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OMICIDA.
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OMICIDA.
Definiz: Sost. di gen. com. Chi uccide l'altro uomo.
Dal lat. homicida. ‒
Esempio: Dant. Inf. 11: Onde omicidi e ciascun che mal fiere, Guastatori e predon, tutti tormenta Lo giron primo.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 65: Nè se ne fu appena avveduto alcuno, che di ladrone, di ruffiano, di falsario, d'omicida, subitamente fu un gran predicatore divenuto.
Esempio: Benc. Pimandr. Mercur. 11: Io abito molto di lungi da li stolti, cattivi, pigri, invidiosi, iniqui, omicidi ed impj: lasciandogli nell'arbitrio del demone vendicatore.
Esempio: Castigl. Corteg. V. 252: Son però molti, i quali conoscono chiaramente che fanno male, e pur lo fanno;... come i ladri, gli omicidi ed altri tali.
Esempio: Nard. Amic. Argom.: Eschin di Lucio la sorella sposa E l'omicida ancor libero resta.
Esempio: Mont. Iliad. 5, 588: Eversor di città, Marte omicida, Che sol nel sangue esulti, e non andrai ec.
Esempio: Tomm. Evang. 267: Il re sì sdegnò; e, mandate le milizie sue, sperdette quegli omicidi, e la città loro abbruciò.
Definiz: § Con un compimento di persona retto dalla prep. Di, vale semplicemente Uccisore. ‒
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 192: Lui (Iddio) ci ha fatti fragili e miseri, che non possiamo patir quello che patì lui, perchè non abbiamo a essere omicidi di noi.
Esempio: Tass. Gerus. S. 11, 72: E nel piagato eroe giunge a tal segno L'aspro martir, che n'è quasi omicida.
Esempio: E Tass. Gerus. S. 19, 5: Vienne in disparte pur tu, che omicida Sei de' giganti solo e de gli eroi, L'uccisor delle femmine ti sfida.
Esempio: E Tass. Amint. S. 4, 1: E sarà l'omicida ei di se stesso.
Esempio: Adim A. Pind. 668: Queste (le figlie di Danao) furono de' lor mariti omicide.