Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
GHIOZZO.
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GHIOZZO.
Definiz: Sost. masc. Pesce, di cui son varie specie, così d'acqua dolce, come di mare; ma il più comune è quello quasi sfornito di scaglie, che ha il capo molto grosso, e che i Naturalisti chiamano cottus gobio.
Dal lat. gobius. –
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 11: O sacri, eccelsi e glorïosi ghiozzi, O sopra gli altri pesci egregj tanto, Quanto de gli altri più goffi e più rozzi.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 360: In Toscana se ne ritrova pur qualcuno, e chiamansi ghiozzi, quasi gobj.
Esempio: Bard. P. Avinav. 5, 44: Tracannano costor guazzetti, e brodo, Ghiozzi di fiume, e barbi di vivaio.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 133: Questo pescetto, che voi vedete assai simile al ghiozzo, dai pescatori detto il frate, ha tanto d'ingegno, che gli piaccion l'ostriche sopra ogni altra cosa.
Esempio: Salvin. Opp. Annot. 270: Gobio, forse di qui il pesce ghiozzo.
Definiz: § Figuratam. e familiarmente, dicesi Ghiozzo ad Uomo di grosso e ottuso ingegno; ed altresì ad Uomo goffo della persona e nelle maniere; dall'avere il pesce ghiozzo la testa troppo grossa in proporzione di tutto il corpo. –
Esempio: Med. L. Canz. ball. 18 t.: Pigliate uomin, Ch'abbin senno,... E non sien punto salvatichi, Com'io vego.... certi ghiozzi, Buoni apunto a sbavigliare.