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RAZZO
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RAZZO
Definiz: colle Z di suono dolce. Raggio. Lat. radius. Gr. ἀκτίν.
Esempio: Mor. S. Greg. Quasi come per vicenda di stelle, continuamente rinnovellando luminosi razzi, risplendesse.
Esempio: G. V. 12. 17. 4. Il terzo quartiere ec. chiamarlo il quartiere di santa Maria Novella con l'arme il campo azzurro, e un sole co' razzi ad oro.
Esempio: Alam. Colt. 2. 55. Il freddissimo nitro in le spelonche, E 'n le basse caverne umide mise, Ove razzo del sol mai non arrive.
Definiz: §. I. Per similit. si dice Quel pezzo di legno, o d'altra materia, che dal mezzo della ruota, ove è impostato, partendosi, regge, e collega il cerchio esteriore, che oggi più comunemente si dice Razza. Lat. radius.
Esempio: Segr. Fior. Art. guerr. 7. 153. Se i razzi di quella (ruota) sono diritti, possono facilmente fiaccarsi, perchè pendendo la ruota, vengono i razzi a pendere ancora essi, e a non sostenere il peso per il ritto.
Definiz: §. II. Razzo, diciamo anche a una sorta di Fuoco lavorato, che scorre ardendo per l'aria, e si usa comunemente in occasione di feste d'allegrezza.
Esempio: Ar. Fur. 21. 9. Non van sì presto i razzi fuor di mano, Che al tempo son dell'allegrezze tratti.
Esempio: Cant. Carn. 421. Di far polvere, scoppi, trombe, e razzi Di più varie ragioni Siam noi maestri diligenti, e buoni.
Esempio: Disc. Calc. 28. Ovvero da alto caggiono, come razzo di fuoco, quando egli scoppia.
Esempio: Gal. Sist. 237. Questo risponde a i razzi, li quali si muovono in su, e in giro ec. ma quest'autore non credo, che abbia mai capita questa mistione, poichè si vede come egli risolutamente dice, che i razzi vanno in su a diritto, e non vanno altrimenti in giro.