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1) Dizion. 5° Ed. .
ERRORE.
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ERRORE.
Definiz: Sost. masc. L'effetto dell'errare; Falsa opinione o credenza, Falso giudizio, procedente da imperfetta apprensione del vero, o da non esatta notizia della cosa di cui si discorre.
Dal lat. error. ‒
Esempio: Bocc. Decam. 1, 146: Grandissima si può la benignità di Dio cognoscere verso noi, la quale non al nostro errore, ma alla purità della fede riguardando, così... ci esaudisce, come se ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 1, 147: Mostrato n'ha Pamfilo nel suo novellare, la benignità di Dio non guardare a' nostri errori, quando da cosa che per noi veder non si possa procedano.
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 31: Oh, disse il Duca a lui, grande è cotesto Errore, a che t'ha il folle amor condutto! Tu credi esser più amato, io credo questo Medesmo.
Esempio: Tass. Rinald. 9, 9: Ahi qual fallace errore Il lume di ragion loro adombrava!
Esempio: Riccat. I. Op. 4, 152: Il paralogismo è così radicato, che quando si mette mano in tal soggetto, e per via di un retto ed invincibil discorso si tenta di toglier di mezzo l'error popolare, quasichè si proponga il maggior paradosso del mondo, si provoca o il riso o il disprezzo.
Esempio: Lastr. Agric. 3, 276: È un errore il pensare e credere che i frequenti travasamenti diminuiscano la forza del vino. L'esperienza della Sciampagna avrebbe dovuto distruggere questo vecchio errore.
Esempio: Giobert. Introd. 2, 8: Quando lo spirito riflette sull'intuito proprio, e il lume che lo rischiara è debole e fioco, perchè abbacinato da esso spirito, egli può alterare la notizia dell'oggetto; quindi nasce l'errore.
Definiz: § I. E per Dottrina, Proposizione, Principio, Opinione scientifica, e simili, erronei; Punto in che altri si diparte dal vero. ‒
Esempio: Dant. Purg. 4: E questo è contra quello error, che crede Che un'anima sovr'altra in noi s'accenda.
Esempio: E Dant. Conv. 264: Cominciai dunque ad amare li seguitatori della verità, e odiare li seguitatori dello errore e della falsità.
Esempio: Riccat. V. Dial. Forz. 11: S'alcuno non convinto di quant'ho scritto, vorrà il mio errore mostrarmi, io lo prego di non allontanarsi punto dal dottrinale.
Esempio: Giobert. Introd. 3, 190: Tutti gli errori morali, politici, letterarj, religiosi, speculativi, che signoreggiano in Europa, da tre secoli in poi, sono le diverse forme di un errore unico, cioè del sensismo.
Esempio: Capp. Lez. 235: Non vi ha errore il quale non abbia preso la mossa da qualche specie di vero.
Esempio: E Capp. Econ. 416: Di qui errori interminabili.
Definiz: § II. In senso particolare, Falsa credenza, o dottrina, in cose attenenti alla fede; e con più grave senso Eresia. ‒
Esempio: Vill. G. 1, 111: Erano di diverse sette, con tutto che fossono battezzati: chi era cristiano e chi arriano, e d'altri errori; e chi idolatri e pagani: e così stette grande tempo Italia maculata d'errori e di signoria tirannica per gli Longobardi, e la Chiesa molto abbassata e afflitta.
Esempio: E Vill. G. 7, 106: Questa congiunzione.... significa.... apparimento d'alcuno profeta, e di nuovi errori di Fede.
Esempio: Pass. G. Cr. 280: Messer, noi siam qui congregati Perchè temiam che non cresca l'errore.
Esempio: E Pass. G. Cr. 281: Sarebbe il nuovo error, per certo stima, Assai vie peggio che l'error di prima.
Esempio: Guicc. Stor. 4, 400: Si credeva che l'autorità dei decreti.... bastasse.... a rimuovere gli animi dei capi degli eretici dai loro errori.
Esempio: Lam. Ant. tosc. 2, 495: Credevano di più con Nazario che la Beatissima Vergine fosse un Angelo, e che Cristo prendesse l'angelica e non l'umana natura; ed avesse un corpo del tutto celeste: e forse qualche altro errore de' paterini fiorentini commemorò nel proseguimento.
Definiz: § III. Pure per Falsa credenza, parlandosi del paganesimo. ‒
Esempio: Dant. Parad. 8: Non pure a lei (a Ciprigna) faceano onore Di sacrificj e di votivo grido Le genti antiche nell'antico errore; Ma Dione onoravano e Cupido.
Definiz: § IV. Vale pure L'effetto dell'ingannarsi, Inganno; riferito figuratam. ad alcuna facoltà intellettuale, o ad alcun senso, e specialmente a quello della vista. ‒
Esempio: Dant. Inf. 31: Così forando l'aer grossa e scura, Più e più appressando in ver la sponda, Fuggémi errore, e giugnémi paura.
Esempio: Giobert. Ges. mod. 3, 279: Se il vizio e la virtù non differiscono tra loro realmente, e solo si distinguono per un errore dell'immaginativa, qual è l'uomo.... che non ne conchiuda, ec.?
Definiz: § V. E poeticam., per Cagione d'inganno. ‒
Esempio: Ar. Orl. fur. 13, 49: E seguitò, narrandole di quello Magico error che gli avea ordito Atlante: Che simulando d'essa il viso bello,... Tratto l'avea ne l'incantato ostello.
Definiz: § VI. Pure poeticam., per Sogno, e anche semplicemente Illusione, Immaginazione. ‒
Esempio: Dant. Purg. 15: Quando l'anima mia tornò di fuori Alle cose che son fuor di lei vere, Io riconobbi i miei non falsi errori.
Esempio: Leopard. Poes. 56: Là dove l'insano Costume ai forti errori esca non porse, Negli ozj oscuri e nudi Mutò la gente i gloriosi studj.
Definiz: § VII. E per Inganno prodotto in noi da cosa fisica. ‒
Esempio: Leopard. Poes. 64: Le vostre Paurose latebre Eco solinga, Non vano error de' venti, Ma di ninfa abitò misero spirto.
Definiz: § VIII. Per Sbaglio, Scambio, intorno a cosa o persona. ‒
Esempio: Dant. Conv. 318: Veramente così questo cammino si perde per errore, come le strade della terra.
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 7: Contrario effetto a quel che per errore Credea aver visto con suo gran martire.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 17, 39: Disir mi mena, e non error di via, C'ho di morir presso alla moglie mia.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 152: Che accade che io favelli di quel terzo, il quale volendo ingiuriarmi, mi beneficò per errore?
Esempio: Tass. Gerus. 9, 34: Similissima coppia, e che sovente Esser solca cagion di dolce errore.
Definiz: § IX. E poeticam., per Cagione o Occasione di sbaglio o scambio. ‒
Esempio: Car. Eneid. 10, 612: Eran costoro, Sì l'un del tutto a l'altro somigliante, Che dal padre indistinti e da la madre, Facean lor grato errore, e dolce inganno.
Definiz: § X. Errore dicesi generalmente a Qualsivoglia atto o Modo di procedere, contrario alla ragion delle cose, alla convenienza, all'opportunità, e simili, derivante da non retto giudizio, da poca sufficienza o esperienza, da ignoranza. ‒
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 4, 22: Si dole de li errori che si erano fatti in Francia e in Italia, de' quali e' poveri populi e e' minori principati sarieno e' primi a patirne.
Esempio: E Machiav. Disc. 127: Appio, lasciando il popolo e accostandosi a' nobili, fece uno errore evidentissimo.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 4, 1: Non piccolo errore fanno que' padri di famiglia, che non lasciano fare nella fanciullezza il corso della natura agl'ingegni de' figliuoli.
Definiz: § XI. E pure generalmente dicesi a Qualunque cosa nella quale si contravvenga alle leggi, o regole dell'arte o disciplina respettiva; Mancamento, Difetto, accidentale. ‒
Esempio: Segn. B. Rettor. volg. 344: Peccasi in questa arte poetica in due modi: in uno, che procede da lei stessa; ed in un altro, che procede da lei accidentalmente. Procede da lei stessa l'errore, quando ella si propone ad imitare cose impossibili a essere imitate.
Esempio: E Segn. B. Rettor. volg. 345: Più disconvenevole è l'errore che si commette per via dell'arte, di quello che si commette per via di qualche accidente. Chè invero egli errerà manco chi non sa che la cervia manchi di corna, di chi l'imita malamente.
Esempio: Varch. Gramm. 141: I terzi commettono quel medesimo errore, che farebbe uno architetto, se per desiderio di tosto vedere la facciata fornita, o non facesse i fondamenti, o gli facesse cattivi.
Esempio: Car. Apol. 155: Non mostrate chiaramente, volendo correggere altri in questa lingua, quel che ne sapete voi? e come ben l'usate? O contate gli errori che ci sono.
Esempio: Cellin. Vit. 363: Ancora v'era da considerare, che io avevo messo un velo addosso alla ditta figura per coprire gli errori.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 64: Se pure nelle altre cose si sarà fatto alcuno errore, nuoce manco, e più facilmente vi si rimedia, e si può più commodamente comportare che ne' fondamenti, ne' quali non si debbe ammettere scusa alcuna degli errori.
Esempio: Tass. Lett. 2, 473: Oltre gli errori di lingua, n'ho fatti alcuni altri pur di memoria.
Esempio: Vai Rim. 35: Dei Catulli, Dei Tibulli, Ricercai l'arterie e i muscoli; E scoversi Ne' lor versi Aliquando error maiuscoli.
Definiz: § XII. E altresì a Qualunque cosa, in cui involontariamente si manchi di verità, di fedeltà, di esattezza, e simili; Sbaglio. ‒
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 465: In molte cose, ma in questa de' numeri spezialmente, hanno commessi [i copiatori] errori infiniti, a tal che non si troverrà agevolmente un anno nel medesimo libro che si riscontri con gli altri.
Definiz: § XIII. E in particolare, Sbaglio di conto, di calcolo, e simili. ‒
Esempio: Galil. Op. astronom. 4, 212: Ecco non solo misurata in una sola stazione qualsivoglia lontananza in terra, ma, senza errore alcuno, stabilite le distanze de' corpi celesti.
Definiz: § XIV. Errore di scrittura, o di penna, vale Sbaglio, Scorso, commesso per inavvertenza scrivendo. ‒
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 1, 170: Quello scrivi per altra tua lettera del chiudere la via del mare essere stato errore di penna, ti debba bene ricordare non essere così.
Esempio: Red. Esp. Insett. 38: Meco medesimo più volte ho temuto, che nel ventunesimo libro potesse essere errore di scrittura.
Definiz: § XV. Per Difetto, Imperfezione, e simili, che si trovi in alcuna cosa, onde altri può essere indotto in errore, o in inganno. ‒
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 1, 1: Dove (nelle mercanzie) posson trovarsi cento errori, Mende a dozzine, e difetti infiniti.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 16: Poichè (lasciato andare gli errori che possono esser nella divisione della mostra, o negli altri materiali strumenti) della lancetta è difficile il giudicare s'ell'è, o s'ella non è per appunto in sul segno.
Definiz: § XVI. Secondo proprietà latina, vale poeticam. Dubbio, Incertezza, che confonde la mente. ‒
Esempio: Dant. Inf. 4: Dimmi, maestro mio, dimmi, signore, Comincia'io, per voler esser certo Di quella fede che vince ogni errore: Uscinne (dal limbo) mai alcuno, o per suo merto, O per altrui, che poi fosse beato?
Esempio: E Dant. Inf. 10: E s'io fui dianzi alla risposta muto, Fat'ei saper che il fei, perchè pensava Già nell'error, che m'avete soluto.
Definiz: § XVII. Errore, vale pure Allontanamento dal bene, dal retto operare, Traviamento, Pervertimento morale, Stato di colpa, e simili; anche figuratam. ‒
Esempio: Dant. Purg. 17: Lo natural [amore] fu sempre senza errore: Ma l'altro puote errar per malo obbietto, O per troppo, o per poco di vigore.
Esempio: E Dant. Purg.31: Tuttavia, perchè me' vergogna porte Del tuo errore, e perchè ec.
Esempio: E Dant. Parad. 7: Quell'uom che non nacque (cioè Adamo), Dannando sè, dannò tutta sua prole: Onde l'umana spezie inferma giacque Giù per secoli molti in grande errore, Fin ch'al Verbo di Dio di scender piacque ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 3: Voi, ch'ascoltate in rime sparse il suono Di quei sospiri ond'io nudriva il core In sul mio primo giovenile errore, Quand'era in parte altr'uom da quel ch'i' sono.
Definiz: § XVIII. E per Atto contrario al bene, al retto, Grave trascorso, Colpa, ed altresì Delitto. ‒
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 230: Nessuno popolo onorava debitamente Iddio, se non lo iudaico, benchè molte volte errasse, e de' suoi errori fusse punito aspramente.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 128: Ma ora non è così; e sì pell'età, e sì perchè non si può mettere gli error tuoi per ignoranza, e perchè non conosca quello che tu fai.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 5: Or Dio consente che noi siam puniti Da popoli di noi forse peggiori, Per li multiplicati ed infiniti Nostri nefandi, obbrobrïosi errori.
Esempio: Nard. Amic. Argom.: Accusato [Eschino] d'omicidio, elegge La morte, per fuggir misera vita. Ma il fido amico, per salvare Eschino, Aver commesso tale error contende.
Esempio: Tass. Gerus. 14, 17: Guelfo ti pregherà (Dio sì l'inspira) Ch'assolva il fier garzon di quell'errore In cui trascorse per soverchio d'ira.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 97: Il diavolo.... noi lo chiamiamo Angelo di malizia, artefice di tutti gli errori, o sovversore di tutto il mondo.
Esempio: Alf. Trag. 2, 316: Mai non perdoni tu? l'error ch'io feci Mio mal grado (il san tutti), io solo il posso Forse emendare; io sì.
Definiz: § XIX. E semplicemente per Fallo. ‒
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 16: Rinaldo per Dalinda impetrò grazia, Che se n'andò di tanto errore esente.
Esempio: Segn. B. Polit. volg. 341: Chi trapassa il segno nel voler dominare a chi non si conviene, non può mai tanto correggere un simile errore dappoi col ben fare, che e' non sia maggiore il peccato.
Esempio: Car. Arist. Rett. 83: Officio di discreto uomo è di conoscer che gli errori non siano degni de la medesima pena che l'ingiurie, nè le sciaure de la medesima che gli errori. E sciaure si chiamano quelli accidenti che vengono fatti impensatamente e senza malizia: e gli errori si dicono quelli, dove concorre il pensiero, e non la malizia.
Esempio: Tass. Rinald. 10, 12: E con modo efficace ed eloquente Purgò l'error della partita ascosta.
Definiz: § XX. E per Mancamento o Difetto morale. ‒
Esempio: Bocc. Decam. 6, 88: Con molto minor novella.... mi passerò, lo sciocco error d'una giovane raccontandovi, con un piacevol motto corretto da un suo zio, se ella da tanto stata fosse che inteso l'avesse.
Definiz: § XXI. Errore, vale altresì L'atto dell'andare ramingo, del passare, senza proposito o per qualche accidente, da un luogo in un altro; Peregrinazione, Viaggio, per luoghi diversi, e per lo più senza deliberata volontà: ma in tal senso è più che altro di uso poetico. ‒
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 177: Menato [Cadmo] per lunghi errori, capitò colla fuggevole moglie ne' confini illirici.
Esempio: Ovid. Pist. 141: Già qui non mi ci ha condotto il gelato verno, nè 'l fortunoso errore.
Esempio: Petr. Rim. 2, 215: Questi cantò gli errori e le fatiche Del figliuol di Laerte e della Diva.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 1, t.: La qual cosa arrecò a' Troiani intera speranza d'avere a porre oramai fine a gl'incerti errori del navigare loro.
Esempio: Car. Eneid. 1, 1226: Se non t'è grave, al fin gli disse, Incomincia a contar fin da principio E l'insidie de' Greci, e la ruina, e l'incendio di Troia, e 'l corso intero De gli error vostri.
Esempio: E Car. Eneid. 7, 187: E voi ringrazio, Santi Numi di Troia, amiche e fide Scorte de gli error miei.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 89: Mille Turchi avea qui, che.... furon già delle milizie antiche Di Solimano, e seco ne' deserti Seguir d'Arabia i suo' errori infelici, Nelle fortune avverse ancora amici.
Esempio: Chiabr. Guerr. Got. 9, 45: Dianzi ch'ei feo nella Germania albergo, Interrompendo i volontarj errori.
Definiz: § XXII. E per Andamento o Cammino fuori della retta via; in senso però figurato. ‒
Esempio: Dant. Conv. 119: Onde, conciossiacosachè 'l dimostrare sia edificazione di scienza, e la litterale dimostrazione sia fondamento dell'altre, massimamente dell'allegorica, impossibile è all'altre venire prima che a quella. Ancora, posto che possibile fosse, sarebbe irrazionale, cioè fuori d'ordine; e però con molta fatica e con molto errore si procederebbe.
Definiz: § XXIII. E per L'atto del vagare, del trascorrere, del girare qua e là; ma è d'uso poetico. ‒
Esempio: Pindem. Poes. 24: Ma tema alcuna dell'ardente lume Non turba, o farfallette, i vostri errori.
Definiz: § XXIV. E figuratam., Trascorrimento qua e là, Movimento in giro, Svolazzamento, e simili, detto di cose comecchessia mobili e leggiere. ‒
Esempio: Petr. Rim. 1, 158: Qual fior cadea sul lembo, Qual su le trecce bionde,... Qual con un vago errore Girando, parea dir: qui regna Amore.
Esempio: Tass. Gerus. 16, 23: Poi che intrecciò [Armida] le chiome, e che ripresse Con ordin vago i lor lascivi errori, Torse in anella i crin minuti.
Esempio: E Tass. Rinald. 8, 50: Salendo il fumo al ciel, con varj errori Si meschiava nell'aria.
Esempio: E Tass. Rim. 1, 61: Aura, ch'or quinci scherzi or quindi vole Fra 'l verde crin de' mirti e degli allori,... lascia i tuoi lascivi errori, E colà drizza l'ali ec.
Esempio: Menz. Poes. 1, 72: Aura dolce odorata, Scherzi con vago errore.
Definiz: § XXV. Pure per Movimento, Giro, detto di corpi celesti. ‒
Esempio: Mart. N. Lett. 84: Pel mezzo della nobil filosofia s'ascolta in che modo questa macchina si volge, e 'l continovo faticar del sole, gli errori della luna, quai stelle sien le fisse, e quai l'erranti ec.
Definiz: § XXVI. Poeticam., è preso anche talvolta per Via o Sentiero tortuoso; Tortuosità, Avvolgimento, di via: anche figuratam. ‒
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 169: Ma finalmente consigliato fu Che incarcerato in una torre sia, Dove si va per molti errori in giù, E come un laberinto par che stia.
Esempio: Tass. Gerus. 14, 12: Poi ch'a Dio non piace Dal mio carcer terreno anco disciorme, Prego che del cammin ch'è men fallace Fra gli errori del mondo, or tu m'informe.
Definiz: § XXVII. E, con maniera al tutto latina, anche per Furore maniaco, Pazzia, ed altresì semplicemente Furore. ‒
Esempio: Ar. Orl. fur. 39, 58: Così, poi che fu Orlando d'error tratto, Restò maraviglioso e stupefatto.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 39, 60: Consolandolo (Orlando) tutti del dolore, Che lo premea, di quel passato errore.
Esempio: Bern. Orl. 23, 29: E, come disperato e pien d'errore, Addosso a quel d'Amon suona a martello.
Definiz: § XXVIII. Si usò per Divisione di animi, Dissensione, Discordia; e anche semplicemente per Dissenso. ‒
Esempio: Vill. G. 383: Dimorò [il re Ruberto] in Firenze infino addì 24 di ottobre per riconciliare i Guelfi insieme, ch'eran divisi per sette tra loro;... e poco potè adoperare, tanto era l'errore cresciuto tra loro.
Esempio: E Vill. G. 436: Onde il paese si divise maggiormente; chè l'una parte tenea con Luis, e l'altra con Ruberto; e crebbe sì l'errore, che la villa di Bruggia si rubellò al Conte e a messer Ruberto, e cacciar della terra tutta sua parte.
Esempio: E Vill. G. 470: Il popolo tutto volea seguire dietro a Castruccio, o almeno andare ad oste in su quel di Lucca, e' nobili quasi tutti non voleano,... e.... più dì stettono in quello errore.
Esempio: E Vill. G. 471: Ma se in Prato avea errore tra' nobili e 'l popolo di cavalcare, maggiore fu a Fucecchio di non valicare nè entrare in sul contado di Lucca.
Definiz: § XXIX. Cadere in un errore, Incorrere, in un errore, vale Commetterlo inavvertentemente. ‒
Esempio: Dant. Conv. 253: E in questo errore cade l'avaro maledetto, e non s'accorge che desidera sè sempre desiderare, andando dietro al numero impossibile a giugnere.
Esempio: Castigl. Corteg. V. 269: Per vietar che i popoli non incorrano in questi errori, non è miglior via che guardargli dalle male consuetudini.
Esempio: Machiav. Disc. Ded. 2: Onde io, per non incorrere in questo errore, ho eletti ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 46, 139: Ma il giovene s'accorse de l'errore In che potea cader, per differire Di far quell'empio Saracin morire.
Esempio: Baldov. Am. scart. 250: Con questi io non mi impiccio, Nè per cagion sì lieve In error caderei tanto massiccio.
Definiz: § XXX. Essere in errore, vale Ingannarsi, Sbagliare. ‒
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 83: L'un crede aver ragione, ed è in errore, E dice il falso, e non sa di mentire.
Definiz: § XXXI. Fare errore, vale Errare, Sbagliare, Far cosa non buona, o non conveniente, o dannosa, Commetter fallo, e simili. ‒
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 250: Aspetteronne lo evento interamente, per non ci fare più errore.
Esempio: Ar. Orl. fur. 10, 107: Vola nel lito; e per non fare errore, Alla donna legata al sasso nudo Lascia nel minor dito de la mano L'annel che potea far l'incanto vano.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 45, 31: E come fosse al suo Ruggier presente Chiamasi in colpa, e se ne batte il petto: Ho fatto error, dice ella, e me n'avveggio; Ma chi n'è causa, è causa ancor di peggio.
Esempio: Cellin. Vit. 2, 308: Fermatosi con esso noi, mi disse che io avevo fatto errore a partirmi.
Esempio: E Cellin. Vit. 3, 444: Egli diceva che di quella così bella opera, gli aveva fatto errore a dar la vittoria a un solo.
Definiz: § XXXII. Indurre alcuno in errore o Trarre alcuno in errore, vale Farlo errare, Esser cagione che egli erri, intorno a checchessia. ‒
Esempio: Lambr. Dial. Istr. 11: Eufemio, che è tanto sagace indagatore dei fatti in filosofia naturale, quanto è severo ragionatore nell'applicazione dei principj, non ha certo da temere d'esser tratto in errore, da qualunque parte si muovano le nostre considerazioni.
Esempio: Capp. Longob. 96: Io non vorrei che taluno fosse indotto in errore da certa ambigua versione d'alcune parole ec.
Definiz: § XXXIII. Mettere alcuno in errore, si disse per Farlo traviare, ed anche per Metterlo in incertezza, in grave turbamento d'animo, e simili. ‒
Esempio: Rim. ant. F. Inghilfr. 1, 145: Vana promessa messo m'ha in errore.
Esempio: E Rim. ant. F. Inghilfr. 1, 148: Però lo mio talento Mi ha miso in errore.
Esempio: E Rim. ant. Test. Arr. 1, 178: Vostra orgogliosa cera, E la fera sembianza Mi trae di fina amanza, E mettomi in errore.
Esempio: E Rim. ant. Urbic. Buonag. 1, 509: Membrando il suo visaggio, Ch'ammorza ogn'altro viso e fa sparere In tal maniera, che là ov'ella appare Nessun la può guardare, E mettelo in errore.
Esempio: Giamb. Tratt. mor. 328: Erano cacciate via tutte le sue fedi e resie, ch'avea seminate nel mondo, che mettieno le genti in errore.
Definiz: § XXXIV. Prendere errore o Pigliare errore, vale Ingannarsi, Sbagliare, Scambiare, Commetter fallo, e simili: e Pigliare degli errori, vale Sbagliare più volte. ‒
Esempio: Dant. Purg. 24: Tu te n'andrai con questo antivedere: Se nel mio mormorar prendesti errore, Dichiareranti ancor le cose vere.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 66: Molte volte nelle cose da lui (da Giotto) fatte si truova che il visivo senso degli uomini vi prese errore, quello credendo esser vero che era dipinto.
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 2, 173: E senza fallo, o io piglio un grande errore, o molte sono le cagioni che vi debbono confortare a pigliar Lucca.
Esempio: Pulc. L. Morg. 19, 53: Disse Morgante: S'io non presi errore, E' ti toccò di vecchie bastonate.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 19, 108: E del cammin l'ostier ne l'avvisava, Se capitar volevono a Belfiore, Che sempre lungo la riva s'andava Del Nilo, e non potean pigliare errore.
Esempio: Ar. Orl. fur. 25, 23: Nè primo nè secondo nè ben quarto Sete di quei ch'errore in ciò preso hanno: Nè 'l padre nè i fratelli nè chi a un parto Ci produsse ambi, scernere ci sanno.
Esempio: Bern. Orl. 63, 36: Ma ben guardate a non pigliare errore, Di dir ch'io viva in così dure pene.
Esempio: Salv. Infarin. sec. 29: Che l'Ariosto nell'universal soggetto del suo poema prendesse errore.
Esempio: Lett. Pros. fior. IV, 1, 153: Per mandar notizie al suddetto signore, non mi son potuti servire (certi libri), ma bene spesso, benchè esso ne faccia menzione, per non aver veduto i libri, piglia degli errori.
Esempio: Red. Esp. nat. 124: Può essere ch'io abbia preso errore, onde.... prego Vostra Reverenza a voler replicarne gli esperimenti per benefizio universale.
Definiz: § XXXV. Quindi, Per non pigliare errore, vale Per provveder bene al fatto proprio, Per operar con cautela, Per avere il maggior vantaggio, Per non incorrere in danni, e simili: comunemente, Per non sbagliare, A buon conto. ‒
Esempio: Pulc. L. Morg. 21, 129: Orlando, che sentito ha già il romore Com'in piazza era venuto un guerriere, Il qual provar si volea col signore, Presto s'armò per andare a vedere; Ma l'ostier suo, per non pigliare errore, Volle che pegno lasciassi il destriere, Chè non istà degli scotti alla fede.
Definiz: § XXXVI. Recare alcuno a errore, trovasi per Farlo deviare dal bene, Farlo traviare. ‒
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 218: Il diavolo lo ingannò, e recò a tanto errore, che negò la divina provvidenzia.
Definiz: § XXXVII. Stare in alcun errore, vale Avere alcuna falsa opinione o credenza, ed anche disposizione dell'animo, quale non si dovrebbe avere. ‒
Esempio: Dat. L. Sfer. 1, 21: La gente antica stette in tanto errore, Che 'l chiamarono Iddio della natura (il Sole), Lui adorando, e facendoli onore E templi e sacrificj e gran cultura.
Esempio: Machiav. Disc. Ded. 3: Se voi starete in questo errore, che queste mie opinioni vi siano grate, non mancherò di seguire il resto dell'istoria.
Esempio: E Machiav. Rim. 415: Ma se rivolgi a me la fantasia Pria che tu parta dalla mia presenza, Farò che in tale error mai più non stia.
Esempio: Cant. Carn. 50: Donne, più non state in tale errore, Che gli spiriti addosso dien dolore.
Definiz: § XXXVIII. Trarre in errore. ‒ V. § XXXII, Indurre in errore.
Definiz: § XXXIX. Errore non fa pagamento. Proverbio che significa: Volere l'onestà che si risarcisca il danno derivante da sbaglio di conto, ancorchè si tratti di conti chiusi e saldati. ‒
Esempio: Manfred. Scritt. Mot. Acq. 6, 178: Io protesterò, che errore non fa pagamento, e che voglio tornare a vedere i conti per chiarire un poco meglio se ec. (qui in locuz. figur.).