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Dizion. 5° Ed. .
CESTO, con l'e larga
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pag.793
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CESTO, con l'e larga. Definiz: | Sost. masc. Armatura della mano quasi a foggia di guanto, formata di correggiuoli, e munita di borchie di metallo, della quale servivansi i pugilatori. |
Dal lat. caestus. – Esempio: | Cic. Tusc. 61: I gladiatori percossi e pesti da' cesti, niente piangono. | Esempio: | Car. Eneid. 5, 587: Or che diria costui, Se visto avesse i cesti, e l'armi istesse D'Ercole invitto? | Esempio: | Adim. A. Pind. 10: E sotto questo nome di Lotta si comprendevano altri esercizj; come il pugillato, che era il contrastare con le pugna nude, e tal volta armate col cesto; il quale era un guanto di lame di bronzo, inchiodate sopra alcune strisce di cuoio. | Esempio: | Maff. Veron. illustr. 5, 68: Sei o sette spettacoli fece, che o furono di gladiatori, o di pugili armati di cesto. | Esempio: | Metast. Dramm. 2, 11: Ignoti nomi a noi Cesto, disco, palestra ec. |
Definiz: | § E per Pugilato fatto col cesto. – | Esempio: | Bocc. Teseid. 11, 64: Poi al cesto giucando assai più degno Polluce si mostrò. |
Esempio: | Car. Eneid. 5, 97: A' solenni spettacoli v'invito,.... Al corso, a la palestra, al cesto, a l'arco. | Esempio: | E Car. Eneid. 5, 520: Or disse Enea; qual sia che vaglia, ed osi Di forza e d'ardimento, al cesto invito. |
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