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1) Dizion. 5° Ed. .
INFERVORARE.
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INFERVORARE.
Definiz: Att. Empire di fervore, Dare fervore, Accendere di zelo, di alacrità, di ardore. –
Esempio: Giacomin. Oraz. 7: Non solamente sa [l'eloquenza] lodare e correggere secondo i meriti o demeriti...; ma quel che più importa...; infervorare gli animi e renderli intrepidi nel gran periglio.
Esempio: Bart. D. Ital. 4, 203: Lor pagavasi veramente oro per oro, cioè carità per carità, rinfrescando in essi.... lo spirito del P. Fabro, con alcun ragionamento da infervorarli di Dio.
Esempio: E Bart. D. Ital. 4, 238: Il lume stesso del chiarissimo intendere che faceva, gli serviva per accendersi il fuoco nell'anima e infervorarla di Dio.
Esempio: Segner. Guerr. Fiandr. volg. 267: Conoscendo quell'essere un bastione difficile ad espugnarsi, e cadendo molti de' loro, i quali scorsi tropp'oltre, erano colpiti di mira dalle muraglie, d'onde l'Alansone e l'Orange infervoravano gli animi alla battaglia, si ritirarono al segno della raccolta, fatto dare dal Farnese.
Esempio: E Segner. Mann. ott. 12, 4: Considera come queste estasi dianzi dette vanno ordinariamente tra loro unite, non potendo avvenire che il Sol divino, entrato in un'anima, la illumini di modo che non la infervori, o la infervori di modo che non la illumini.
Definiz: § I. Vale anche Vivamente accendere, Fortemente scaldare.
Definiz: § II. Neutr. pass. infervorarsi Accendersi di fervore, di zelo. –
Esempio: Giunt. Eseq. Buonarr. 14: In su questo ragionamento riscaldandosi gli animi, e infervorandosi nella memoria di quel giardino del Magnifico Lorenzo ec.
Esempio: Giacomin. Oraz. I, 2, 110: Applicandosi essi (i fanciulli) a qualche onesto studio, massimamente se sono d'intelletto elevato, così s'infervorano in esso, che il caldo, il freddo, la fame, la sete e la vigilia sostenendo, quasi mancanti di senso, altro diletto non provano.
Esempio: Strozz. A. Oraz. I, 5, 37: Per la grandezza di quest'amore più s'infervorò nel continovo esercizio dell'orazione.
Esempio: Dat. Oraz. I, 5, 52: Qui sì che s'infervorò Benedetto in contemplare la bellezza, in ammirare la bontà del suo Dio.
Esempio: Barl. D. Cin. 3, 311: A certi tempi stabilmente prefissi si adunavano a trattar delle cose dell'anima, e infervorarsi di Dio.