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Dizion. 4° Ed. .
VAGHEGGIARE
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VAGHEGGIARE.
| Definiz: | Fare all'amore, Stare a rimirar fisamente con diletto, e con attenzione l'amata. Lat. intente amasiam inspicere. Gr. χάσκειν. |
| Esempio: | But. Vagheggiare, con disiderio d'avere la cosa amata ragguardare. |
| Esempio: | Bocc. nov. 25. 3. Avea lungo tempo amata, e vagheggiata infelicemente la donna di
messer Francesco. |
| Esempio: | E Bocc. nov. 45. 4. Per la qual cosa da diversi fu cominciata
a vagheggiare. |
| Esempio: | E Bocc. nov. 64. 3. Essendosi avveduta, che un giovane ec.
la vagheggiava, discretamente con lui s'incominciò ad intendere. |
| Esempio: | Franc. Sacch. nov. 84. Avea una sua donna assai vana, la quale un Sanese buono
pezzo avea vagheggiata. |
| Esempio: | Malm. 7. 39. Ei, che vagheggia sotto alle lenzuola Il gentil volto, e le dorate
chiome, Nè anche gli risponde una parola. |
| Definiz: | §. Per Rimirar con diletto checchessia. Lat. aspicere, contemplari. Gr.
διασκέπτεσθαι,
θεωρεῖν. |
| Esempio: | Dant. Purg. 16. Esce di mano a lui, che la vagheggia ec. L'anima semplicetta.
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| Esempio: | E Dan. Par. 8. Che 'l sol vagheggia or da coppa, or da ciglio.
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| Esempio: | EDan. Par. 10. E lì comincia a vagheggiar nell'arte Di quel
maestro, che dentro a se l'ama. |
| Esempio: | Tass. Am. 1. 1. Allor, che fuggirai le fonti, ove ora Spesso ti specchi, e forse
ti vagheggi. |
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