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1) Dizion. 5° Ed. .
BURATTINO
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BURATTINO.
Definiz: Sost. masc. Burattini si dicono Quei fantocci di cenci, di legno o simile, coi quali il burattinaio rappresenta commedie o farse, facendoli muover con fili e parlando per essi. Così detti dal panno burattino ond'erano vestiti. –
Esempio: Not. Malm. 1, 188: Burattini. Intende quei figurini di rilievo che son fatti muovere da uno, che a tal effetto s'asconde in un castelletto di legno coperto di panno, e gli fa operare mettendosegli sopra alle punte delle dita e con un suo fischio gli fa parlare.
Esempio: Buonarr. F. Vetr. ant. XI: Certi burattini d'osso mal fatti, colle gambe e braccia staccate, e da attaccarsi insieme in modo che si muovano con un filo di rame.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 476: Burattelli; cose fatte di panno buratto: di qui burattini: figurine fatte di cencio da maneggiarsi in palco o in piazza nel castello che si dice da burattini.
Definiz: § I. E per Rappresentazione drammatica fatta coi burattini. –
Esempio: Lipp. Malm. 2, 46: L'andare il giorno in piazza a' burattini Ed agli zanni, furon le lor gite.
Definiz: § II. Burattino diciamo ad Uomo senza fermezza, senza proposito, leggero e volubile. Onde Fare il burattino dicesi di chi manca alle promesse. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 20: Io dissi a Marcantonio: eh burattino, Trappola sei, ti ho conosciuto, sappi.
Definiz: § III. Ballare come un burattino o Saltare come un burattino, dicesi familiarmente per Andare in furia, Agitarsi per cosa spiacevole.