Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
APOSTATA.
Apri Voce completa

pag.567


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
APOSTATA.
Definiz: Sost. masc. Colui che ha apostatato.
Dal basso lat. apostata, e questo dal grec. ἀποστάτης, disertore. –
Esempio: Vill. G. 541: Con loro era il mastro della magione delli Alamanni, e tutta la sentina delli apostati e scismatici di Cristianità.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 139: Prese [il monaco] a confessare i suoi peccati, dicendo com'egli era stato malfattore e disperato peccatore: io sono apostata dalla religione, io rubatore di strade.
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. R. 92: Questi cotali, avvengachè non siano apostati nè eretici, nondimeno peccano mortalmente.
Definiz: § I. Adiettivam. –
Esempio: Leggend. quattr. M. 23: E quello disse lo diabolo di Giuliano apostata imperadore, lo quale uccise poi Giuda con molti tormenti.
Esempio: Strat. Mor. S. Greg. 1, 22: Il Signore giammai non rivoca a penitenzia quello spirito apostata.
Definiz: § II. E figuratam. per Ribelle. –
Esempio: Strat. Mor. S. Greg. 1, 28: Senza oscurità comprese le tenebre di quello angelo apostata, ovvero ribello.
Esempio: Cavalc. Frutt. Ling. 48: Ogni superbo rettore tante volte è simile in colpa, e fia poi in pena, all'angelo apostata, quante volte procura e domanda prelazione.