insania a chi più acuto scorge.
Esempio: Rucell. G. Ap. 59: Le chiare acque, Che Quaracchi oggi il vulgo errante chiama.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 225 var.: Amor non è quel ch'amor qui si crede Dal vulgo errante e da gli uomini sciocchi, Posto in beltà ch'ogni momento scema.
Esempio: Giannott. Op. 2, 12: Le quali [cose] di continovo sentiamo essere in bocca dell'errante plebe.
Esempio: Dav. Oraz. 465: Giudicio non errante [di Dio] che scelse forse quest'uomo (Cosimo), piaciuto al suo cuore.
Definiz: § II. E figuratam. ‒
Esempio: Petr. Rim. 1, 298: Parrà forse ad alcun che 'n lodar quella, Ch'i' adoro in terra, errante sia 'l mio stile, Facendo lei sovr'ogni altra gentile, Santa, saggia, leggiadra, onesta e bella: A me par il contrario; e temo ec.
Definiz: § III. E per Che si diparte dal vero, o dal bene, o dall'ordine, Traviato, e simili; o semplicemente Che in checchessia si allontana dal retto cammino. ‒
Esempio: Dant. Parad. 12: Ma contra il mondo errante [addimandò] Licenzia di combatter per lo seme, Del qual ti fascian ventiquattro piante.
Esempio: Strat. Mor. S. Greg. 1, 5: Adunque a l'uomo errante è data la legge; a l'uomo errante, el quale è posto sotto la legge, e addutto lo testimonio di coloro, che son fuori di legge.
Esempio: Libr. Amor. 49: Se tal femina tale amadore errante rivocar vuole, suo proponimento e pensier d'animo li de' celare, e dimostrar che del turbamento d'amore suo animo non sia commosso.
Esempio: Mars. Lett. 31: Se del vostro conoscimento non mi fossi fidato, non ve n'avrei parlato; ma veggendo che potea giovare ad assicurarvi nel bene, e a non temere quello che non bisogna, per conscienzia errante, e per dirvi l'animo mio, ho detto tanto, che forse vi sarà rincresciuto.
Definiz: § IV. E per Che va qua e là senza saper dove, o senza avere un proposito prestabilito, Che va attorno per luoghi diversi, Vagante, e anche Ramingo: ma in questo senso è d'uso più che altro poetico. ‒
Esempio: Petr. Rim. 1, 31: Spirto doglioso, errante, mi rimembra, Per spelunche deserte e pellegrine Piansi molt'anni il mio sfrenato ardire.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 4: Tu magnanimo Alfonso, il qual ritogli Al furor di fortuna, e guidi in porto Me peregrino errante, infra gli scogli, E fra l'onde agitato (qui in locuz. figur.).
Esempio: E Tass. Gerus. 12, 77: Vivrò fra i miei tormenti e fra le cure, Mie giuste furie, forsennato, errante.
Esempio: E Tass. Gerus. 14, 18: Così alfin tutti i tuoi compagni erranti Ridurrà il ciel sotto i tuoi segni santi.
Esempio: E Tass. Gerus. 19, 101: Errante ancella, altro soggiorno Cercati pure.
Definiz: § V. E figuratam. ‒
Esempio: Serdon. Esort. volg. 3: Uomini erranti fuori della cristiana religione.
Definiz: § VI. E detto di animali. ‒
Esempio: Beniv. Eglogh. 93 t.: Ma tu che insin dal ciel temperi e reggi Nostro stato, Signor, liete e tranquille Volgi tue luce a queste errante greggi (qui in locuz. figur.).
Esempio: Tass. Gerus. 7, 106: Là giacere un cavallo, e girne errante Un altro là senza rettor si mira.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 279: I cani così fidi ai lor padroni Scuotere adesso il giogo, e andare erranti!
Definiz: § VII. Pure per Vagante, Scorrente qua e là, detto figuratam. e poeticam. di cosa. ‒
Esempio: Leopard. Poes. 67: Tu primo il giorno, e le purpuree faci Delle rotanti sfere, e la novella Prole de' campi, o duce antico e padre Dell'umana famiglia, e tu l'errante Per li giovani prati aura contempli.
Definiz: § VIII. Detto di popoli, schiere, e simili, vale Che non ha stabil sede, Che passa a proprio talento da un luogo in un altro; Nomade. ‒
Esempio: Tass. Gerus. 5, 88: L'insano ardire e la licenza Di que' barbari erranti è omai sì grande, Che 'n guisa d'un diluvio intorno senza Alcun contrasto si dilata e spande.
Esempio: E Tass. Gerus. 6, 10: Soliman di Nicea, che brama in parte Di vendicar le ricevute offese, Degli Arabi le schiere erranti e sparte, Raccolte ha fin dal Libico paese.
Esempio: E Tass. Gerus. 9, 3: Ciò detto, vola ove fra squadre erranti, Fattosen duce, Soliman dimora.
Esempio: E Tass. Gerus. 15, 21: Trascorrer poi le piagge ove i Numidi Menar già vita pastorale erranti.
Definiz: § IX. Figuratam., detto di vita, vale Proprio di persona vagante o raminga, ed altresì Proprio di popoli nomadi. ‒
Esempio: Tass. Gerus. 12, 33: Da quella vita errante e peregrina, Nella patria ridurmi ebbi vaghezza.
Definiz: § X. Pur figuratam. e poeticam., detto di casa, città e simili, per Non stabile, Tale da potersi trasportare da luogo a luogo, o da potersi erigere dove più accomodi. ‒
Esempio: Tass. Gerus. 17, 21: Ecco altri Arabi poi, che di soggiorno Certo non sono stabili abitanti. Peregrini perpetui, usano intorno Trarne gli alberghi e le cittadi erranti.
Definiz: § XI. E pure figuratam. e poeticam., aggiunto di piede errante, passo errante, orma errante, e simili, vale Incerto, Non rivolto a un luogo determinato; ed altresì Mal fermo o Mal sicuro, Vacillante, e simili. ‒
Esempio: Bemb. Asol. 32: Ove men porta il calle o 'l piede errante, Cerco sbramar piangendo, anzi ch'io moia, Le luci.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 2, 75: Alto Signor, che dal celeste nido Scerni del gregge tuo gli erranti passi.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 9: Desto il Soldano alza lo sguardo, e vede Uom che d'età gravissima ai sembianti, Col ritorto baston, del vecchio piede Ferma e dirizza le vestigia erranti.
Esempio: E Tass. Gerus. 20, 123: Piacquele assai che 'n quelle valli ombrose L'orme sue erranti il caso abbia condutte.
Esempio: Pindem. Poes. 5: Quindi sul campo con gli erranti passi, Per via diversa della prima, io torno.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 125: Al cieco veglio le vestigia erranti Antigone dirige.
Esempio: Manz. Poes. 904: Ma che fia di chi rubello Torse, ahi stolto! i passi erranti Nel sentier che a morte guida?
Definiz: § XII. Trovasi figuratam. detto di via, e vale Che si allontana dalla strada o linea diritta, e quindi costringe altrui a errare o vagare lungamente prima di giungere al termine prefisso. ‒
Esempio: Belc. F. Pros. 1, 94: Oimè, misero a me, che questa è la diritta e corta via, e io misero la fuggo, e vo per le erranti e lunghe vie (qui in locuz. figur.).
Definiz: § XIII. Aggiunto di corpi celesti, e più particolarmente di astri erranti, usavasi dagli Astronomi a designare i corpi aventi moto, e specialmente a designare i pianeti; a differenza degli altri detti Astri Fissi. ‒
Esempio: Cic. Tusc. 23: Le stelle ancora noi abbiamo ragguardato, sì quelle le quali fisse stanno ne' loro manifesti luoghi, sì ancora quelle non in fatto ma in parola erranti.
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 6: Si fermò quivi,... Parte dormendo,... Parte mirando ora Saturno, or Giove, Venere e Marte, e gli altri erranti divi.
Esempio: Mart. N. Lett. 84: Pel mezzo della nobil filosofia s'ascolta in che modo questa macchina si volge, e 'l continovo faticar del sole, gli errori della luna, quai stelle sien le fisse, e quai l'erranti ec.
Esempio: Gell. Poes. 459: Il sole Risplende in ciel fra l'altre stelle erranti.
Esempio: Domen. Plin. 3: Fra la terra e 'l cielo, per lo medesimo spirito pendono sette stelle, separate fra loro con certi spacj, le quali per il moto loro chiamiamo stelle erranti, dove non ce n'è niuna ch'erri meno d'esse.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 74: Così dicendo il capo mosse; e gli ampi Cieli tremaro, e i lumi erranti e i fissi.
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 175: Se.... delle [stelle] erranti intendono questi signori, quando dicono credere che di tali non ne manchino, ec.
Esempio: Piazz. Lez. astron. 1, 11: Distingueremo dunque due classi di corpi celesti, una di fissi, e l'altra di erranti. Riporremo nella prima quelli che non hanno alcun movimento relativo, o sia che conservano sempre lo stesso luogo rispetto agli altri;... nella seconda collocheremo gli altri.
Esempio: Pindem. Poes. 369: Volve a te pur d'intorno il seminato D'astri fissi e d'erranti azzurro cielo.
Definiz: § XIV. In locuz. figur. e in ischerzo. ‒
Esempio: Fag. Rim. 1, 338: E se voi [o donne belle] non sarete stelle fisse, Ma la vorrete far da stelle erranti, ec.
Definiz: § XV. Aggiunto di masso errante o pietra errante, vale quanto Erratico, come oggi comunemente si dice. ‒
Esempio: Targ. Viagg. 4, 378: Credo.... che nell'alto del monte sieno i filoni originarj di solo diaspro; e lo deduco dall'aver osservati questi pezzi non a foggia di frombole o cogoli o pietre erranti che dire gli vogliamo, ma a foggia di lastre piane.
Esempio: E Targ. Viagg. 8, 346: In altre colline di Toscana abbondano simili rottami di varie selci o pietre dure, dei quali non se ne rinviene l'origine o il luogo nativo, donde siano calate nei luoghi dove ora si trovano erranti, come li chiamano i lapidarj, per distinguergli dai pezzi di pietre dure che si scavano nei filoni de' monti primitivi.
Definiz: § XVI. Cavaliere errante. ‒
V. Cavaliere, § XVIII.
Definiz: § XVII. Errante, in forza di Sost., vale Colui che erra, che sbaglia; ed altresì Colui che si diparte dal vero o dal bene, che travia, e simili. ‒
Esempio: Dant. Rim. 199: Contra gli erranti, mia (o mia Canzone), tu te n'andrai.
Esempio: E Dant. Conv. 264: Io, lei (la sapienza) seguitando nell'opera, siccome nella passione, quanto potea, gli errori della gente abbominava e dispregiava, non per infamia o vituperio degli erranti, ma degli errori.
Esempio: Cavalc. Med. Cuor. 118: Son certo che noi siamo gli erranti, e rimarremo ingannati.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 9, 291: E che la pena avrà dell'altre erranti.
Esempio: Guidicc. Op. M. 2, 22: Ridurre alla via della verità, mediante la celebrazion d'un Concilio, tanti erranti nella religione.
Esempio: Monet. Poes. 224: Corretti esser non vogliono gli erranti, Perchè son vergognose a lor l'emende.
Definiz: § XVIII. E poeticam. per Cavaliere errante. ‒
Esempio: Tass. Gerus. 1, 52: Taccia Argo i Mini, e taccia Artù que' suoi Erranti, che di sogni empion le carte.