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1) Dizion. 5° Ed. .
ARBORE.
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ARBORE.
Definiz: Sost. masc. Lo stesso che Albero; ma oggi è voce più propria della poesia.
Dal lat. arbor. –
Esempio: Dant. Purg. 23: Che quella voglia all'arbore ci mena, Che menò Cristo lieto a dire Elì.
Esempio: Petr. Rim. 1, 94: Ond'ogni mio riposo Vien, com'ogni arbor vien, da sue radici.
Esempio: Stef. March. Istor. 1, 11: Nella città nacquero arbori d'alloro.
Esempio: Soder. Agric. 53: Nè sono da piantarsi tutti gli arbori fruttiferi, massime i serotini, nei luoghi altissimi, nè tutti nelle basse ed affogate valli.
Esempio: Tass. Lett. 1, 96: Vo pensando che da poi ch'egli avrà dato il colpo a l'arbore, veggia imagini orribilissime.... Voglio in somma che veggia il sangue e senta i gemiti de l'arbore.
Definiz: § I. E di genere femm. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 314: Arbor vittorïosa trionfale, Onor d'imperadori e di poeti.
Esempio: Fosc. Poes. 178: E di fiori odorata arbore amica Le ceneri di molli ombre consoli.
Definiz: § II. Per quell'Antenna che regge le vele delle navi. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 8, 64: La vela in cima all'arbore rimessa Rendè la nave all'isola funesta.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 9, 229: Il legno si fornì parte per parte, Di vele, antenne, remi, arbori e sarte.
Definiz: § III. Per la Descrizione de' nomi delle famiglie, posti in ordine di discendenza; nel qual senso più comunemente dicesi Albero. –
Esempio: Tass. Lett. 2, 168: Vorrei.... che mi fosse mandato l'arbor de la Casa [d'Este] e l'istoria del Pigna.