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1) Dizion. 5° Ed. .
GIUNIORE e IUNIORE.
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Dizion. 5 ° Ed.
GIUNIORE e IUNIORE.
Definiz: Add. di gen. com. Più giovane; ed è aggiunto che si appone al nome di un autore o altro personaggio celebre, o comecchessia noto, a significare Nato e fiorito più o men tempo dopo un suo omonimo non meno celebre o noto, Che è di età posteriore a questo: ed usasi per distinguerlo da esso. Più comunemente Giovane o Il giovane.
Dal lat. junior. –
Esempio: Ross. P. Sveton. 2, 105: Germanico padre di Cesare, figliuolo di Druso e di Antonia giuniore, adottato dal suo zio Tiberio, fu ec.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 438: Ha centomila e non una ragione. Plinio iuniore in una delle sue Pistole: Tu mihi unus es pro centum millibus.
Esempio: E Salvin. Annot. Fier. 443: Dal non osservare questa maniera il Mureto fece due Isocrati, e credette che l'orazione a Demonico fosse d'un altro Isocrate iuniore.
Esempio: Buonarr. F. Vetr. ant. 254: Per tutte le quali cose, parmi che si debba dire,... che egli (il dittico) non rappresenti nè Cecina Basilio console l'anno 463, nè Basilio giuniore, che tenne ec.
Esempio: E Buonarr. F. Vetr. ant. appr.: Avendo noi da Ennodio, che Fausto giuniore console l'anno, ec.
Esempio: Maff. Anfit. 138: Bella testimonianza n'abbiam veduta poc'anzi in Plinio giuniore.
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 392: I suoi molti libri furono dati fuori in quell'anno tutti insieme dal suo nipote, che aveva il medesimo nome, e che perciò si distingue coll'aggiunto di iuniore, essendo lo zio morto quarantadue anni avanti.
Definiz: § Trovasi genericamente per Più giovane, e anche solamente Giovane, cioè Che è di minore età, che altri, Che è in età vigorosa, nel fiore dell'esser suo, molto più che altri, espressi o sottintesi; usato anche in forza di Sost. E in quest'ultimo senso è contrario di Seniore. –
Esempio: Regol. S. Bened. 13: Spesse volte interviene, che 'l Signore rivela al più giuniore quel ch'è meglio.
Esempio: E Regol. S. Bened. 16: Li seniori riverire: li iuniori amare.