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1) Dizion. 5° Ed. .
IBISCO.
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Dizion. 5 ° Ed.
IBISCO.
Definiz: Sost. masc. Specie di malva, che ha il fusto più alto e le foglie più piccole delle malve ordinarie, volgarmente detta Malvavischio.
Dal lat. hibiscus, e questo dal grec. ἱβίσκος ἰβίσκος. –
Esempio: Molz. Ninf. tib. 22: Quanto l'elci frondose alto il lentisco Eccede,... E quanto i sacri lauri il verde ibisco,... Tanto ec.
Esempio: Varch. Comp. past. 34 t.: Ecco che, per piacerti, entro un canestro Di vitalba e d'ibisco ec.
Esempio: Mattiol. Disc. 2, 977: Ha l'ibisco frondi di malva, ma maggiori e più pelose.
Esempio: Baldell. F. Diod. 1, 151: E [questa provincia] medesimamente divisa in larghissime campagne, dove nascono l'ibisco, il cardamomo e le palme di maravigliosa grandezza.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 141: L'ibisco.... fa nei luoghi umidi, nascendovi da per sè, come nelle valli ombrose de' monti.
Esempio: E Soder. Cult. Ort. 316: Passi ancora vischio delle corteccie delle radici dell'agrifoglio, e delle barbe di viburno.... e di quelle dell'ibisco, cioè altea o malvavischio.
Esempio: Salvin. Eglog. 10, 82: Ciò fia abbastanza, o Dive, che il poeta Vostro abbia cantato, mentr' ei siede, E con ibisco gracile sportella, O Pieridi, tesse.
Esempio: Targ. Rag. Agric. 200: Nascono ne' loro paesi ambidue gli ellebori, il bianco cioè ed il nero, il dauco, la cera, l'ibisco, l'aristolochia, ec.