Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
CENERE
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CENERE.
Definiz: Sost. masc., che usasi solamente al singolare. Diconsi gli Avanzi del corpo umano sepolto od abbruciato; ma non si adopera che nella poesia o nelle nobili scritture. –
Esempio: Dant. Inf. 5: L'altra è colei, che s'ancise amorosa, E ruppe fede al cener di Sicheo.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 78: Il cener del cui corpo ella tenea in un vaso.
Esempio: Petr. Rim. 2, 63: Or vo piangendo il suo cenere sparso.
Esempio: Sannazz. Arcad. 29: E le ghirlande colte a' verdi campi, Al cener muto dia con le tue rime.
Esempio: Alf. Trag. 1, 200: Ad ottenerne Da te l'amato cenere io veniva.
Esempio: E Alf. Trag. 1, 216: Da te fuggir coll'ottenuto pegno Del cener sacro.... ella sperava, e in Argo Gli amati avanzi riportar.
Definiz: § Ed anche Le macerie e i rottami di una città distrutta dall'incendio. –
Esempio: Dant. Inf. 13: Quei cittadin che poi la rifondarno Sovra il cener che d'Attila rimase ec.