Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
FINO e FINE.
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FINO e FINE.
Definiz: Add. Che ha poco corpo, Sottile, Tenue, Minuto: contrario di Grosso.
Ted. fein, oland. fijn, ingl. fine, sved. fin, dan. fiin, island. fíin, antico fin e moderno franc. fin, provenz. fin; in tutte le quali lingue la voce vale originariamente Puro, Eccellente nel suo genere. Alcuni credono, ma non pare ammissibile, che sia una forma sincopata del lat. finitus. –
Esempio: Zibald. Andr. 22: Non si vestiva, quando era caldo, se non di pannolino fine.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 37: Vi getti... un pomodoro, ed una cipollina, Ma che la sia tritata fina fina.
Definiz: § I. Vale altresì generalmente, Che è eccellente, ottimo, nel suo genere, Che è della miglior qualità; contrario di Grossolano, Ordinario: e dicesi comunem. di panno, stoffa, vesti, pietre preziose e simili. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 374: Al mattino la reina s'addobba di fini vestimenta di seta.
Esempio: Dant. Parad. 9: Qual fin balascio in che lo Sol percota.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 58: Ed è fine [il panno], forse troppo per camice.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 323: Che direte voi, che questa presuntuosella di questa mia figliuola.... voleva che io la ricoprissi di fine drappo? (qui in locuz. figur.).
Definiz: § II. Detto in particolare di oro fino o di argento fino, vale propriamente Che è senza lega, Che non ha impurità alcuna; e prendesi generalm. anche per Eccellente, Ottimo. –
Esempio: Dant. Inf. 14: La sua testa è di fin oro formata.
Esempio: E Dant. Purg. 7: Oro ed argento fino e cocco e biacca.
Esempio: Vill. G. 84: Avendo ornato il suo cavallo di freno d'oro fine, e ferrato di fine ariento.
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 76: Quivi a Ruggier un gran corsier fu dato,... Ch'avea il bel guernimento ricamato Di preziose gemme e di fin auro.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 11, 75: Ma nè sì bella seta, o sì fin oro Mai Fiorentini industri tesser fenno.
Esempio: Cas. Pros. 2, 70: Il paragone degli orefici l'oro basso dal fine insegna a conoscere.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 196: E fu questa lega.... intorno all'anno 1300.... ferma a undici once e mezo d'argento fine per libbra.
Esempio: E Borgh. V. Disc. 2, 222: O che egli (l'oro) smontasse un poco dal fine fine di ventiquattro carati,... o che non aggiugnesse interamente al peso di quattro danari, ec.
Definiz: § III. Per similit. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 198: La testa or fino, e calda neve il volto.
Definiz: § IV. E figuratam., detto di cosa morale. –
Esempio: Dant. Conv. 193: Si puote ornai vedere che è mente, che è quella fine e preziosissima parte dell'anima, che è deitade.
Definiz: § V. E pure per Che è della miglior qualità, detto di olio fino, vino fino, polvere fine, e simili. –
Esempio: Giamb. Oros. 82: Dunque Ciro intrato in Scizia, posta l'oste lungo il fiume, abbandonò il campo guernito di fine vino, e di veragi e dilicate vivande.
Esempio: Tav. Rit. 1, 48: Si ordinò un beveraggio con veleno temperato, il quale pareva fine vino, per darlo a bere a Tristano.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 248: Con falconetto di libbre 7 1/3 di palla di ferro, e libbre quattro di polvere fina, si fecero più tiri.
Esempio: Lastr. Agric. 2, 253: Verso la fine del mese di giugno si deve travasar l'olio da un vaso all'altro, ed allora segue che si divide in più classi di diversa bontà; cioè olio sopraffine;... olio di fondi fini, ec.
Definiz: § VI. E detto di cibi, vivande, e simili, vale Squisito, Delicato. –
Esempio: Nov. ant. C. 126: Fue una femina ch'avea fatta una fine crostata d'anguille, ed avevala messa nella madia.
Esempio: Tav. Rit. 1, 448: E stando Tristano per grande pezza, vide mani e braccia, i quali apparecchiavano una tavola di fini vivande.
Definiz: § VII. Detto di acciaio, ed altresì di armi, armatura, e simili, vale Che è di ottima e salda tempra, e per conseguenza Che taglia bene, o Che resiste ai colpi dell'avversario, o Che serve bene al suo ufficio. –
Esempio: Vill. G. 384: La detta corona si dà in Milano, ed è di fino acciaio forbito a spada.
Esempio: Arl. Ar. Orl. fur. 1, 28: Ma se desir pur hai d'un elmo fino, Trovane un altro, ed abbil con più onore.
Esempio: E Arl. Orl. fur. 46, 123: Ma il brando fino Sì lungo martellar più non sofferse, Che volò in pezzi, ed al crudel Pagano Disarmata lasciò di sè la mano.
Esempio: E Arl. Orl. fur. 24, 103: Ma come ben composto e valido arco Di fino acciaio,... Quanto si china più, quanto è più carco, E più lo forzan martinelli e lieve, Con tanto più furor, quando è poi scarco, Ritorna ec.
Esempio: Bern. Orl. 13, 10: Avea di ferro in pugno un gran bastone, Di fina maglia è tutto quanto armato.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 44: Nè giova ad Algazare il fino usbergo.
Esempio: E Tass. Gerus. 7, 98: Quei di fine arme e di sè stesso armato, Ai gran colpi resiste, e nulla pave.
Definiz: § VIII. Detto di tempra, vale Saldo, Resistente. –
Esempio: Tass. Gerus. 8, 22: Tempra non sosterrebbe, ancor che fina Fosse, e d'acciaio no, ma di diamante, I feri colpi.
Definiz: § IX. E detto d'istrumenti, vale Che è finamente fatto, lavorato, e per conseguenza è della miglior qualità: contrario di Dozzinale. –
Esempio: Panzier. Tratt. 13 t.: Al bene sonare ne bisognano altre quattro: la mano forte, lieve, lo instrumento fino e perfettamente temprato.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 277: A Giovanni Bonsi farò comperare gli occhiali e de' più fini.
Definiz: § X. Detto di lavoro, così della mano come dell'ingegno, vale Condotto con molta arte, con isquisitezza; ed altresì di artefice, o scrittore, Che ne' suoi lavori usa tale arte.
Definiz: § XI. E detto di parlare fino, vale Nobile, o simile. –
Esempio: Dant. Rim. apocr. 275: Lo vostro fermo dir, fino ed onrato, Approva ben ciò buon, ch'uom di voi parla.
Definiz: § XII. Fino, detto d'aria aria fine, vale Puro, Sottile, Meglio respirabile. –
Esempio: Targ. Viagg. 4, 173: È pericoloso nell'estate il mutare aria anche in migliore, e l'andare da Massa in arie più fine e più salubri.
Definiz: § XIII. Detto figuratam. di persona, vale Molto accorto, avveduto, sagace. –
Esempio: Dav. Scism. 326: Francesco Briano,... di tutti li sceleratissimi cortigiani, onde era la corte piena, il più fine.
Esempio: Segner. Mann. nov. 16, 4: Va' per le conversazioni di que' cortiggiani più fini che tu conosci, di quei pesamondi, di quei politici, e mira se danno segno verun di credere, che ec.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 105: Era troppo fino ed accorto Alessandro per avere a credere da senno questa menzogna.
Definiz: § XIV. E per Assai valente, Consumato, nell'arte propria; e parlandosi specialmente di guerriero, cavaliere, e simili, si usò per Prode, Valoroso. –
Esempio: Nov. ant. C. 105: Il padre.... mandò per un fine orafo, e disse: Maestro, fammi due anella, ec.
Esempio: Tav. Rit. 41: Palamides era uno fine cavalieri.
Esempio: E Tav. Rit. 117: Cavalieri, io vi dico che voi non avete la metà volontà di giostrare con meco, che io ho di giostrare con voi, per sapere se voi siete così fino giostratore, come fue lo re Meliadus vostro padre.
Esempio: Stor. Pistol. 144: Portavano archi soriani con belle saette, ed erano sì fini arcieri, che nessuna persona si potea difendere da loro.
Esempio: Salvin. Iliad. 256: Gli altri baroni Achei fini, alle navi Tutta notte dormian, vinti dal sonno.
Definiz: § XV. E ironicam. dicesi di ribaldo fino, ladro fino o simile, per denotare il colmo della sua ribalderia, ladroneria, ec.; che più comunem. dicesi Sopraffino. –
Esempio: Cecch. Ass. 5, 2: Se tu credi ch'e' sia bene un fine ribaldo!
Definiz: § XVI. In particolare si disse di amante fino, per Fedele, Costante in amore, Che ama di cuore, Che ha tutte le qualità del vero amante. –
Esempio: Rim. Ant. V. 1, 59: Perch'io son vostro più leale o fino, Che non è al suo segnore l'assessino.
Esempio: E Rim. Ant. V. 1, 451: Come fino amadori Parto da voi, e lasciovi a un amante.
Esempio: Tav. Rit. 1, 163: E quando eglino si vidono insieme gli due fini amanti, fecioro, ec.
Esempio: E Rim. Ant. V. 1, 274: Io conosco bene che voi siete usato in cavalleria, e siete più fine amante.
Definiz: § XVII. E nel linguaggio degli amanti si disse anche della Donna amata. –
Esempio: Rim. Ant. V. 1, 205: Se tu nel mare gititi, Donna cortese e fina, ec.
Esempio: E Rim. Ant. F. Rinald. Aquin. 1, 219: Amorosa donna fina, Stella che levi la dia, Sembran le vostre bellezze.
Esempio: Fr. Guitt. Rim. 1, 128: Per mante (molte) guise è l'amistanza fina, Fina donna, fra noi.
Esempio: Panzier. Cant. sp. 3: Ciascun per amor canti Della sua fin'amanza (qui per similit.).
Definiz: § XVIII. Si usò anche per Perfetto, Puro, Vero, e simili, detto di amore, pietà, amistà, coraggio, cortesia, e simili; ed altresì di bellezza o piacenza, pregio, e simili. –
Esempio: Fr. Guitt. Rim. 1, 13: I' non mertai giammai tanto gran cosa, Ma sola fu vostra pietanza fina.
Esempio: E Fr. Guitt. Rim. 1, 128: Gaio ed adorno bene Lo viso esser convene, onde vaghezza Di fino amore cria.
Esempio: E Fr. Guitt. Rim. appr.: Per mante (molte) guise è l'amistanza fina, Fina donna, fra noi.
Esempio: Malisp. Stor. fior. 13: Tanto l'amava di fino amore, che sempre con lei insieme piangeva.
Esempio: Lat. B. Tesorett. 134: La pregò che mostrare Li dovesse, e 'nsegnare Tutta la maestria Di fina cortesia.
Esempio: Rim. Ant. F. Dant. Maian. 2, 455: Ahi gentil donna gaia ed amorosa, In cui fin pregio o valore ripara, Mercede aggiate, ec.
Esempio: Dant. Rim. 233: Lo vostro pregio fino In gio' si rinnovelli Da grandi e da zittelli.
Esempio: E Dant. Rim. 234: Oltra natura umana Vostra fina piacenza Fece Dio per essenza.
Esempio: Cavalc. Poes. 3, 75: O dolce amore, sopr'ogni altro fino.
Definiz: § XIX. Fino, dicesi anche di certe qualità non buone dell'animo o di certi atti riprovevoli, come malizia, ipocrisia, adulazione, canzonatura, e simili; e in passato si estese pure ad altri termini, come vanagloria, poltroneria, e simili. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 411: Non chiede onori per fine vanagloria d'esser potente.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 3, 327: Questa è bene una delle singolari e fine poltronerie ch'io leggessi mai, a vedere che operano come gli asini, senza mai volersi illuminare di quello ch'è stato.
Definiz: § XX. E per Compiuto, Perfetto, Esatto, detto di conoscenza, notizia, e simili. –
Esempio: Car. Lett. fam. 3, 276: Ma perchè ella n'abbia più fina conoscenza, e per questo.... si disponga a compiacerlo e favorirlo,... le dico che ec.
Esempio: Salv. Avvert. 1, 153: Tante sono le proprietà del linguaggio,... che.... fine notizia di tutte quante non si può quasi aver mai.
Definiz: § XXI. Detto di cavallo, vale Che è di buona e bella razza; e dicesi altresì della razza stessa.
Definiz: § XXII. Pur di cavallo, si disse anche per Che è bene addestrato, Buono, Atto, a battaglia. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. S. 54: Chi avesse uno bellissimo ronzone, e grande, e fine in battaglia, ed egli l'usasse a fare portare il letame.
Definiz: § XXIII. Si disse pure di rimedio fino, per Efficace, Che produce il suo effetto. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. D.: E chi questa ragione bene si recasse a mente, sarebbe rimedio fine ad aver pacienza nelle tribolazioni.
Definiz: § XXIV. Fino, detto di certi sensi, come dell'odorato fino, del gusto fino, del tatto fino, dell'udito fino, vale Che riceve le più piccole impressioni, Squisito; e parlandosi di odorato o di udito, riferiscesi anche a certi animali.
Definiz: § XXV. E per Squisito, Delicato, detto altresì di odore fino o sapore fino. –
Esempio: Red. Ditir. 27: Ei s'è fitto in umore Di trovar un odore Sì delicato e fino, Che sia più grato dell'odor del vino.
Definiz: § XXVI. E figuratam., detto di sentimento, come Avere un fino sentimento dell'arte, della lingua, e va' discorrendo, od anche di maneggio, uso, di checchessia. –
Esempio: Mann. Lez. Ling. tosc. 9: Ed a che servirebbe.... il maneggio più fino dell'attica favella, quando non sapessimo, ec.?
Definiz: § XXVII. In forza di Sost., parlandosi di metallo prezioso, o di moneta, vale La parte pura, fina, di esso. –
Esempio: Vill. G. 7, 219: Montato l'argento della lega d'once undici e mezza di fine per libbra in lire dodici e soldi quindici a fiorino.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 196: I nostri nel principio.... lo batterono (il Popolino d'argento) pure di fino, e saggio ne danno alcune monete antichissime, dove non si truova mistura alcuna.
Esempio: Bart. D. Giapp. 4, 493: Ma Iddio, che saggia e pesa gli spiriti, e ne discerne il fino e la lega che tengono, il trovò uomo non da gittarsi, ec. (qui in locuz. figur.).
Definiz: § XXVIII. E per Scaltrezza, Finezza, Furberia; usato più che altro nella maniera Esserci del fino. –
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 39: Dicevano che.... sotto quella gentilezza di maniere, e sotto quella liberalità v'era del fino assai, da renderlo sospetto a chiunque non si lasciasse portar via da ogni prima apparenza di virtù.
Definiz: § XXIX. Di becco fine; maniera aggiuntiva di Uccello di becco fine, con la quale denotansi comunemente Tutti gli uccelli che hanno il becco fine, e che sono di carne squisita.
Definiz: § XXX. Esser più fino della seta, dicesi familiarmente di persona per Essere essa scaltrissima, astutissima.
Definiz: § XXXI. Lavorar di fino, pure in linguaggio familiare, vale Adoperarsi a tutt'uomo in un negozio, affare, ma scaltramente e alla sordina.