Lessicografia della Crusca in rete

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Definiz: spesso ha valore partitivo, e accenna alcuna quantità o parte della cosa significata dal nome che è retto da esso. –
Esempio: Dant. Purg. 32: E, come vespa che ritragge l'ago, A sè traendo la coda maligna, Trasse del fondo, e gissen vago vago.
Esempio: E Dant. Parad. 1: Nel ciel che più della sua luce prende, Fu' io.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 38: Gli portavano del pane, del quale, con alquanti datteri che trovava quivi, vivea, e beeva dell'acqua.
Esempio: Fiorett. S. Franc. 107: Vennono a visitare Santo Francesco, portando del pane e del vino e dell'altre cose da vivere, per lui e per li suoi compagni.
Esempio: Vinc. Mot. Mis. acq. 378: Dove l'acqua ha minor moto, non consuma del suo fondo.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 2, 317: Dal prato, per provar, dell'erba piglia.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 11: Avendo inteso farsi distribuzione di moneta, trattosi ancor egli innanzi, donò del suo.
Esempio: Forteguerr. Cap. 241: Per lui in Pindo non si falcia biada, E appena appena rosica del fieno.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 323: Grandissima voglia ho io di mangiare del popone.
Definiz: § I. E riferito a cose immateriali. –
Esempio: Dant. Parad. 4: Molte fiate.... addivenne Che, per fuggir periglio, contro a grato Si fe' di quel che far non si convenne.
Esempio: Segner. Mann. ag. 21, 3: L'opera dell'uomo assomigliasi al seminare, perchè non gli corrisponde a un tratto il premio o la pena: ci vuol del tempo.
Esempio: E Segner. Mann. appr.: Se dunque hai fatto del male, non dir: l'ho fatto, e non però n'ho provato ancor male alcuno.
Definiz: § II. Denota altresì che il soggetto, di cui si parla, partecipa della qualità significata dal nome retto da essa particella. –
Esempio: Dant. Inf. 15: Ma quell'ingrato popolo maligno, Che.... tiene ancor del monte e del macigno.
Esempio: Petr. Rim. 2, 118: Quanto ha del pellegrino e del gentile, Da lei tene, e da me, di cui si biasma.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 396: E' m'è giovato a dargli ad intendere, ch'i' abbia del poeta anch'io.
Esempio: E Firenz. Comm. 1, 434: Questo rivolere i suoi santi come si guasta la festa, è cosa da fanciulli; e massime ch'i' non ho avuto punto del pratico.
Esempio: Car. Lett. var. 68: M'è parso sempre che debbino avere [quelle imprese] un non so che del ritirato dal volgo e del misterioso.
Esempio: E Car. Trad. gr. 92: Non è cosa ch'abbia molto del facile, fratelli carissimi.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 4, 122: Genova sentiva ancor troppo, pel recente governo, di democrazia.
Definiz: § III. Dipendente dalle voci Molto di, Poco di, Tanto di, Punto di, Nulla di, e simili, compone una maniera la quale torna a un adiettivo di quantità o di negazione di quantità, opposto al termine retto da essa particella. –
Esempio: Dant. Purg. 24: E senti' dir: Beati cui alluma Tanto di grazia, che ec.
Esempio: Tor. Miser. 71: Ne' quali [mondani onori] niuna altra cosa è che uno poco di fama.
Esempio: Caran. Eustaz. 14: Le viole.... ornando quello [giardino], mi davano molto di piacere a vederle.
Esempio: E Caran. Sallust. 15: Non avevano punto di modestia nè di onestà.
Esempio: Sassett. Fr. Notiz. 43: Con brevità e succintamente farò un poco di nota di quelle poche donne che ec.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 13: Avendo, come disse Eupoli, Molte parole e nulla d'eloquenza.
Esempio: E Adr. M. Plut. Vit. 2, 17: Appellandogli disleali e mutabili, e venuti per fare e dire nulla di buono.
Definiz: § IV. E nello stesso costrutto e col medesimo valore, si usò presso gli antichi, ed anche oggi talora usasi nel linguaggio popolare, di concordare in genere le voci Molto, Poco, Tanto, Troppo, e simili, col sostantivo femminile da cui dipendono. –
Esempio: Dant. Purg. 9: Più cara è l'una, ma l'altra vuol troppa D'arte e d'ingegno, avanti che disserri.
Esempio: Vill. G. 148: I Bolognesi uscirono.... contro al detto re Enzo, e.... sconfissonlo, e presonlo nella detta battaglia con molta di sua gente.
Esempio: Cic. Opusc. 143: Quand'altri prenda l'amistà, perchè alcuna di virtù riluce nell'altro ec.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 316: Messer Ricciardo veggendo Paganino, con lui s'accontò, e fece in poca d'ora una gran dimestichezza.
Esempio: E Bocc. Laber. 63: Nè è o sarà donna.... in cui tanta di vanità fosse.
Definiz: § V. Regge altresì un sostantivo significante pluralità di cose e di persone, e vale Alcuni, Alquanti, e simili. –
Esempio: Fiorett. S. Franc. 103: Quando voi sarete tornato a casa vostra, io sì manderò a voi de' miei compagni.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 91: Io.... inviterei delle persone che ci aiutassono.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 89: Concedesi questo tanto, che alcuna volta è già addivenuto, che per guardar quella [vita], senza colpa alcuna si sono uccisi degli uomini.
Esempio: E Bocc. Decam. 2, 106: Che giova.... piagnere? Tu ne potresti così riavere un denaio come avere delle stelle del cielo.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 235: Posta la padella sopra il treppiè,... cominciò ad aspettare che le giovani gli gittasser del pesce.
Esempio: Libr. Ruth 10: Pregò che potesse ricogliere delle spighe della biada che rimanessero.
Esempio: Car. Lett. fam. 3, 65: Non sono mancati degli amici, che non solamente hanno dato le soluzioni alle sue sofisterie, ma ec.
Esempio: E Car. Long. 19: Assisa sopra la ripa, con de' fiori in grembo faceva ghirlande.
Definiz: § VI. E pure regge un sostantivo significante pluralità di cose o di persone, e tutta la locuzione equivale a Parte di, Alcuni di, e simili. –
Esempio: Dant. Conv. 311: E quanto fa bel cambio chi di queste imperfettissime cose (le ricchezze) dà, per avere e per acquistare cose perfette.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 292: Ebbevi di quegli che intender vollono alla melanese.
Definiz: § VII. E se il nome sia un adiettivo, denota che le persone o le cose, di cui si parla, hanno la qualità significata dall'adiettivo stesso. –
Esempio: Cic. Opusc. 437: Io medesimo dissi nel Senato, come tu avevi ordinato d'uccidere de' maggiori e de' migliori di Roma.
Esempio: Dav. Tac. 1, 355: Morranno degl'innocenti. Anche quando d'uno esercito vigliacco si trae per sorte de' dieci l'uno a morir di bastone, n'escono de' valenti.
Esempio: Ricett. fior. G. 21: Trovasene ancora del condensato (del bitume) a modo di pece, il quale, innanzi che si congeli, suole notare sopra all'acque.
Esempio: Salvin. Annot. Buomm. 21: I titoli non gli facevano gli autori.... ma i gramatici: e che sia il vero, se ne veggiono manifestamente degli sciocchi, e de' falsi.
Definiz: § VIII. Delle mie, Delle tue, Delle sue, Delle vostre, e simili, usasi familiarmente e a modo di esclamazione a denotare che la cosa di cui si tratta è una di quelle che sogliono esser fatte, dette da me, te ec.; ovvero che sogliono avvenire a me, a te ec.; ed ha sempre senso non buono. –
Esempio: Lett. Pros. fior. IV, 1, 121: Non ho potuto satisfare allo 'ntento vostro nè al mio, che pure assai desideravo parlare a un sì eccellente uomo. Pazienza; delle mie.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 365: Dove è la bestia? B. Prestata. G. Delle vostre! perdonatemi.
Definiz: § IX. Pure nel suo valore partitivo, sia che denoti Alcun che, Parte e simili, sia che significhi Alquanti, Alcuni, frapponesi talvolta fra il suo termine e la preposizione che lo regge, come A, Con, Tra, e simili, dalla quale effettivamente dipende tutta la locuzione. –
Esempio: Vill. G. 751: Si trovarono a ricevere dal Re,... tra di capitale e provvisioni,... più di centottantamila di marchi di sterlini.
Esempio: Stor. Pistol. 37: Tornato Braccino nel Montale, conferìo segretamente con de' suoi consorti.
Esempio: E Stor. Pistol. 172: Convenia che mettesse mano addosso a de' maggiori cittadini di Bologna e ad altri assai.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 154: Se tu non attendi ad altro, tu mi farai pensare a di quelle cose ch'io non ho mai pensato sino a qui.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 95: Perchè noi facciamo molte volte piaceri a di quegli che da prima non avevamo cagione di farne.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 3, 74: Presenterò a quel foro un vaso con del vino rosso, che quasi insensibilmente è men grave dell'acqua.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 23, 29: Quante famiglie, di chiarissima origine e discendenza, signoreggiarono un tempo, ed ora servono, e servono a di quegli che già tempo servivano ed ora signoreggiano?
Esempio: E Bart. D. Op. mor. 31, 2, 19: Dato di mano a un pezzuol d'asse, il trasforano in parecchi luoghi e 'l passano con de' chiodi.