Lessicografia della Crusca in rete

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Definiz: Interiezione ed Esclamazione, che serve ad esprimere diversi affetti e movimenti dell'animo.
Lat. ehe ed ehem, ma con altro valore. ‒
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 442: Eh in certo modo corrisponde al Num de' Latini e al μῶν de' Greci.
Definiz: § I. In segno di meraviglia e di sorpresa, ma per lo più mista d'ironia. ‒
Esempio: Firenz. Comm. 1, 440: Sì eh? Oh s'i' non ho aver altro che cotesto, voi potevi far senza maritarmi.
Esempio: Salvin. Annot. Cas. 258: Eh! mi meraviglio: ci vuol altro che dittamo alla piaga fatta nel cuore da' begli occhi di vaga donna!
Definiz: § II. In segno di rimprovero, di riprensione o confutazione; usata più spesso in locuzione interrogativa, e soggiunta al discorso, o premessa al nome della persona, a cui l'interrogazione è rivolta. ‒
Esempio: Firenz. Pros. 1, 178: Ah Laura Laura, a questo modo eh? A questo modo fanno le fanciulle dabbene?
Esempio: E Firenz. Comm. 439: Eh pazzarella, quanto farestu meglio attendere a filare!
Esempio: Gell. Capricc. Bott. 38: Il cantare del gallo non ha servito stamane a destarti, eh Giusto?
Esempio: Cellin. Vit. 443: Eh! signore; un vostro fidel servitore, il quale cerca di far bene, e si contenta di comportare ogni sorte di dispiacere, purchè quella povera Signora sia contenta.
Esempio: Grazzin. Comm. 264: Tu te ne vai, eh? ahi ribaldo, giuntatore.
Esempio: Cecch. Ass. 5, 2: Ella m'uscì con uno gran rabbuffo addosso, dicendo: A questo modo, vecchio pazzo, si fa, eh?
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 2, 17: Tu se' ancora a colei, eh?
Esempio: Segner. Pred. 106: Sì eh, miseri? Sì? Bene bene, aspettate pure, aspettate; chè quest'è l'ora, in cui proverete la vostra.
Esempio: Fag. Comm. 4, 298: Fuori, vi dico, che vergogna! O ve' religiosi che volevano esser questi! In casa mia, che si veniva a fare il noviziato, eh? I. Via, signori padroni garbati: questo dolore al signor Anselmo, eh?
Definiz: § III. In segno d'indignazione, di corruccio, o d'impazienza. ‒
Esempio: Red. Lett. 1, 78: Eh, che V. S. Illustrissima mi dà la burla.
Esempio: E Red. Lett. 1, 448: Eh via, eh via, che l'acqua alle donne di parto non fa male.
Esempio: Nell. Iac. Vecch. 3, 16: Tutte queste signore l'avete dipinte voi?... Ma come avete fatto, se non ci vedete, e dite di non ci aver mai visto? F. AI tasto. V. Al tasto? Eh, vo' mi cucugliate.
Definiz: § IV. Aggiunge altresì forza alla interrogazione; e vale, Non è vero? Non dico io bene? Ditelo voi, Me ne appello a voi, e simili. ‒
Esempio: Cas. Pros. 3, 301: Quando favella non dee punzecchiare altrui col gomito, come molti soglion fare ad ogni parola, dicendo: non dissi io vero? eh voi? eh messer tale?
Esempio: Rucell. Or. Dial. R. 19: La ragione e la volontà.... accetta per buono quel che spesso è il suo contrario, eh?
Definiz: § V. Usasi anche a dar maggior forza al discorso, sia che affermi, sia che neghi, o che dissuada: e spesso è mescolato con qualche ironia. ‒
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 16: Eh, non pensò nulla di tutte queste cose.
Esempio: Cecch. Stiav. 5, 4: Oh ecco 'l vecchio: domando io s'e' l'ha visto? eh no: e' sarà il meglio ch'io vegga da me, se gli è in casa.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 28: Vi ricordate voi del caos? Eh voi non ve ne potete ricordare.
Esempio: E Panciat. Scritt. var. 29: Che fa? Voi non lo sapete? Il male è che io non lo so nè anch'io. Eh, i' burlo! Piglia un padellone, e vi caccia dentro ec.
Esempio: Nell. Iac. Forest. 3, 6: Eh! gli uomini non si disnaturano così facilmente.
Esempio: Giust. Vers. 40: Eh! un popol di scettici Non piango disgrazie, Ma giuoca le crazie Su' colpi apoplettici.
Esempio: E Giust. Vers. 238: Eh no, la guerra in fondo Non è cosa civile.
Esempio: E Giust. Vers. 264: Altro è dire, altro è fare. G. Eh, crederei!
Definiz: § VI. Eh usasi spesso così sola e interrogativamente rispondendo a chi ci chiama, per significare che abbiamo inteso: onde in proverbio, Chi dice eh, ha mezzo inteso.
Definiz: § VII. Ed anche a significare meraviglia, sorpresa o incredulità, di ciò che ne vien detto o narrato. ‒
Esempio: Panciat. Scritt. var. 36: Non credeva che ci fusse altro mondo che Pisa, Livorno e Firenze col distretto; e di Spagna, di Francia e di Germania, non ne credeva cica, dicendo: Eh questi forestieri ce lo danno ad intendere.
Definiz: § VIII. Si usa pure da chi non abbia inteso bene la dimanda o il discorso altrui, quasi dicesse: Come? Che cosa avete detto? e simili: nel qual caso si suol prolungare il suono della e. ‒
Esempio: Giambull. P. F. Orig. Ling. fior. 120: Usiamo noi di rispondere quando non abbiamo inteso bene, eh? voce in tutto aramea; chè volendo essi ancora dir come? o, che voi? dicono, eh?
Definiz: § IX. Eh spesso si ripete per maggior significazione. ‒
Esempio: Diviz. Calandr. 3, 4: Presto verrà da lei. Eh, eh, eh, che son bubole!
Definiz: § X. E ripetuto due o tre volte, esprime la voce di chi ride, ovvero si beffa d'alcuno. ‒
Esempio: Fag. Comm. 1, 345: Se io non son lesto a tirar via ogni cosa, m'avrebbe cavato gli occhi. C. Oh, oh, oh! M. Eh, eh, eh! A. Sgraziati! che ve la ridete eh?