Lessicografia della Crusca in rete

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Definiz: serve a denotare il mezzo, ed altresì lo strumento, onde si fa o si compie checchessia, si produce o nasce qualche effetto; ed equivale alle preposizioni Per, Per mezzo di o Con. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 154: Il quale ribaldo.... d'uno bastone fue battuto.
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 53: Non di tesauro no, ma del prezioso suo sangue e della morte sua la vita nostra creò.
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 32: Fu elli ferito di lance tanto, che morìo.
Esempio: Dant. Inf. 18: Così parlando il percosse un demonio Della sua scurïada.
Esempio: E Dant. Purg. 12: Che solo a' pii dà delle calcagna.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 143: Donale la predetta quantità di danari,... e di quelli danari liberòe il marito e i figliuoli.
Esempio: Petr. Rim. 1, 5: Però, al mio parer, non gli fu onore Ferir me di saetta in quello stato.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 157: Vidi.... d'un pomo beffata al fin Cidippe.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 66: Comperò un grandissimo legno, e quello tutto, di suoi denari, caricò ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 172: Malvagia donna, delle mie mani non morrai tu già, tu morrai pur delle tue.
Esempio: S. Grisost. Opusc. 8: E di innumerabili ingiurie, e parole contumeliose, continuamente li nostri prossimi provochiamo ed affliggiamo.
Esempio: Stor. Aiolf. 1, 121: Aiolfo percosse Marzagaglia di sproni, e diede d'urto al cavallo, ec.
Esempio: Pass. G. Cr. 75: Poi chiusono il sepulcro d'un gran sasso.
Esempio: Tor. Miser. 80: Nel quale [campicello] lavorando, e de' frutti d'esso vivendo, continuamente dimorava.
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 65: Di piacevoli e bei ragionamenti.... L'aspro camin facean parer men grave.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 15: Tiran la briglia insieme e dan di sproni.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 25: Indarno Amor contra lo sdegno crudo Di sua vaga bellezza a lei fa scudo.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 36: Avendo un certo Ermone.... ferito e morto in piazza pubblicamente di pugnalate Frinico, ec.
Esempio: Pindem. Poes. 27: E della grave testa Ai suoi ministri accenna e della mano.
Definiz: § I. E nello stesso senso trovasi riferito a vocaboli come mezzo ad esprimere i nostri pensieri. –
Esempio: Dant. Conv. 332: Dico intelletto, per la nobile parte dell'anima nostra, che di comune vocabolo mente si può chiamare.
Definiz: § II. Pure nella medesima relazione, dipendente dal verbo Lavorare di o simile, ovvero dal sostantivo Maestro di o simile, regge il termine denotante lo strumento o la materia proprj di una data arte, anche preso figuratam. per l'arte stessa, o l'esercizio della medesima. –
Esempio: Dant. Purg. 12: Qual di pennel fu maestro o di stile, Che ritraesse l'ombre e i tratti ec.
Esempio: Cavalc. Med. Cuor. 116: Crediamo ad ogni maestro di pietra e di panni, e d'ogni altra cosa.
Esempio: Brev. Mar. Pis. 458: Maestri d'ascia, li quali fanno.... legni navicabili.
Esempio: Car. Eneid. 5, 414: E furo i doni una Cretese ancella,... di telaro e d'aco Maestra esperta.
Esempio: Varch. Ercol. 61: In quella fabbrica,... se un maestro di cazzuola chiedeva.... calcina o sassi, i manovali gli portavano rena o mattoni, ec.
Esempio: Cellin. Pros. 140: Non viddi mai lavorare.... con più sicura pratica di tirare di martello, ec.
Definiz: § III. E reggente il termine denotante la cosa o la persona, di cui altri si vale, fa uso, si serve, e simili, ad alcuno effetto; anche figuratam. –
Esempio: Firenz. Pros. 1, 18: Udita la tua fama, gli è entrato gran desiderio di.... valersi di te.
Esempio: Giambull. P. F. Orig. Ling. fior. 143: La vostra lingua,... senza perdere punto del suo, sa valersi benissimo di quello d'altrui.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 372: Si servì del popolo contra 'l Consiglio ec.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 1, 235: Servendoci delli loro diametri,... come dei lati ec.
Esempio: Segner. Mann. ott. 16, 4: L'usare di circumlocuzioni.... e segno assai manifesto di diffidenza.
Definiz: § IV. Regge altresì il termine denotante la cosa, al cui servigio è destinata o appartiene, come mezzo o strumento, quella significata dal termine, da cui dipende essa particella; anche figuratam. –
Esempio: Dant. Inf. 13: Io son colui, che tenni ambo le chiavi Del cor di Federigo.
Esempio: Petr. Rim. 1, 46: Che portaron le chiavi De' miei dolci pensier, mentr'a Dio piacque.