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CIOTOLA.
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CIOTOLA.
Definiz: Sost. femm. Sorta di vaso da bere, per lo più di terracotta, rotondo, concavo e senza piede.
Dal lat. cotyla, e questo dal gr. κοτύλη. –
Esempio: Fiorett. S. Franc. 34: Recavano tovaglie, orciuoli, ciotole, bicchieri e altri vasi.
Esempio: Red. Lett. 1, 203: Dell'antimonio io me ne servo di radissimo. E servendomene, non mi vaglio se non del vino stato in quelle ciotole, che son note a V. Reverenza.
Esempio: Salvin. Odiss. 286: In ciotola di legno Mescè mellifluo dolce vino.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 28, 69: Empie la ciotola, E cionca a più poter senza riguardo.
Definiz: § I. E per Il liquore che è o può essere contenuto da una ciotola. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 181: In una metreta di dolce mosto mescola una ciotola d'aceto, e dopo di tre dì sarà puro.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 55: Del cantar tutti gli stimoli S'affogar dentr'alla ciotola.
Definiz: § II. E per Quel vasetto, per lo più di legno, fatto a forma di ciotola, ove si tengono i danari o il polverino. –
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 5, 8: E strettamente Me imbavagliando, mi votan le ciotole D'ogni moneta.
Definiz: § III. Ed anche Una piccola scodellina senza piede ed orecchie, usata dai pittori, smaltatori ed altri artefici.
Definiz: § IV. Ciotola, dicesi dagli Anatomici La cavità dell'osso del bacino, nella quale entra e si volge il capo del femore. –
Esempio: Salvin. Iliad. 132: Con questo [sasso] colpì Enea nell'osso scio, Dove la coscia nello scio si volge, E ciotola però viene appellato.
Esempio: Mont. Iliad. 5, 402: Percosse Enea nell'osso Che alla coscia s'innesta, ed è nomato Ciotola.
Definiz: § V. Ciotole, al plurale, dicesi per ischerzo di Scarpe assai larghe.
Definiz: § VI. Far ciotola delle mani, trovasi detto poeticam. per Bevere col concavo di ambedue le mani, insieme unite come a formare una ciotola. –
Esempio: Poliz. Rim. 1, 38: Quel con un cembal bee; quei par che ridano; Qual fa d'un corno, e qual delle man ciotola.