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Dizion. 5° Ed. .
MESTO
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pag.171
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MESTO. Definiz: | Add. Che ha l'animo afflitto, turbato, dolente, e per lo più ne dà segno nel volto. |
Dal lat. moestus. – Esempio: | Dant. Inf. 1: Io ti richieggio.... Che tu mi meni là dov'or dicesti, Sì ch'io vegga.... color che tu fai cotanto mesti. | Esempio: | E Dant. Inf. 17: Su per la strema testa Di quel settimo cerchio, tutto solo Andai, ove sedea la gente mesta. | Esempio: | Petr. Rim. 1, 129: Rise fra gente lagrimosa e mesta, Per isfogare il suo acerbo despitto. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 13, 9: Se sai che cosa è amor, ben sai che mesta Restai, di lui pensando notte e giorno. | Esempio: | E Ar. Orl. fur. 40, 34: Chi traea i figli, e chi le madri meste. | Esempio: | Grazz. Rim. V. 180: E però tanto macilenti e mesti Son nel sembiante. | Esempio: | Tass. Gerus. 12, 67: E l' elmo empiè nel fonte, E tornò mesto al grande ufficio e pio. |
Esempio: | Alf. Trag. 1, 3: Mesta ognor mi vede.... Mesta, è vero, ma in un dal suo cospetto Fuggir mi vede, e sa che in bando è posta Da ispana reggia ogni letizia. | Esempio: | Pap. L. Coment. 5, 307: Ella vivea da lungo tempo mesta e affannata per la sua sterilità, e timorosa molto che Napoleone pensasse a un divorzio. | Esempio: | Guadagn. Poes. 2, 127: E però i frati noi vediamo adesso Per gli spedali, per gli ospizj, e i frati A conforto dei mesti condannati. | Esempio: | Niccol. Poes. 2, 28: Presso il vedovo letto il veglio mesto Lacrimando s'assise. |
Definiz: | § I. Per similit. – | Esempio: | Ar. Orl. fur. 24, 90: Sul mesto suo destrier Zerbin posaro, E molti dì per quelle selve andaro. | Esempio: | Tass. Gerus. 7, 2: Qual dopo lunga e faticosa caccia Tornansi mesti ed anelanti i cani, Che la fera perduta abbian di traccia, ec. | Esempio: | Fiacch. Fav. 1, 137: Da fame insopportabile Un certo corvo afflitto, Mesto sen già cercandosi Per la campagna il vitto. |
Definiz: | § II. E figuratam. – | Esempio: | Leopard. Poes. 56: Le meste rote Da poi che Febo instiga, altro che giuoco Son l'opre de' mortali? | Esempio: | Niccol. Poes. 2, 29: E lo giurasti, E Dio l'udì, la cui sacrata immago, Alle meste cortine ancor sospesa, Seco posò sull'origlier di morte. | Esempio: | E Niccol. Poes. 2, 32: Nel mesto vaneggiar de' miei pensieri, Io dicea sospirando: Oh se qui fosse Colei che ec. |
Esempio: | Lambr. Elog. 195: E quella prima e considerata amarezza lasciò forse nella sua anima un che di mesto, donde si sparse ne' suoi più vividi affetti una quieta dolcezza. |
Definiz: | § III. Pur figuratam., detto di anima, cuore, e simili. – | Esempio: | Petr. Rim. 2, 97: Ancor sento tornar, pur come soglio, Madonna in quel suo atto dolce onesto Ad acquetar il cor misero e mesto. |
Esempio: | Salvin. Iliad. 669: Con mesto cuor presso lor venne Ecuba, Melato vin nella man destra avendo In aurea coppa. | Esempio: | Niccol. Poes. 2, 16: Ascolti nella notte, Che fa l'alma più grande e il cor più mesto, Quest'inno del dolore.... ahi! l'inno mio. |
Definiz: | § IV. E detto di atti, vale Che ha in sè mestizia, Pieno di mestizia. – |
Esempio: | Lambr. Elog. 19: Rammemorare.... i compagni che abbiamo perduto è dolore per tutti noi: è dolore più grande per chi, pigliando a dirne le lodi, ha da lamentare, nella perdita del collega, la perdita d'un amico. E questa è la seconda volta ch'io vengo ad adempiere qui il mesto e pietoso ufficio. |
Definiz: | § V. Detto di condizione, sorte, vita, e simili, e altresì di tempo o periodo di tempo, vale Triste, Infelice. – |
Esempio: | Parin. Poes. 165: Queste che ancor ne avanzano Ore fugaci e meste, Belle ne renda e amabili La libertade agreste. |
Esempio: | Leopard. Poes. 49: Assai da quello Che ti parve sì mesto e sì nefando, È peggiorato il viver nostro. | Esempio: | Lambr. Elog. 142: Passarono alcuni anni di quiete mesta e muta; ma (è giusto il dirlo) non d'oppressione. |
Definiz: | § VI. E per Che denota, dimostra, la mestizia dell'animo; detto di aspetto, volto, voce, parole, grida, abito esteriore, e simili. – |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 4, 27: Un venerabil vecchio in faccia mesta Vede esser quel ch'ella ha giunto alla stretta. |
Esempio: | E Ar. Orl. fur. 9, 21: La qual, dopo accoglienza grata e onesta Fattoi seder, gli disse in voce mesta: ec. |
Esempio: | E Ar. Orl. fur. 24, 82: Così dicendo, le reliquie estreme De lo spirto vital che morte fura, Va ricogliendo con le labbra meste. | Esempio: | E Ar. Orl. fur. 29, 60: La chioma rabbuffata, orrida e mesta, La barba folta spaventosa e brutta. |
Esempio: | Firenz. Pros. 2, 156: Coprendo l'allegrezza con mesto volto. | Esempio: | Salv. Oraz. Garz. 8: Piangete adunque, e con esso voi pianga tutta cotesta vostra nobilissima Corte, la quale infino a oggi, per non esser mai punto discordante da voi, non con altra apparenza che con panni lugubri e con abiti mesti, ha palesata la sua disposizione. | Esempio: | Fiacch. Fav. 2, 58: In tranquillo e puro lago La sua immago A mirar si mise un giorno Un cerbiatto.... E dicea con mesti lai: ec. (qui per similit.). |
Definiz: | § VII. Detto di versi, carme, e simili, o di cosa che ad essi riferiscasi, vale Che esprime dolore, lutto, Che è di genere malinconico. – | Esempio: | Ar. Orl. fur. 46, 92: Questi meste elegie, quel versi lieti, Quel canta eroici, o qualche oda leggiadra. | Esempio: | Fosc. Poes. C. 31: Nè da te, dolce amico, udrò più il verso E la mesta armonia che lo governa. | Esempio: | Niccol. Poes. 2, 25: Le meste rime io modular t'intesi Sull'arpa or muta, a cui fa vel la polve. |
Definiz: | § VIII. E per Che reca, Che infonde, tristezza, malinconia, o simile, nell'anima: detto di luogo, di aria, di fenomeni naturali, e simili. – |
Esempio: | Dant. Inf. 13: E per la mesta Selva saranno i nostri corpi appesi. |
Esempio: | But. Comm. Dant. 1, 362: E per la mesta; cioè trista e dolorosa, Selva ec. | Esempio: | Varan. Vis. poet. 4: Allora cominciai del colle mesto A valicar la tortuosa via, Rasente il corso del fiume funesto. | Esempio: | Mont. Poes. 1, 238: Senza far motto il passo accelerava, E l'aria intorno tenebrosa e mesta Del suo volto la doglia accompagnava. | Esempio: | Niccol. Arnal. 4, 4: O vedovate da perpetuo gelo Terre, e d'incerto di mesto sorriso, Addio per sempre. |
Definiz: | § IX. In forza di Sost. Persona mesta. – | Esempio: | Ar. Orl. fur. 22, 43: E disse a quella mesta: Io ti conforto Che tu vegga di porci entro alle mura. | Esempio: | Manz. Poes. 105: Tal della mesta, immobile Era quaggiuso il fato. |
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