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1) Dizion. 5° Ed. .
FITTA.
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FITTA.
Definiz: Sost. femm. Terreno che affonda e che non regge al piede; Ficcatoia.
Da fitto, partic. pass. di figgere, quasi Terreno nel quale riman fitto il piede. –
Esempio: Frescobald. Viagg. 349: Per più miglia così smarriti ci menò per iscese e salite, e in gran fitte di rena.
Esempio: Pataff. 4: E non sapea le fitte del maccaio.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 178: E' s'entrava in tanto fango e in sì crudeli fitte, che, lasciamo stare che io vi lasciai dentro ambi i ferri dinanzi, io non ne credetti mai potere cavar le gambe; e dove non erano quelle fitte, e' vi si sdrucciolava di tal sorte, che ec.
Esempio: Dav. Tac. 1, 47: L. Domizio fabbricò sopra larghe paludi, e memme e fitte tenaci.
Definiz: § I. E in locuz. figur. –
Esempio: Bocc. Laber. 103: Part'egli così essere da nulla? Se' tu così pusillanimo, così scaduto, così nelle fitte rimaso, così scoppiato di cerro o di grotta?
Definiz: § II. Fitta, usasi comunemente a significare Ogni ammaccatura che resti in oggetto, o vaso, metallico, o in altro corpo qualsiasi, per caduta o percossa.
Definiz: § III. Vale anche L'atto e L'effetto del figgere, o ficcare, in checchessia cosa o strumento appuntato; Ficcatura, Ficcamento. –
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 3, 311: Ponghiamo, v. g., il peso di una tal berta esser 100 libbre; l'altezza dalla quale cade, essere quattro braccia; e la fitta del palo nel terreno duro, fatta per una sola percossa, importare 4 dita; e posto che la medesima presura e fitta delle quattro dita,... senza percossa ricercasse.... un peso di mille libbre;... domando se, ec.
Esempio: E Galil. Op. fis. mat. 3, 313: Se si vorranno pareggiare con pesi morti le fitte del terzo, quarto e quinto colpo [della berta] ec., ci vorranno, ec.
Esempio: Viv. Disc. Arn. 41: Oltre al ricercar queste [steccate d'albero].... grande impiego di legname che presto infradicia, e gran numero di lavoranti nel fiume attorno alla fitta de' pali, ec.
Definiz: § IV. E altresì per Ordine o Serie di grossi pali fitti in terra per una data linea; Palafitta. –
Esempio: Viv. Disc. Arn. 42: Mediante quel perpendicolo della fitta, che non si può moderare col ripieno di fascina.
Esempio: E Viv. Disc. Arn. appr.: Mi varrei de' pali d'albero per farne o una sola fitta incatenata per lungo, o al più due, ma con pali assai radi fra loro.
Definiz: § V. E in senso figurato, e per dispregio; dicesi comunemente di Una certa quantità o numero di persone, che siano biasimevoli, o che si vogliano biasimare. –
Esempio: Giust. Vers. 18: Da una fitta d'arpie preso di mira.
Esempio: E Giust. Vers. 191: E ti veggo in un cantone Una fitta di Corone Strette a conciliabolo.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 219: Prima c'era una fitta d'ignoranti.
Esempio: E Guadagn. Poes. 2, 243: Dovean esser che fitta di somari!
Esempio: E Guadagn. Poes. 2, 280: Quand'ella (la morte) avrà furati tutti i buoni, Chi ci resta? Una fitta di birboni!
Definiz: § VI. E dicesi pure di Una quantità, serie, o simili di errori, spropositi, ingiurie, e simili, che altri commetta o dica.
Definiz: § VII. E per Dolore pungente e intermittente, Trafitta; nel qual senso anche nel latino barbaro dicevasi ficta: ma oggi non userebbesi se non talvolta in poesia. –
Esempio: Benciv. Aldobr. P. 206: Il conoscerai per questi segni; cioè.... durezze, doglie, e fitte sovente fiate in esso.
Esempio: Zibald. Andr. 121: Quand'egli (lo stomaco) non fosse ben disposto nè ben temperato, sì lo riconoscerai per questi segni; cioè ispesso sboglientare, ruttare di scipido, acerbo e puzzolente savore, doglie e fitte spesso in esso, tornamenti e raghiamenti di ventosità e fumosità d'esso montare alla testa e alla fronte.
Esempio: Mont. Iliad. 11, 366: Qual trafigge la donna, al partorire, L'acuto strale del dolor, vibrato Dalle figlie di Giuno alme Ilitíe, D'amare fitte apportatrici.
Definiz: § VIII. Fitta chiamano i veterinarj La pelle morta che si forma per soverchia pressione sul dorso degli animali da sella e da soma. E indi Fare fitta, vale Incallire la pelle per la soverchia pressione della sella o del basto.
Definiz: § IX. E Term. della Scherma. Colpo diritto di punta, che penetra. –
Esempio: Bart. D. Op. mor. 28, 2, 138: Ad ogni colpo fa (lo stile laconico) una passata, e viene alle strette, e non tirando (come diceva Regolo di sè stesso) se non punte di fitta, e tutte alla gola della causa, corre sempre pericolo, ec. (qui in locuz. figur.).