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1) Dizion. 5° Ed. .
ANTROPOFAGO.
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ANTROPOFAGO.
Definiz: Sost. masc. Mangiatore d'uomini. Comunemente ha l'accento sull'antepenultima, in poesia anche sulla penultima.
Dal grec. ἀνθρωποφάγος. –
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 93: Qui presso gli antropofagi si stringono, Li quali vivon tanto crudelissimi, Che d'usar carne umana non s'infingono.
Esempio: Ar. Orl. fur. 36, 9: Potea in antropofago, in Polifemo, La beltà e gli anni suoi trovar pietade?
Esempio: Bern. Orl. 47, 36: Il re de' Lestrigoni antropofago.
Esempio: Gell. Porz. Mod. Or. volg. 15: Sono fatti gli uomini lupi rapaci, e antropofagi, e divoratori degli altri uomini.
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 3, 2: Un presepe grandissimo di bestie Stranissime: antropofagi, centauri, Lammie e grifagni varii.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 66: Tu del cuor, crudo antropofago, Mi ferisci i seni e gli angoli.