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1) Dizion. 5° Ed. .
MOLCERE
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MOLCERE.
Definiz: Att. Mitigare, Lenire, Addolcire; riferito così ad animo, cuore, o simili, come a dolori, affanni, o simili. È verbo difettivo e proprio del linguaggio poetico.
Dal lat. mulcere. –
Esempio: Petr. Rim. F. 344: Fuor di man di colui, che punge, e molce, Che già fece di me sì lungo strazio, Mi trovo in libertate amara e dolce.
Esempio: Mart. L. Op. 15: S'io potessi vestir l'ardente e caro Pensier, che mi distrugge e molce il core, Nobile donna ec.
Esempio: Varch. Rim. 1, 12: E quando invidia, o del mio male avaro Mi perquote destin, sì piano e dolce Tratta (la sua donna) la piaga, e con tal sugo molce, Che 'l dolor torna gioia, e 'l danno, caro.
Esempio: Tass. Gerus. S. 12, 84: Ma nè grave ammonir, nè pregar dolce L'ostinato de l'alma affanno molce.
Esempio: Parin. Poes. 147: Ei sul mattino Le stupide emicranie o l'aspre tossi Molce giocando alle canute dame.
Esempio: E Parin. Poes. 194: Simili.... a dolce Mele di favi Iblei, Che lento i petti molce, Scendete, o versi miei, Sopra l'ali sonore Del giovinetto al core.
Esempio: Pindem. Poes. 317: O con poemi, con tragedie ed inni Molcere i cori e sublimar le menti.
Definiz: § I. E per Dilettare. –
Esempio: Tass. Gerus. S. 15, 65: E 'l lusinghiero aspetto e 'l parlar dolce Di fuor s'aggira, e solo i sensi molce.
Esempio: Mont. Poes. 2, 279: A Nestore Fluir di miele i rivi, Ond'ei parlando, l'anime Molcea de' regi achivi.
Esempio: Pindem. Poes. 21: Ma senz'arte o lavor vergine rosa Molcer due sensi può, bella e odorosa.
Esempio: Leopard. Poes. 110: Non ti molceva il core La dolce lode or delle negre chiome, Or degli sguardi innamorati e schivi.
Definiz: § II. Figuratam. –
Esempio: Tass. Gerus. S. 14, 61: Nè men ch'in viso bella, in suono è dolce; E così canta e 'l cielo e l'aure molce.
Esempio: Menz. Poes. 1, 240: Ben fa fede Come erede Egli sia dell'aurea lira, Così dolce L'aure molce, O s'ei ride, o s'ei sospira.
Esempio: Mont. Poes. 1, 365: E mentre i boschi Di Pindo e Citeron molce il suo canto (d'Apollo), Tacciono i sacri augelletti, ec.
Definiz: § III. E riferito a persona, vale Allettare, Adulare; e per lo più, con fine insidioso. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 6, 264: Quando Progne con modo allegro e dolce Così lusinga il suo marito e molce.
Esempio: Riccat. I. Op. 4, 369: Or l'una or l'altra donna urta (Amore) ed assale; E sì la molce, e stringe appoco appoco, Ch'ogni atto, ogni pensiero infetta e vizia.
Definiz: § IV. E figuratam. –
Esempio: Parin. Poes. 17: Ma già vegg'io che le oziose lane Soffrir non puoi più lungamente, e in vano Te l'ignavo tepor lusinga e molce.
Definiz: § V. E, conforme a proprietà latina, trovasi per Lisciare, Carezzare, e simili. –
Esempio: Leopard. Poes. 53: Virginia, a te la molle Gota molcea con le celesti dita Beltade onnipossente (qui figuratam.).