Lessicografia della Crusca in rete

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CESTO, con l'e larga
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CESTO, con l'e larga.
Definiz: Sost. masc. Armatura della mano quasi a foggia di guanto, formata di correggiuoli, e munita di borchie di metallo, della quale servivansi i pugilatori.
Dal lat. caestus. –
Esempio: Cic. Tusc. 61: I gladiatori percossi e pesti da' cesti, niente piangono.
Esempio: Car. Eneid. 5, 587: Or che diria costui, Se visto avesse i cesti, e l'armi istesse D'Ercole invitto?
Esempio: Adim. A. Pind. 10: E sotto questo nome di Lotta si comprendevano altri esercizj; come il pugillato, che era il contrastare con le pugna nude, e tal volta armate col cesto; il quale era un guanto di lame di bronzo, inchiodate sopra alcune strisce di cuoio.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 5, 68: Sei o sette spettacoli fece, che o furono di gladiatori, o di pugili armati di cesto.
Esempio: Metast. Dramm. 2, 11: Ignoti nomi a noi Cesto, disco, palestra ec.
Definiz: § E per Pugilato fatto col cesto. –
Esempio: Bocc. Teseid. 11, 64: Poi al cesto giucando assai più degno Polluce si mostrò.
Esempio: Car. Eneid. 5, 97: A' solenni spettacoli v'invito,.... Al corso, a la palestra, al cesto, a l'arco.
Esempio: E Car. Eneid. 5, 520: Or disse Enea; qual sia che vaglia, ed osi Di forza e d'ardimento, al cesto invito.
Esempio: Guar. Past. fid. Prol.: E quegli al duro cesto Fiero mostrossi.