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1) Dizion. 5° Ed. .
ASSORDARE.
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ASSORDARE.
Definiz: Att. Render sordo, Indurre sordità. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 60: Forse siccome 'l Nil, d'alto caggendo, Col gran suono i vicin d'intorno assorda.
Esempio: Poliz. Rim. 1, 10: Con tal tumulto, onde le genti assorda, Dall'alte cataratte il Nil rimbomba.
Esempio: Ar. Orl. fur. 16, 56: Gridi, tumulti, gemiti e lamenti, Rendono un alto suon ch'a quel s'accorda, Con che i vicin, cadendo, il Nilo assorda.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Tass. Gerus. 12, 86: O Tancredi, Tancredi, o da te stesso Troppo diverso, e da' principj tuoi, Chi sì t'assorda? e qual nuvol sì spesso Di cecità fa che veder non puoi?
Definiz: § II. Per Intronar l'orecchie, Stordire con un grande rumore. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 11, 92: E pur Astolfo meschin si rannicchia,.... Ma colle grida la gente l'assorda.
Esempio: Lipp. Malm. 1, 2: O musa, che ti metti al sol di state Sopra un palo a cantar con sì gran lena, Che d'ogn'intorno assordi le brigate.
Definiz: § III. E figuratam. per Empire di strepito, di rumore. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 8, 208: Si senton mille corni e mille stridi In un tratto assordar tutta la selva.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 73: E co' feri nitriti il suono accorda Del ferro scosso, e le campagne assorda.
Definiz: § IV. Assordare, in forza di Neutr. Divenir sordo, Assordire. –
Esempio: Strat. Mor. S. Greg. 2, 165: Il tumulto delle sollecitudini del secolo fa assordare loro le orecchie del cuore (qui figuratam.).
Esempio: Machiav. Comm. 96: Io gli dirò che voi siete assordato.
Esempio: Ambr. Cofan. 3, 3: Da quando in qua è assordato?