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ESTERIORE.
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ESTERIORE.
Definiz: Add. Che è, sta, rimane, è posto, apparisce, e simili, di fuori.
Dal lat. exterior. –
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 32: Talchè quando era a Sparta, risguardando alla sola apparenza esteriore, si saria potuto dire, ec.
Esempio: Pallav. Tratt. div. 51: Sapete che per dispiegar una invoglia è mestiere avanti prender con mano la parte esteriore del panno, e dilatandola far quindi apparire agli occhi ciò che vi stava coperto.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 40: Tutti i membri esteriori e interiori del corpo si dividono in parti similari e organiche.
Esempio: Montecucc. Op. 2, 70: Pratiche comuni nelle opere esteriori di ogni piazza quando esse non possono più mantenersi.
Esempio: Guglielmin. Nat. Fium. 46: Doppo questa [golena] immediatamente siegue il piede dell'argine, la cui pendenza dalla parte della golena si chiama scarpa interiore, e quella dalla parte della campagna scarpa esteriore.
Esempio: Targ. Viagg. 10, 85: Le facce esteriori di queste cartilagini sono foderate da una specie di cuticola ossea sottile.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 3, 13: Sbarcato nella cala di san Giorgio,... assaltava le opere esteriori [dell'isola di Malta].
Esempio: Manz. Prom. Spos. 692: Lasciò sull'orlo del portico esteriore i sandali, scese gli scalini, ec.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Dant. Conv. 340: Mansuetudine.... modera la nostra ira e la nostra troppa pazienza contra li nostri mali esteriori.
Esempio: Rinaldesch. Espos. Salm. 18: Dice il salmista David in altro luogo: Dà a noi aiuto della tribolazione, perchè per queste cose esteriori riconosce l'uomo la sua interiore miseria.
Esempio: Tass. Lett. 3, 31: L'animo occupato da varj pensieri non si può mostrar ne le cose esteriori come vorrebbe.
Esempio: Pallav. Perfez. Crist. 97: I beni esteriori di questa vita non sono infallibile indizio della divina benivolenza.
Esempio: Buondelm. G. Dol. Piac. 40: Considerata per altro questa forza estrinsecamente, o ne' suoi effetti, per dir così, esteriori e commensurabili.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 11: Badasse molto bene a quel che si faceva; magnifiche parole essere la semplicità delle cose antiche, ma non convenirsi ad un secolo che non le cura; esser trascorsi i costumi, debilitate le credenze, gli animi pieni d'ambizione; per l'apparato esteriore dover aiutare la fede vacillante, ec.
Esempio: Capp. Longob. 144: Dall'esteriore qualità dei fatti dedurre i moti e le nature più interne degli uomini che gli produssero o patirono, fu l'arte sua.
Esempio: E Capp. Lez. 237: Ma questa lingua scritta ha sempre nel suo abito esteriore forme diverse da quella che si parla anche dai più gentili.
Definiz: § II. Esteriore dicesi di atti, operazioni, e simili, e vale Che si manifesta, apparisce, si compie, fuori del soggetto operante. –
Esempio: Bocc. Laber. 28: Come io vidi la sua statura, e poi appresso alquanto al suo andare riguardai e un poco gli atti esteriori ebbi considerati, io presumetti, ec.
Esempio: Piccolom. Instit. mor. 62: Adunque se mentre che dura l'abito del felice, continuamente si domanda l'uomo felice, e continue non possano nè devano essere le operazioni esteriori, si può concludere, com'ognun vede, che l'operazioni del felice, sì come han da esser continue nella disposizione e nella prontezza della volontà, così nell'esteriori operazioni basti che allor solamente sieno, quando ci sia l'occasione, nè ci manca la facultà di farle.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 465: Come la bontà, così la malizia degli atti esteriori, prodotti dalle potenze esecutrici, dipende dagli atti interiori della volontà, ch'è la comandante.
Definiz: § III. Esteriore dicesi di Culto, e vale Che si rende a Dio mediante segni sensibili, e con atti esterni. –
Esempio: Sacch. Op. div.: Culto interiore è quello che si fa a Dio collo 'ntelletto, e colla volontà; l'esteriore, per mezzo d'ufficj corporali, cerimonie, sacrificj, ec.
Definiz: § IV. E per Materiale, Sensibile, Estrinseco. –
Esempio: Strat. Mor. S. Greg.: Chi dà la sustanzia esteriore al prossimo bisognoso, e non guarda la vita sua.
Definiz: § V. Usasi, più che altro nel linguaggio filosofico, conte aggiunto di mondo esteriore, e vale Che è, Che esiste, Che apparisce ai sensi, in contrapposizione dello spirito e delle cose spirituali. –
Esempio: Zanott. F. M. Forz. attratt. 12: Collocando noi queste [idee], e riponendole ognuna in una certa parte di tempo, come anche in una certa parte di spazio, venghiamo a formare in noi medesimi una bellissima imagine del mondo esteriore, nel qual mondo sentiamo di essere.
Esempio: Giobert. Bell. 73: Nel mondo esteriore.... il sensibile è senza l'intelligibile.
Esempio: Capp. Pens. Educ. 276: Ad imbevervi del mondo esteriore correste con attrazione impetuosa.
Esempio: E Capp. Pens. Educ.306: Tutto intenda ad espandersi con simpatia prepotente sul mondo esteriore.
Definiz: § VI. Esteriore è aggiunto dei sensi esteriori, coi quali riceviamo le impressioni delle cose esteriori. –
Esempio: But. Comm. Dant. 394: L'apprensiva è mossa da' sensi esteriori che sono cinque.
Esempio: Gell. Circ. 243: I sensi esteriori, come sono il vedere e l'udire,... sono manco nobili.
Esempio: Tass. Lett. 2, 91: I sensi non sono solamente i cinque esteriori, ma gl'interiori, che da Aristotele son nominati.
Esempio: Rucell. Or. Dial. R. 13: Come sarebbe a dire il senso comune, al quale vanno tutti gli oggetti per via de' sensi esteriori.
Definiz: § VII. Per Che avviene o proviene di fuori; detto più che altro in contrapposizione delle cose proprie dell'anima. –
Esempio: Imit. Crist. 63: Quando l'uomo comincia a intepidire, allora teme la piccola fatica, e volentieri riceve la consolazione esteriore.
Definiz: § VIII. In forza di Sost. La parte esteriore di checchessia, ed altresì Ciò che apparisce ai sensi; anche figuratam. –
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 114: Si piccava ancora d'osservante nel culto della sua religione; gran segreto per cattivarsi coloro che si governano con l'esteriore.