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MESTO
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MESTO.
Definiz: Add. Che ha l'animo afflitto, turbato, dolente, e per lo più ne dà segno nel volto.
Dal lat. moestus. –
Esempio: Dant. Inf. 1: Io ti richieggio.... Che tu mi meni là dov'or dicesti, Sì ch'io vegga.... color che tu fai cotanto mesti.
Esempio: E Dant. Inf. 17: Su per la strema testa Di quel settimo cerchio, tutto solo Andai, ove sedea la gente mesta.
Esempio: Petr. Rim. 1, 129: Rise fra gente lagrimosa e mesta, Per isfogare il suo acerbo despitto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 13, 9: Se sai che cosa è amor, ben sai che mesta Restai, di lui pensando notte e giorno.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 40, 34: Chi traea i figli, e chi le madri meste.
Esempio: Grazz. Rim. V. 180: E però tanto macilenti e mesti Son nel sembiante.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 67: E l' elmo empiè nel fonte, E tornò mesto al grande ufficio e pio.
Esempio: Alf. Trag. 1, 3: Mesta ognor mi vede.... Mesta, è vero, ma in un dal suo cospetto Fuggir mi vede, e sa che in bando è posta Da ispana reggia ogni letizia.
Esempio: Fosc. Poes. C. 22: Mesto i più giorni e solo, ognor pensoso.
Esempio: Pap. L. Coment. 5, 307: Ella vivea da lungo tempo mesta e affannata per la sua sterilità, e timorosa molto che Napoleone pensasse a un divorzio.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 127: E però i frati noi vediamo adesso Per gli spedali, per gli ospizj, e i frati A conforto dei mesti condannati.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 28: Presso il vedovo letto il veglio mesto Lacrimando s'assise.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 24, 90: Sul mesto suo destrier Zerbin posaro, E molti dì per quelle selve andaro.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 2: Qual dopo lunga e faticosa caccia Tornansi mesti ed anelanti i cani, Che la fera perduta abbian di traccia, ec.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 137: Da fame insopportabile Un certo corvo afflitto, Mesto sen già cercandosi Per la campagna il vitto.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Leopard. Poes. 56: Le meste rote Da poi che Febo instiga, altro che giuoco Son l'opre de' mortali?
Esempio: Niccol. Poes. 2, 29: E lo giurasti, E Dio l'udì, la cui sacrata immago, Alle meste cortine ancor sospesa, Seco posò sull'origlier di morte.
Esempio: E Niccol. Poes. 2, 32: Nel mesto vaneggiar de' miei pensieri, Io dicea sospirando: Oh se qui fosse Colei che ec.
Esempio: Lambr. Elog. 195: E quella prima e considerata amarezza lasciò forse nella sua anima un che di mesto, donde si sparse ne' suoi più vividi affetti una quieta dolcezza.
Definiz: § III. Pur figuratam., detto di anima, cuore, e simili. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 97: Ancor sento tornar, pur come soglio, Madonna in quel suo atto dolce onesto Ad acquetar il cor misero e mesto.
Esempio: Salvin. Iliad. 669: Con mesto cuor presso lor venne Ecuba, Melato vin nella man destra avendo In aurea coppa.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 16: Ascolti nella notte, Che fa l'alma più grande e il cor più mesto, Quest'inno del dolore.... ahi! l'inno mio.
Definiz: § IV. E detto di atti, vale Che ha in sè mestizia, Pieno di mestizia. –
Esempio: Lambr. Elog. 19: Rammemorare.... i compagni che abbiamo perduto è dolore per tutti noi: è dolore più grande per chi, pigliando a dirne le lodi, ha da lamentare, nella perdita del collega, la perdita d'un amico. E questa è la seconda volta ch'io vengo ad adempiere qui il mesto e pietoso ufficio.
Definiz: § V. Detto di condizione, sorte, vita, e simili, e altresì di tempo o periodo di tempo, vale Triste, Infelice. –
Esempio: Parin. Poes. 165: Queste che ancor ne avanzano Ore fugaci e meste, Belle ne renda e amabili La libertade agreste.
Esempio: Leopard. Poes. 49: Assai da quello Che ti parve sì mesto e sì nefando, È peggiorato il viver nostro.
Esempio: Lambr. Elog. 142: Passarono alcuni anni di quiete mesta e muta; ma (è giusto il dirlo) non d'oppressione.
Definiz: § VI. E per Che denota, dimostra, la mestizia dell'animo; detto di aspetto, volto, voce, parole, grida, abito esteriore, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 4, 27: Un venerabil vecchio in faccia mesta Vede esser quel ch'ella ha giunto alla stretta.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 9, 21: La qual, dopo accoglienza grata e onesta Fattoi seder, gli disse in voce mesta: ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 24, 82: Così dicendo, le reliquie estreme De lo spirto vital che morte fura, Va ricogliendo con le labbra meste.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 29, 60: La chioma rabbuffata, orrida e mesta, La barba folta spaventosa e brutta.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 156: Coprendo l'allegrezza con mesto volto.
Esempio: Salv. Oraz. Garz. 8: Piangete adunque, e con esso voi pianga tutta cotesta vostra nobilissima Corte, la quale infino a oggi, per non esser mai punto discordante da voi, non con altra apparenza che con panni lugubri e con abiti mesti, ha palesata la sua disposizione.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 58: In tranquillo e puro lago La sua immago A mirar si mise un giorno Un cerbiatto.... E dicea con mesti lai: ec. (qui per similit.).
Definiz: § VII. Detto di versi, carme, e simili, o di cosa che ad essi riferiscasi, vale Che esprime dolore, lutto, Che è di genere malinconico. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 46, 92: Questi meste elegie, quel versi lieti, Quel canta eroici, o qualche oda leggiadra.
Esempio: Fosc. Poes. C. 31: Nè da te, dolce amico, udrò più il verso E la mesta armonia che lo governa.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 25: Le meste rime io modular t'intesi Sull'arpa or muta, a cui fa vel la polve.
Definiz: § VIII. E per Che reca, Che infonde, tristezza, malinconia, o simile, nell'anima: detto di luogo, di aria, di fenomeni naturali, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 13: E per la mesta Selva saranno i nostri corpi appesi.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 362: E per la mesta; cioè trista e dolorosa, Selva ec.
Esempio: Varan. Vis. poet. 4: Allora cominciai del colle mesto A valicar la tortuosa via, Rasente il corso del fiume funesto.
Esempio: Mont. Poes. 1, 238: Senza far motto il passo accelerava, E l'aria intorno tenebrosa e mesta Del suo volto la doglia accompagnava.
Esempio: Niccol. Arnal. 4, 4: O vedovate da perpetuo gelo Terre, e d'incerto di mesto sorriso, Addio per sempre.
Definiz: § IX. In forza di Sost. Persona mesta. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 22, 43: E disse a quella mesta: Io ti conforto Che tu vegga di porci entro alle mura.
Esempio: Manz. Poes. 105: Tal della mesta, immobile Era quaggiuso il fato.