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SPUTARE
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SPUTARE.
Definiz: Mandar fuori scialiva, catarro, o altra cosa per bocca. Lat. expuere, spuere. Gr. ἀποπτύειν.
Esempio: Bocc. nov. 61. 10. E giunti quivi, disse la donna a Gianni: ora sputerai, quando io il ti dirò.
Esempio: E Bocc. num. 11. E così detto, disse al marito: sputa, Gianni; e Gianni sputò.
Esempio: E Bocc. nov. 76. 12. Chi avuto avrà il porco, non potrà mandar giù la galla, anzi gli parrà più amara, che veleno, e sputeralla.
Esempio: Lab. 253. In sulle calcagna sedendosi, e coll'occhiaia livida tossire, e sputar farfalloni.
Esempio: G. V. 12. 83. 7. Apparendo nell'anguinaia, e sotto le ditella certi enfiati ec. e sputando sangue.
Esempio: Dant. Inf. 25. E l'altro dietro a lui parlando sputa.
Esempio: Franc. Sacch. Op. div. Chi ha dentro amaro, non può sputar dolce.
Esempio: Maestruzz. 2. 36. Che sarà, se alcuno non percuoterà il cherico, ma isputagli addosso, ovvero gli versa addosso alcuna cosa?
Esempio: Lor. Med. canz. 59. 3. I sornacchi, ch'ella sputa, Paion tuorla colla biacca.
Definiz: §. I. Per similit. vale Mandar fuori checchessia con impeto.
Esempio: Tac. Dav. ann. 15. 206. I mangani, e balestre disordinavano i barbari sputando sassi, e lanciotti più lontano, che non arrivavano le frecce contrarie.
Esempio: Ciriff. Calv. 2. 45. Non isputò giammai passavolante Tanto veloce una palla di piombo.
Esempio: Buon. Fier. 3. 4. 11. Le vesciche, Ch'ei sputan dalle cattedre ampollose.
Definiz: §. II. Sputar tondo, vale Stare in sul grande, Ostentar gravità. Lat. maximos spiritus habere. Gr. μεγαφρονεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. 1. 4. 12. Chi si specchia in bel parere, Sputa tondo, e va leggiere.
Esempio: Libr. son. 51. A cui tu 'nsegni così sputar tondo.
Esempio: Buon. Fier. 3. 4. 19. Tra se parlando, arricciando le labbra, Sputando tondo.
Esempio: Varch. Ercol. 91. E di questi tali si suol dire, ora ch'ei gonfiano, e ora ch'egli sputano tondo.
Definiz: §. III. Sputarsi nelle mani, o nelle dita, vale Affaticarsi ben bene.
Definiz: §. IV. Sputar bottoni, lo stesso, che Sbottoneggiare. Lat. contumelias inferre, conviciis tangere, taxare. Gr. ὑβρίζειν.
Esempio: Varch. Ercol. 69. Quello, che Vergilio disse nel principio del secondo dell'Eneida: Spargere voces ambiguas, come lo direste? V. Non solamente con due voci, come essi fanno, cioè dare, o gittare, o sputare bottoni, ma eziandío con una sola sbottoneggiare, cioè dire astutamente alcun motto contra chicchessia per torgli credito, e riputazione, e dargli biasimo, e mala voce.
Esempio: E Varch. stor. Non potea tenersi, che alcuna volta non isputasse alcun bottone.
Definiz: §. V. Sputar sentenze, vale Profferir sentenze con affettazione, e dove non occorre.
Esempio: Tac. Dav. stor. 3. 326. Ingerissi tra gli altri ambasciadori Musonio Rufo ec. e sputava sentenze de' beni della pace, e mali della guerra fra le squadre de' soldati (quì il T. Lat. ha: disserens)
Esempio: Buon. Fier. 4. 5. 16. S'alcun di noi talor conferma Quelle, ch'elle sputar, preste sentenze.
Esempio: Lasc. Streg. 4. 1. Voi mi parete una dottoressa; oh voi sputate tutte sentenze!
Definiz: §. VI. Sputar senno, si dice del Mostrar con affettazione d'esser savio. Lat. sapientiam, prudentiam ostentare. Gr. ἀπόδειξιν ποιῆσαι τῆς σοφίας.