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1) Dizion. 5° Ed. .
AFFINARE.
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AFFINARE.
Definiz: Att. Ridur fine, sottile.
Definiz: § I. Per Aguzzare, Far pungente, Affilare; così nel signific. proprio come nel figurato. −
Esempio: Petr. Rim. 1, 192: Nè mortal vista mai luce divina Vinse, come la mia quel raggio altero,.... In che i suoi strali Amor dora ed affina.
Esempio: Varch. Lez. Pros. var. 2, 56: Questi sono i dardi che egli avventa; questi la cote cui egli affina le sue saette.
Esempio: Chiabr. Rim. 3, 111: Su durissima cote iva affinando L'armi dell'invincibile faretra.
Definiz: § II. Affinare la vista, lo sguardo e simili, vale Far più acuta, più perfetta la vista, lo sguardo. −
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 1, 127: Già voi avete affinata la vista abbastanza, ed è oramai tempo che voi godiate delle comparse ch'io vi preparo.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 271: Invan tra i suoi delirj Senno mortale, ove più regna e splende L'alto saver, suo debil guardo affina.
Definiz: § III. E per Purificare, Ridurre a perfezione, Raffinare, detto di checchessia, ma propriamente de' metalli, e in special modo dell'oro. −
Esempio: Giamb. Tratt. mor. 196: Come la fornace affina l'oro, e la lima diruggina il ferro, così fa la correzione all'uomo.
Esempio: Fr. Giord. Pred. Genes. 214: Le tentazioni sono a modo di fuoco, che prova l'oro ed affinalo.
Esempio: Ner. Art. vetr. Proem.: Tutto 'l giorno trovano e fanno [vetrioli e mercurj], oltre alle acque forti e acque regie, tanto necessarie ai partitori e maestri di zecche de' principi per affinare gli ori e argenti, e ridurli alla loro perfezione.
Esempio: Legg. Tosc. 6, 454: Li guadi, poichè saranno macinati e appanati, si debbino macerare e affinare nel capitanato, vicariato o podesteria, dove saranno nati e macinati.
Esempio: Dat. Pref. Pros. fior. 47: L'oro sta nascosto nelle più profonde viscere della terra, e da quelle si trae con sudori, e con sudori tra le fiamme s'affina.
Definiz: § IV. E figuratam. −
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 56: Quasi come foco è proprio auro affinando, è propria tribulazione affinando uomo.
Esempio: Dant. Purg. 26: Poi s'ascose nel fuoco che gli affina.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 2, 65: L'ultima buona disposizione salva l'uomo libero dalla perdizione eterna; ma poi la giustizia di Dio con le pene l'affina.
Esempio: Red. Ditir. 17: L'etrusche voci e cribra e affina La gran maestra e del parlar regina.
Esempio: Menz. Poes. 2, 223: Per lung'uso ed arte Viapiù la mano e più l'ingegno affina.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 1, 456: Gl'iddii hanno data a me, che sono la fata dell'avversità, facoltà d'affinare la virtù negli animi umani.
Esempio: Lanz. Sagg. Ling. etrusc. 1, 321: Più si affinano [le lingue], e più si dilungano dal primo fonte.
Definiz: § V. Affinare, Neutr. pass. affinarsi, e talvolta Neutr., nei varj significati dell'Att. −
Esempio: Fr. Iac. Tod. 553: Ferro, che rugginoso Si mette entro a fucina, Se martel poderoso Lo batte, ben s'affina.
Esempio: Dant. Parad. 20: Perchè 'l ben nostro in questo ben s'affina.
Esempio: Petr. Rim. 2, 113: Ivi, com'oro che nel foco affina, Mi rappresento carco di dolore.
Esempio: Ner. Art. Vetr. Proem.: Ha [il vetro] fusione nel fuoco, e permanenzia in quello; anzi, a guisa del perfetto e lucido metallo dell'oro, nel fuoco si affina, pulisce e fassi bello.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 5: L'arte colla lunga pratica da per se stessa s'affina.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 5, 36: Amor s'affina, Siccome ogni virtù, ne' gran perigli.
Definiz: § VI. Dicesi in proverbio: Per dimenar la pasta il pan s'affina; che vale: Nel fare, s'acquista perfezione. −
V. Pane. V. Pasta.