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Dizion. 5° Ed. .
AFA.
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AFA. Definiz: | Sost. femm. Aria gravosa, calda, soffocante, che cagiona smania ed affanno; e anche pigliasi per l'effetto di essa. |
In grec. αὔω e ἀφαύω, valgono seccare, inaridire. − Esempio: | Soder. Agric. 158: Tantochè passi l'afa, che in sul mezzodì suole stringere gagliardissimamente. |
Esempio: | Allegr. Rim. Lett. 33: All'afa ardito, al gielo Ne va per lui [per il bisogno] pietoso A farsi ogni uomo più religïoso. | Esempio: | Targ. Viagg. 4, 380: In proposito dell'afa, o sia dell'aria bassa, calda e soffocante, come sogliamo dire, che si prova in certi giorni, massime quando vuol piovere,.... merita ec. |
Esempio: | E Targ. Relaz. Febbr. 73: Le costituzioni d'aria calde molto ed umide insieme, e specialmente le afe lunghe, smaniose e non interrotte, snervando l'elasticità giusta dell'aria, infiacchiscono le nostre fibre. |
Definiz: | § E per similit. Tedio, Fastidio, Noia; onde i modi Dar afa, Far afa, e simili, per Esser di noia, Infastidire, Gravare, Far nausea. − |
Esempio: | Grazz. Rim. 1, 43: Ecci copia infinita Di salvaggiumi tanto eletti e buoni, Che ci fann'afa starnotti e leproni. |
Esempio: | Cecch. Comm. ined. 2, 205: E che ci credete voi trovare? E' vi fann'afa i beccafichi. | Esempio: | Dav. Tac. 2, 285: Bastivi aver provato.... la malignitade umana sempre le cose antiche mettere in cielo, e le presenti farle afa. |
Esempio: | Buonarr. Fier. 4, 4, 7: Troppi gli uomini son che ti fann'afa. |
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