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1) Dizion. 5° Ed. .
ELISO, e anche ELISIO.
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ELISO, e anche ELISIO.
Definiz: Sost. masc. La sede dei buoni dopo la morte, secondo le credenze pagane.
Dal lat. Elysium, e questo dal grec. ηλύσιον ἡλύσιον. ‒
Esempio: Dant. Parad. 15: Sì pia l'Ombra d'Anchise si porse,... Quando in Elisio del figliuol s'accorse.
Esempio: Bocc. Teseid. 9, 5: Venne costei di ceraste crinita, E di verdi idre li suoi ornamenti Erano, a cui in Eliso la vita Riconfortata avea, ec.
Esempio: E Bocc. Teseid. 10, 98: Del ciel non son degno, ed io nol cheggio, E' m'è sol caro in Eliso di stare.
Esempio: Leopard. Paralip. 8, 25: I destini tremar non forse rotte Fosser le leggi imposte all'altro mondo, E non potente l'accigliato eliso, Udito il conte, a ritenere il riso.
Definiz: § I. E nel medesimo senso, si usa nel plurale Elisi, conforme alla maniera dei latini, che dicevano elysii, sottintendendo la voce campi. ‒
Esempio: Buonarr. F. Medagl. ant. XXVI: Vi sono espressi varj genj, che, secondo le favole, andati negli Elisi,... si esercitavano ne' giuochi e ne' canti, e in tutto ciò si fossero in vita dilettati.
Esempio: Saccent. Rim. 1, 223: Critico, discrezione! Non è Virgilio un tuo carnal fratello: Lascia ch'ei dorma negli Elisi al fresco, E citami il Burchiello.
Esempio: Leopard. Poes. 138: Ch'alto mistero d'ignorati elisi, Paion sovente rivelar, ec.
Definiz: § II. Per similit. ‒
Esempio: Crudel. Rim. 5: Questo è il beato Eliso, Ove ei quieto e sereno Agli spirti più chiari e luminosi Apre, ec.