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Dizion. 5° Ed. .
ATTRITO.
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ATTRITO. Definiz: | Add. Logorato, Consumato. |
Dal lat. attritus. – Esempio: | Beniv. Eglogh. 100 t.: Lasso, che Amor dall'indurato collo Crudel d'un paventoso tauro sciolse Lo attrito giogo, e 'ntorno al mio legollo. |
Definiz: | § I. E figuratam. Rifinito, Esausto, per istanchezza, stenti, patimenti ec. – | Esempio: | Cavalc. Esp. Simb. 2, 224: Cristo per noi attrito e insanguinato ci lavò e mondò dalle macchie delli nostri peccati. | Esempio: | Bocc. Teseid. 8, 111: E quasi pari ciascun del partito Per istanchezza si ristava attrito. |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 43, 185: Stava ella nel sepulcro, e quivi attrita Da penitenzia, orando giorno e notte ec. |
Esempio: | Guicc. Stor. 3, 388: Ciascuno degli amici nostri è sì esausto e attrito di forze, che da loro non possiamo sperare favore alcuno. | Esempio: | Mont. Poes. 1, 252: Venìa poscia uno stuol quasi di scheltri, Dalle vigilie attriti e dal digiuno. |
Definiz: | § II. E Term. Teolog., detto di chi ha l'attrizione, cioè un primo grado di pentimento. – |
Esempio: | Cavalc. Specch. Croc. 52: Il secondo grado è quando conoscendosi comincia un poco a dolersi e dispiacersi, ed esser meno tenero di sè, e quasi attrito, poniamo che non sia contrito. | Esempio: | Pallav. Stor. Conc. 2, 317: Intorno all'esser questa attrizione bastevole alla constituzione del sacramento, sì che all'attrito si rimettano i peccati in virtù dell'assoluzione sopravvegnente, erano varie le sentenze degli autori. | Esempio: | Segner. Crist. instr. 3, 193: Quei cuori in cui si ha da fare questa gran mutazione di attrito in contrito. |
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