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1) Dizion. 5° Ed. .
DISBRIGARE.
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DISBRIGARE.
Definiz: Att. Liberare da impaccio, impedimento, e simili; anche figuratam.: più comunemente Sbrigare. ‒
Esempio: Dant. Inf. 33: E s'io non ti disbrigo, Al fondo della ghiaccia ir mi convegna.
Esempio: Febuss. Breuss. 5, 15: Poi che le tue bellezze ci disbriga.
Definiz: § I. E pur figuratam., riferito a questione, vale Risolvere, Appianare. ‒
Esempio: Libr. Op. div. P. N.: Hae a disbrigare questa quistione.
Definiz: § II. Neutr. pass. disbrigarsi Togliersi, Liberarsi, da impaccio, impedimento, Sbrigarsi: usato talora con ellissi della particella pronominale. ‒
Esempio: Ar. Orl. fur. 19, 94: Cadero ambi ugualmente; ma i campioni Fur presti a disbrigarsi dagli arcioni.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 23, 105: Quanto più batte l'ale, e più si prova Di disbrigar, più vi si lega stretto.
Esempio: Galil. Op. astronom. 4, 351: Con tal fondamento andate discorrendo, chè potrete disbrigarvi per voi stesso da tutti gl'intoppi (qui in locuz. figur.).
Definiz: § III. E figuratam. ‒
Esempio: Borgh. R. Rip. 38: Di quello che a me toccherà, il meglio ch'io saperrò, cercherò di disbrigarmi.
Esempio: Mann. Lez. Ling. tosc. 100: In breve da questi [accidenti del pronome] ci disbrighiamo.