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Dizion. 1° Ed. .
FORTE
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FORTE.
Definiz: | Add. gagliardo, possente, di forza. Lat. fortis, validus: e s'estende così alle
forze dell'animo, come a quelle del corpo. |
Esempio: | Bocc. n. 68. 7. Era Arriguccio, con tutto che fosse mercatante, un fiero huomo, ed
un forte. |
Esempio: | E Bocc. nov. 46. 4. Tanto che più forte fosse, comandò,
ch'ella fosse messa in certe case. |
Esempio: | Dan. Par. 14. Che gli organi del corpo saran forti. |
Esempio: | E Dan. Par. 17. Nascendo sì da quella stella
forte. |
Esempio: | E Dan. Purg. 31. Perchè altra volta, Udendo le Sirene sie più
forte. |
Esempio: | Petr. canz. 39. 4. E s'io l'uccido più forte rinasce. |
Esempio: | E Petr. canz. 41. 3. E poichè l'alma è in sua ragion più
forte. |
Esempio: | E Petr. canz. 39. 1. Nel pensier m'assale Una pietà sì forte
di me stesso [cioè grande] |
Esempio: | G. V. 9. 52. 1. Se non che si trovò forte delle masnade. |
Esempio: | Com. Inf. 34. Fue Cesare huomo chiarissimo, e di forte ingegno [cioè
sottile, acuto] |
Definiz: | ¶ Per difficile, faticoso. |
Esempio: | Lat. difficilis, arduus. Dan. Inf. c.
1. Esta selva selvaggia, e aspra, e forte, Che nel pensier rinnuova la paura. |
Esempio: | E Dan. Par. 22. Al passo forte di che a se la tira
[cioè passo della morte, spaventoso, e orribile] |
Esempio: | Dan.
Par. c. 6. Sì ch'è forte a veder qual più si falli [cioè difficile, e dubbio]
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Esempio: | E Dan. Par. cant. 16. Non ti parrà cosa nuova, ne forte
[cioè stravagante, dura] |
Esempio: | E Dan. Purg. 29. Forti cose a pensar mettere in
versi. |
Esempio: | E Dan. Purg. 33. Che solveranno questo enigma forte.
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Esempio: | Lib. Sacram. E così com'egli è forte cosa a numerare tutte le foglie dell'albero,
così è forte cosa numerare tutti i peccati, che della bocca nascono. |
Esempio: | Filoc. lib. 6. 100. Se non che' mi si disdice l'esser villano, verso di chi a me è
stato cortese, forte saria, che io cotal presente prendessi [cioè gran fatto saria] |
Esempio: | E Filoc. lib. 3. n. 228. Che forte mi par, che se stato
fosse, io non ne avessi alcuna cosa sentita [cioè mi pare strano] |
Definiz: | ¶ Per rigoroso, severo. Lat. severus. |
Esempio: | G. V. 10. 154. 5. Ma per li forti ordini si rimasono degli oltraggi. |
Definiz: | ¶ Aggiunto di tempo, vale tempestoso, oscuro, piovoso, penurioso. Lat. adversus,
tempestuosus. |
Esempio: | Vit. Plut. Una notte, che faceva forte tempo, e grande oscurità. |
Esempio: | Filoc. lib. 3. 218. Senza alcuna pianta da riconfortare il forte tempo.
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Definiz: | ¶ Forte punto, vale inevitabile, maligno, pessimo, sfortunato. Lat. asper,
difficilis, atrox. |
Esempio: | Boc. n. 97. 6. Mel venne, armeggiando egli, in sì forte punto veduto.
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Esempio: | N. ant. 35. 1. Il palafreno cadde sotto al Cavaliere in sì forte punto, che già
non poteva riaversi. |
Definiz: | ¶ Per qualità di sapore, come d'aceto, e d'agrumi: come cipolle, agli, scalogni, radici, e anche del pepe, ec.
Lat. acidus. |
Esempio: | Dan. Par. 17. A molti fia savor di forte agrume. |
Definiz: | E Forte sust. diciamo oggi a un POSTO fiancheggiato, per guardare un passo, o un sito. Lat.
propugnaculum, agger. |
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