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1) Dizion. 5° Ed. .
AMMAZZARE.
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AMMAZZARE.
Definiz: Att. Propriamente Uccidere con percossa violenta, e per estensione Levar di vita in qualsiasi modo.
Dal sost. mazza, quasi Uccidere a colpi di mazza. −
Esempio: Vill. G. 1, 88: Ad uno ad uno per un valico di camera gli faceva uccidere e ammazzare, non sentendo l'uno dell'altro.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 82: Giugnendo egli alla casa, ricevuto solo dentro dall'uscio, il cherico l'ammazzò.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 57: Con un suo falcone avendo un dì presso a Peretola una grù ammazzata,.... quella mandò ad un suo buon cuoco.
Esempio: Pulc. L. Morg. 15, 42: Ammazza ognun che se gli para avante.
Esempio: Machiav. Disc. 230: L'uno ammazzò se stesso, e l'altro il figliuolo.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 187: Io veggo che 'l ferro fu cavato dalle medesime tenebre, che l'oro e l'argento, acciò che non mancasse nè con che ammazzare l'uno l'altro, nè perchè.
Definiz: § I. Detto di malattia o d'altro, quando conduce a morte, o cagiona la morte. −
Esempio: Machiav. Stor. fior. 2, 250: La quale [vittoria] egli potette godere poco, perchè avendo per gli affanni del giorno bevuta assai acqua, se gli mosse un flusso, che in pochi giorni l'ammazzò.
Esempio: E Machiav. Stor. fior. 2, 256: Il Papa, pronunziata la pace, dopo cinque giorni morì, o perchè fusse il termine di sua vita venuto, o perchè il dolore della pace fatta, come nemico a quella, l'ammazzasse.
Esempio: Pitt. I. Istor. fior. 112: Prese un mal di petto, che tosto l'ammazzò.
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 179: Il salnitro, l'allume, l'acqua marina calda ammazzerà le formiche e tutti i bachi.
Esempio: Red. Lett. Opp. Vip. 26: A voler che quelle frecce ammazzino, non basta che facciano un semplice taglio nella carne, ma fa di mestiere che rimangano per qualche tempo fitte e nascoste nella ferita.
Definiz: II. Per similit. −
Esempio: Ricett. Fior. 34: La cuscuta.... è una pianta capillare e senza foglie, la quale s'avvolge intorno all'altre piante, e ammazzale.
Esempio: Tedald. Agric. 13: Fagli due o tre tacche sotto l'annestatura quattro dita, acciocchè l'umore caldo della vite non ammazzi le marze.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 96: Il cavolo nano rosso, chiamato da i Latini orobanche, abbracciando l'ervo, l'ammazza.
Esempio: E Soder. Tratt. Arb. 179: Il visco,.... se vi si lascia star tempo assai, ammazza le piante.
Esempio: Dav. Colt. 520: Ontani, alberi, salci,.... poterai al marzo, perchè d'ottobre il freddo gli ammazza.
Definiz: § III. E figuratam. −
Esempio: S. Bern. Pist. 18: Il quistionare ammazza la pace del cuore e rompe la concordia.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 345: Qualche stolida donnicciuola, che con vano e vietato medicamento guarisca il corpo, se puote, ed ammazzi l'anima.
Definiz: § IV. Nel significato di Dare con mazza il colpo mortale sul capo al toro o ad altro animale. −
Esempio: Bocc. Teseid. 6, 28: Non altrimenti la testa menando, Che faccia il toro poi che è ammazzato.
Definiz: § V. E in significato più mite, Logorare, Consumare, Condurre vicino a morte. −
Esempio: Grazz. Rim. 1, 60: Questa febbre ladra che m'ammazza Non stimerei un fradicio lupino.
Esempio: E Grazz. Rim. 2, 149: Empia, t'assale [la gelosia], e 'n mezzo a mille guai T'ammazza ognora, e non uccide mai.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 312: Per dirvela, non posso più: questi studj m'ammazzano.
Definiz: § VI. E figuratam. per Rincrescere grandemente, Riuscir molesto. −
Esempio: Varch. Sen. Benef. 2, 10: Perciocchè il ricordare a ogni poco i benefizj fatti, affligge e ammazza altrui.
Definiz: § VII. Neutr. pass. ammazzarsi Uccidere se medesimo. −
Esempio: Dav. Tac. 1, 168: Silio non aspettò la sentenza, e s'ammazzò.
Esempio: E Dav. Tac. 1, 236: Ella senza difendersi s'ammazzò.
Definiz: § VIII. Per Restare ammazzato, Perire. −
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 2, 34: Gittarono il nido in terra, nel quale erano i piccioli figliuoli, i quali perchè non avevano ancora le piume, non potendo volare, caderono in terra, e s'ammazzarono.
Definiz: § IX. Per Dar causa alla propria morte. −
Esempio: Bern. Orl. 16, 2: Rideva l'un che gli uomini eran pazzi, L'altro la lor miseria sospirava;.... E forse che non par, ch'ognun s'ammazzi? Chi va per mar, chi per terra, chi brava ec.
Esempio: Segner. Mann. marz. 7, 4: Questa [la tua umanità].... ti dice Dio tuo ultimo fine, ma che non bisogna ammazzarsi.
Esempio: E Segner. Pred. Pal. ap. 211: Tante udienze, o signore, non fan per voi. Siete gentile assai, siete gracile. Non vedete che ciò sarà un ammazzarsi?
Definiz: § X. E figuratam. per Pigliarsi gran briga, Affannarsi per una persona o per una cosa. −
Esempio: Lipp. Malm. 8, 66: Che mentre vi ti ficchi e vi t'ammazzi, Tu spendi, e paghi il boia che ti frusti.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 221: Veramente io mi scandolezzo, quando sento che ella s'ammazza per il Segni e per il Cavalcanti; e per favorir me.... non voglia perdere una mezz'ora di tempo.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 20, 116: Il padre schiamazza Che gli perdoni, mentre il mal s'aggrava; Ma invano s'affatica, invan s'ammazza.
Definiz: § XI. Ammazzarsi d'ira, di sdegno, o simili, vale Rodersi, Struggersi, Consumarsi d'ira, di sdegno, o simili. −
Esempio: Bern. Orl. 38, 14: Colei attende a scaricar la sferza, Orlando d'ira e di sdegno s'ammazza.
Definiz: § XII. Ammazzarsi con alcuno, vale Combattere contro alcuno, col fine di uccidere l'avversario, o di restarne ucciso. −
Esempio: Sassett. Vit. Ferr. 485: Ebbevi differenza con il capitano Niccolò Strozzi, il quale in compagnia d'altri era a guardia di quella terra: chè venuti insieme a parole, il Ferruccio, tratto fuori lo stocco, gli correva addosso per ammazzarsi seco.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 229: Basterieti l'animo D'ammazzarti con lui?
Definiz: § XIII. Ammazzar le parole, vale Non pronunziarle bene, Storpiarle. −
Esempio: Varch. Ercol. 58: Coloro, i quali favellano consideratamente, si dicono masticar le parole prima che parlino; quegli che non le sprimono bene, mangiarsele, e quegli che peggio, ingoiarsele; quegli che penano un pezzo come i vecchi e sdentati, biasciarle, e quegli che per qualunque cagione, avendo cominciato le parole non le finiscono, o non le mandano fuori, ammazzarle.
Definiz: § XIV. Ammazzare colle parole. −
Esempio: Lipp. Malm. 10, 1: E raccontando ognor qualche bravura, Ammazzan sempre ognun colle parole.
Esempio: Not. Malm. 741: Ammazzar colle parole.... Pretender di farsi stimare e temere, col discorrer sempre di risse, quistioni, ammazzamenti.
Definiz: § XV. Ammazzare colle parole, oggi più comunemente vale Infastidire altrui con una ciarla smodata.
Definiz: § XVI. Ammazzare a parole, vale Minacciare senza effetto.
Definiz: § XVII. Ammazzare il mestiero, vale Lasciar l'arte. −
Esempio: Fag. Rim. 5, 169: Or colui, che trovasse il modo vero D'ammazzare il mestiero, Di quattrini star gaio, E aggiustare il fornaio, Non sarebbe felice?
Definiz: § XVIII. Ammazzare il tempo, dicesi per Passarlo in qualche occupazione comecchessia, affine di fuggir l'ozio.
Definiz: § XIX. Ammazzare è anche Term. de' Giuocatori; onde Ammazzar le carte, Ammazzar primiera e simili, vale Vincere l'avversario con carte, o combinazione di carte superiori.
Definiz: § XX. La Gente vi s'ammazza o il Popolo vi s'ammazza, si dice quando la gente, affollandosi in un luogo, vi resta quasi soffogata. −
Esempio: Dav. Scism. 415: Il popolo correva, e s'ammazzava per la calca.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 36: Chè, per veder, il popol vi s'ammazza.
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 3, 79: Arriva intanto l'inviato in piazza Verso il palazzo della Signoria, dove il popol concorre, e vi s'ammazza Per saper qualche nuova o buona o ria.
Definiz: § XXI. Trovasi in proverbio: Ammazzare due tordi a una pallottola; e vale Riescire a far due cose in un tempo; che ora più comunemente dicesi Pigliar due colombi a una fava, o due rigogoli a un fico. −
Esempio: Cecch. Esalt. 1, 4: Volendo, Io ammazzerò due tordi a una pallottola.
Definiz: § XXII. Trovasi pure in proverbio: Ammazzare il prete per ferire la mosca; e vale Cagionare un gran male, con l'intento d'ottenere un mediocre bene. −
Esempio: Fr. Iac. Tod. 254: Non ammazzar il prete, Per la mosca ferire.
Definiz: § XXIII. Ammazza, Ammazza; grido col quale specialmente i soldati s'eccitavano alla strage. −
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 243: E ognun grida: ammazza, ammazza, ammazza.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 3, 182: V'entrò [in Atene] a mezza notte, a suon di trombe e corni e strida e voci militari di tutto l'esercito, che gridava: a sacco a sacco, ammazza ammazza.
Esempio: Tasson. Secch. rap. 1, 45: Venian gridando innanzi: ammazza, ammazza.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 10, 98: Orlandino si veste furïoso, E Rinalduccio grida: ammazza, ammazza.