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Dizion. 5° Ed. .
ENTRO.
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pag.162
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ENTRO. Definiz: | Prep., che denota la relazione di stato o di moto alla parte interiore di una cosa. Lo stesso che Dentro. Regge il suo termine o indirettamente mediante la particella A, o direttamente; ma è più che altro della nobile scrittura. |
Dall'avverbio latino intro. – Esempio: | Cresc. Agric. volg. 159: Nella fessura ficca il conio, acciocchè la cocchetta fortemente s'accosti al capo più corto dello stipite fesso, e gli altri due capi uguali sieno alquanto entro al nuovo, sì che il vincolo possa strignere l'uno e l'altro capo del vecchio sermento, ec. | Esempio: | Tass. Gerus. 2, 26: Presa è la bella donna, e incrudelito Il Re la danna entro un incendio a morte. | Esempio: | E Tass. Gerus. 11, 43: Vuol poi trarne Lo strale, e resta il ferro entro la carne. | Esempio: | E Tass. Gerus. 14, 48: Ciò che nudre entro le ricche vene Di più chiaro la terra e prezïoso Splende ivi tutto. | Esempio: | E Tass. Gerus. 18, 28: Incominciar costor danze e carole, E di sè stesse una corona ordiro; E cinsero il guerrier, sì come suole Esser punto rinchiuso entro 'l suo giro. |
Definiz: | § I. E figuratam., o in locuz. figur. – |
Esempio: | Petr. Rim. 1, 196: Quel dolce pianto mi dipinse Amore, Anzi scolpio; e que' detti soavi Mi scrisse entr'un diamante in mezzo 'l core. | Esempio: | E Petr. Rim. 1, 317: Sedendosi entro l'alma, Preme 'l cor di desio, di speme il pasce. | Esempio: | Tass. Gerus. 6, 70: Fanno dubbia contesa entro al suo core Duo potenti nemici, onore e amore. | Esempio: | E Tass. Gerus. 10, 18: O chiunque tu sia, che.... spiando i secreti entro al più chiuso Spazii a tua voglia delle menti umane, Se arrivi ec. | Esempio: | Niccol. Poes. 1, 321: Non è il vigore antico, Non è del tutto entro il tuo seno estinto. |
Definiz: | § II. Nella detta relazione di stato o di moto, Entro, per maggiore efficacia, si premette pleonasticamente alla particella In; anche figuratam., e in locuzione figurata. – | Esempio: | Cin. Rim. 60: Ora sen esce lo spirito mio Donde avìa un pensier entro nel core. | Esempio: | Pallad. Agric. 48: Per la quale [cannella] si conduca l'acqua calda entro nel bagno. | Esempio: | Bocc. Decam. 6, 197: Se n'andò la donna verso il pozzo, e presa una grandissima pietra,... la lasciò cadere entro nel pozzo. | Esempio: | E Bocc. Filoc. 293: La qual nascosa in una delle altissime rocce d'Apennino, entro in una scurissima grotta, trovò intorniata di neve. |
Definiz: | § III. Si unisce talora con la particella pronominale Vi, e se ne forma la voce Entrovi, che vale Entro al luogo, o alla cosa, di che si parla; e spesso è usato in modo assoluto, con dipendenza dalla particella Con espressa o sottintesa. – | Esempio: | Cresc. Agric. volg. 195: Il vaso si ponga al sole per quattro dì, entrovi il vino, e un po' di sale. | Esempio: | Dat. Lett. ined. 58: Sabato passato consegnai a Giulio Pissi procaccio un involtino, entrovi numero 8 copie del Panegirico del signor Graziani. | Esempio: | Bellor. Vit. Pitt. 146: Portò il Fontana il suo modello di legno, entrovi una guglia di piombo, alzata a forza di argani, ec. |
Definiz: | § IV. Entro, reggente direttamente, o per mezzo della particella Di, i pronomi Entro di Me, Sè, Te ec., compone col suo termine una locuzione figurata, che vale Nell'animo, Nella mente, Nel pensiero, mio, suo, tuo ec., Nel mio, suo, tuo ec., interno. – | Esempio: | Forteguerr. Cap. 204: Non ci è la più trista persona D'un gran monarca, allorchè entro sè stesso Del suo dover con l'anima ragiona. |
Definiz: | § V. Reggente, in modo diretto o indiretto, nome di luogo, di paese, e simili, o di ciò che lo circoscrive, in
relazione sia di stato, sia di moto, denota genericamente Lo spazio racchiuso nell'ambito di esso luogo o ne' confini di esso paese; ed equivale a In ed anche a Fra. – | Esempio: | Petr. Rim. 1, 133: Le notturne viole per le piagge, E le fere selvagge entr'a le mura. | Esempio: | Tass. Gerus. 2, 6: Or questa effigie lor, di là rapita, Voglio che tu di propria man trasporte, E la riponga entro la tua meschita. | Esempio: | E Tass. Gerus. 4, 2: Avendo [il demonio] per tutto il pensier Volto A recar ne' Cristiani ultima doglia, Che sia, comanda, il popol suo raccolto.... entro la regia soglia. | Esempio: | E Tass. Gerus. 6, 96: E per lor sicurezza entro le valli Calando, prendon lunghi obliqui calli. | Esempio: | Forteguerr. Ricciard. 4, 15: E camminato da due giorni interi, A sorte s'incontraro una mattina Entro una selva insieme con Lucina. |
Definiz: | § VI. Pure nella medesima relazione di stato o di moto, anche figuratam. o in locuzione figurata, Entro, per aggiungere un certo che di penetrazione al concetto, si unisce alla particella Per; e talora si usò interporre, tra Per ed Entro, il nome retto da essa preposizione. – | Esempio: | Liv. Dec. 2, 158: Se tu non mi giuri e sodi, che tu giammai non terrai il concilio della plebe, per accusare mio padre, io ti ficcherò incontanente questo coltello per lo corpo entro. | Esempio: | Petr. Rim. 1, 244: Sforzati al cielo, o mio stanco coraggio, Per la nebbia entro de' suoi dolci sdegni Seguendo i passi onesti, e 'l divo raggio. | Esempio: | Bocc. Decam. 7, 59: Non mi pare che questa sia ora da ciò, perciò che il sole è alto, e dà per lo Mugnone entro. | Esempio: | Bellin. Bucch. 212: O qualunque tu sei, Nume terribile, Pian pian d'Arcetri empiendolo, dicea, Ch'entri in corpo alle viti incomprensibile, E vi diventi arcetrica verdea, E sì per entro lei non conoscibile T'agiti ec. |
Definiz: | § VII. E con più largo senso, Per entro, vale In mezzo, Tramezzo, Fra. – | Esempio: | Dant. Purg. 22: Ed una voce per entro le fronde Gridò: Di questo cibo avrete caro. | Esempio: | Petr. Rim. 2, 67: Al fin vid'io per entro i fiori e l'erba, Pensosa ir sì leggiadra e bella donna. |
Definiz: | § VIII. E poeticam., vale Attraverso, riferito a luogo o luoghi che si trascorrano, Passando per essi. – |
Esempio: | Dant. Purg. 8: Per entro i luoghi tristi Venni stamane, e sono in prima vita. |
Definiz: | § IX. E figuratam., con relazione a cosa. – | Esempio: | Tass. Gerus. 4, 32: Come per acqua o per cristallo intero Trapassa il raggio, e no 'l divide o parte; Per entro il chiuso manto osa il pensiero Sì penetrar nella vietata parte. |
Definiz: | § X. Entro, con relazione a tempo, si usò per In. – |
Esempio: | Dant. Vit. nuov. 93: Cessò la forte fantasia entro quel punto ell'io volea dire. | Esempio: | E Dant. Rim. 131: Era venuta nella mente mia Quella donna gentil, cui piange Amore, Entro quel punto che lo suo valore Vi trasse a riguardar quel ch'io facia. |
Definiz: | § XI. Si usò anche per Nel mezzo; parlandosi di colpi, percosse, e simili. – | Esempio: | Nov. ant. B. 78: Comandò a' fanti suoi che.... togliessero que' fichi, ed a uno a uno gli le gittassero entro il volto. | Esempio: | Cess. Scacch. volg. 105: Uno tale calcio gli fue dato dal cavallo entro il Volto, che ec. | Esempio: | Gio. Fior. Pecor. 1, 37: Fa' che la prima volta ch'e' ti dice più nulla, tu gli dia entro il volto. |
Definiz: | § XII. E per Fra, Tra, Intra, Infra. – |
Esempio: | Malisp. Stor. fior. 74: E diegli [l'Imperadore], entro agli altri doni e gioie, in sua dota, le reliquie di san Filippo Apostolo. | Esempio: | Bocc. Amor. Vis. 6: Ed entro l'altre cose ch'ivi scorte Allora furon da me, ec. |
Definiz: | § XIII. Entro, in forza di Avverb. di luogo; uniscesi coi verbi così di stato, come di moto, e vale Nella parte interiore, Nell'interno, della cosa di cui si discorre; Internamente. – | Esempio: | Giamb. Lat. Tes. 64 t.: Dicono che quello ispirito.... fa l'acqua del mare andare suso e stare come monte, e poi tornare in entro secondo che 'l suo espiramento va entro e fuori. | Esempio: | Dant. Inf. 8: Il foco eterno, Ch'entro l'affoca, le dimostra rosse. | Esempio: | Tass. Gerus. 1, 82: Un confuso bisbiglio entro e di fuore Trascorre i campi e la città dolente. | Esempio: | E Tass. Gerus. 8, 74: Nel cavo rame umor che bolle Per troppo foco, entro gorgoglia e fuma, Nè capendo in sè stesso, alfin s'estolle ec. | Esempio: | E Tass. Gerus. 10, 66: Salto nell'acqua, e mi vi tuffo e immergo. Non so come ogni gamba entro s'accoglia, Come l'un braccio e l'altro entri nel tergo: M'accorcio e stringo, e su la pelle cresco Squammoso il cuoio, e d'uom son fatto un pesce. |
Definiz: | § XIV. Figuratam., e in locuz. figurata. – | Esempio: | Dant. Conv. 161: E avvegnachè duro mi fosse prima entrare nella loro sentenza, finalmente v'entrai tant'entro, quanto l'arte di gramatica, ch'io avea, e un poco di mio ingegno potea fare. |
Definiz: | § XV. In senso particolare, denota Nella parte interna, Nello spazio, del luogo a cui si riferisce il discorso; come In casa, o in alcuna parte della casa, Nella città, e simili. – | Esempio: | Dant. Purg. 2: E più di cento spirti entro sediero. | Esempio: | E Dant. Parad. 10: Entro v'è l'alta luce u' sì profondo Saver fu messo ec. | Esempio: | Bocc. Decam. 3, 145: Questa [camera] acconciò la buona femina, e fecevi entro letto, secondo che potè, il migliore. | Esempio: | Sacch. Nov. 1, 136: Di che pochi erano che vi fossono arditi di entrare entro, se già non fosse stato Berto e la forese. |
Definiz: | § XVI. E per maggiore efficacia, vi si premette talora la particella Per, più specialmente con verbi di moto. – | Esempio: | Bocc. Decam. 2, 94: Andreuccio partir volendosi, ella disse che ciò in niuna guisa sofferrebbe; perciò che Napoli non era terra da andarvi per entro di notte. |
Definiz: | § XVII. Pure nel senso di Nell'interno, Internamente, sia parlandosi di cosa, sia di luogo, e con verbi di stato o di moto costruiti con le particelle Vi o Ci, Entro, per maggior evidenza o efficacia, usasi spesso pleonasticamente. – | Esempio: | Malisp. Stor. fior. 44: I Fiorentini entrarono nella città, sotto titolo di venire alla festa; e quando ve n'ebbe entro buona quantità, gli altri armati ch'erano nello aguato presso le porti, e' feciono ec. | Esempio: | Nov. ant. B. 88: Quelli rivoleano i loro stracci; ma neente valse, che tutti li mise in un monte, e cacciovvi entro fuoco. | Esempio: | Dant. Inf. 22: Pure alla pegola era la mia intesa, Per veder della bolgia ogni contegno E della gente ch'entro v'era incesa. | Esempio: | E Dant. Inf. 24: E vidivi entro terribile stipa Di serpenti. | Esempio: | Cresc. Agric. volg. 520: E ponsi la detta fune.... acconcia col laccio aperto, e piegato sì, che l'uccel che passa, messovi entro il capo, si pigli per lo collo. | Esempio: | Vill. G. 475: Stando a sicurtà con mala guardia que' che v'eran entro rivolti diedero l'entrata a Pazi e Ubertini. | Esempio: | Bocc. Decam. 7, 189: Lui fece ricoverare in quella cassa, che il marito detto l'avea, e serrollovi entro. | Esempio: | Sacch. Nov. 1, 168: Il fante bestia volle servire Torello, e preso il detto fornimento s'attaccoe alla fune del pozzo, e collavisi entro. | Esempio: | E Sacch. Nov. 1, 199: Istanotte, orinandovi entro, com'io soglio, tutta l'orina è ita per lo letto. |
Definiz: | § XVIII. E figuratam. – | Esempio: | Dant. Parad. 5: Apri la mente a quel ch'io ti paleso, E fermalvi entro. |
Definiz: | § XIX. Si soggiunge, per maggior determinazione, ad alcuni avverbj di luogo, come Là entro, Qua entro, Lì entro, Qui entro,
Quivi entro, Quinci entro, Colà entro, Costà entro, Costì entro, Ivi entro, ec.; anche figuratam. – | Esempio: | Dant. Inf. 2: Da che tu vuoi saper cotanto addentro, Dirotti brevemente, mi rispose, Perch'io non temo di venir qua entro. | Esempio: | E Dant. Purg. 13: O dolce lume, a cui fidanza i' entro Per lo nuovo cammin, tu ne conduci, Dicea, come condur si vuol quinc'entro. | Esempio: | E Dant. Parad. 9: Or sappi che là entro si tranquilla Raab. | Esempio: | Petr. Rim. 1, 220: Po, ben puo' tu portartene la scorza Di me con tue possenti e rapid'onde; Ma lo spirto, ch'iv'entro si nasconde, Non cura nè di tua nè d'altrui forza. | Esempio: | Bocc. Decam. 2, 259: Griachetto... comandò che, se 'l prod'uomo ad alcun servigio là entro dimorar volesse, che egli vi fosse ricevuto. | Esempio: | E Bocc. Decam. 6, 237: Troppo ne sarebbe stato gran biasimo, se persona fosse stata qua entro uccisa; e messer Lambertuccio fece gran villania a seguitar persona che qua entro fuggita fosse. | Esempio: | E Bocc. Filoc. 1, 206: Se la pietà si dovesse anteporre alla giustizia, certo ella non sarebbe mai di qua entro per sì fatta cagione uscita. | Esempio: | Bern. Catr. 170: Ch'io per me la vo' dar quinc'entro al piano. |
Definiz: | § XX. D'entro, posto avverbialm., vale Nella parte interna, Internamente; e usato a modo d'aggiunto, vale Interno, Interiore. – |
Esempio: | Dant. Parad. 12: Come si volgon per tenera nube Du' archi paralelli e concolori, Quando Giunone a sua ancella iube, Nascendo di quel d'entro quel di fuori, A guisa ec. | Esempio: | Cresc. Agric. volg. 42: La corteccia è di due fatte, cioè la corteccia d'entro e la corteccia di fuori. La corteccia d'entro è più molle e morbida; quella di fuori è più dura e più aspra. | Esempio: | E Cresc. Agric. volg. 441: Si fa un'altra inchiovatura, che passa intra 'l tuello e l'unghia, la qual dannifica meno il tuello d'entro. | Esempio: | Bart. D. Tens. 82: Quanto d'aria a ogni succiata si veniva estraendo, e, con ciò dilatando quella d'entro, e togliendole con la densità il peso e la forza elastica,... tanto ec. |
Definiz: | § XXI. Figuratam., o in locuz. figur. – | Esempio: | Dant. Inf. 23: S'io fossi d'impiombato vetro, L'imagine di fuor tua non trarrei Più tosto a me, che quella d'entro impetro. | Esempio: | E Dant. Conv. 221: Onde alcuno già si trasse gli occhi, perchè la vergogna d'entro non paresse di fuori, siccome dice Stazio poeta del Tebano Edipo, quando dice che con eterna notte solvette lo suo dannato pudore. |
Definiz: | § XXII. D'entro a, è maniera pleonastica usata in vece della semplice Da. – |
Esempio: | Dant. Parad. 6: D'entro alle leggi trassi il troppo e il vano. |
Definiz: | § XXIII. In entro, posto avverbialm., vale Verso la parte interna, Nell'interno, Nel di dentro, di checchessia. – | Esempio: | Giamb. Lat. Tes. 64 t.: Fa l'acqua del mare andare suso e stare come monte, e poi tornare in entro, secondo che ec. | Esempio: | Dant. Inf. 33: Il duol che truova in su gli occhi intoppo, Si volve in entro a far crescer l'ambascia. | Esempio: | Cresc. Agric. volg. 406: Il cavallo che ha gli orecchi pendenti e grandi, e gli occhi scavati in entro, sarà lento e tardo. | Esempio: | Sacch. Nov. 2, 76: Battendo fave, gliene venne schizzato una nell'orecchia, e volendosela cavare con sue dita grosse, quanto più s'ingegnava di trarla, più la ficcava in entro. |
Definiz: | § XXIV. Dare entro in checchessia, vale Coglierci, Urtarvi, Battere in esso. – |
Esempio: | Sacch. Nov. 1, 230: Di fuori nella via era un bariglione su uno desco con non so che cosa da fare o lattovarj o savori in molle, e davvi sì fatta entro, che il bariglione e 'l desco, con ciò che v'era, andò per terra. |
Definiz: | § XXV. Detto di combattenti, vale Assaltare, Investire con impeto; e usato assolutam., Attaccar battaglia. – | Esempio: | Dav. Tac. P. 1, 55: Nei pericoli il pensare appo loro è viltà; il dar entro, atto reale, come de' Parti si dice. |
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