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1) Dizion. 4° Ed. .
STUZZICARE.
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STUZZICARE.
Definiz: Frugacchiare leggiermente con alcuna cosa appuntata; e si usa anche nel neutr. pass. Lat. leviter tangere, scabere, scalpere. Gr. κνήθειν.
Esempio: Morg.10. 87. E' si poteva pur fare altrimenti, Che sogghignare, e stuzzicarsi i denti.
Esempio: Buon. Fier. 4. 5. 18. Ma i' vi consiglio A tacere amendue, nè stuzzicare Queste vostre materie.
Esempio: E Buon. Fier. giorn. 5. lic. Non stuzzicate i boti di cartone Belli, ch'e' son poi dentro spazzatura.
Esempio: Cant. Carn. 237. Trovasi qualche bossol disperato, Che per ben che sia scosso, e stuzzicato ec. Dinanzi nulla mai non par che getti.
Definiz: §. I. Per Toccarsi, Soffregarsi insieme. Lat. attrectari, affricari. Gr. προστρίβεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 17. 50. Quasi da iguale appetito tirati cominciatisi a stuzzicare insieme ec. fecero parentado.
Definiz: §. II. Per Istimolare, Persuadere. Lat. stimulare, instigare. Gr. παροξύνειν, ἐπικεντεῖν.
Esempio: Cron. Morell. 303. Diliberarono in fine di darsi al Duca, perchè erano molto stuzzicati.
Esempio: Varch. Ercol. 259. Stuzzicatemi pure; io v'ho detto, che nessuno mi pare atto a ciò.
Definiz: §. III. Per Irritare, Commuovere.
Esempio: Fir. As. 133. Ma la sazietà, e la gran copia di quelle celesti ricchezze già aveano entro al petto delle due sorelle stuzzicato il veleno della rabbiosa invidia.
Esempio: Car. lett. 2. 61. L'animo mio è di non volerla più seco in nessun modo, se egli non mi stuzzica di nuovo.
Definiz: §. IV. Stuzzicare il can, che dorme, le pecchie, il formicaio, il vespaio, il naso dell'orso quando fuma, e altre simili maniere proverbiali, vagliono Irritare chi ti può nuocere, o chi è adirato, o chi può più di te. Lat. fumantem ursi nasum tentare, crabrones irritare.
Esempio: Varch. Ercol. 81. Quando un si sta ne' suoi panni senza dar noia a persona, e un altro comincia per qualche cagione a morderlo, e offenderlo di parole, se colui è uomo da non si lasciare malmenare, e bistrattare, ma per rendergli, come si dice, i coltellini, s'usa dire: egli stuzzica il formicaio, le pecchie, o sì veramente il vespaio, che i Latini dicevano: irritare crabrones.
Esempio: Libr. Son. 27. Tu stuzzichi le pecchie.
Esempio: Alleg. 224. Voi gli presenterete, pur come l'altre, questa ultima letterina, dicendoli, che e' non istuzzichi più il can che dorme.
Definiz: §. V. Stuzzicarsi i denti, figuratam. vale Mangiare. Lat. edere. Gr. ἐσθίειν.
Esempio: Buon. Fier. 3. 2. 2. Ma sempre il vino in tavola, na sempre Da stuzzicarsi i denti.