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Dizion. 5° Ed. .
MIMO
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MIMO. Definiz: | Sost. masc. Colui che nei balli scenici rappresenta una parte importante dell'azione per via di gesti. |
Dal lat. mimus, e questo dal grec. μῖμος.
Definiz: | § I. E conforme a proprietà latina, Colui che in azioni sceniche rappresentava col gesto, od anche parlando, una parte ridicola. – | Esempio: | Bocc. Com. Dant. M. 1, 86: Quante volte (i commedi) introduceano varie persone a ragionare, tante della scena uscivano i mimi trasformati da quelli che prima avevano parlato e fatto alcun atto, e in forma di quelli che parlare doveano, venivano davanti al popolo ec. | Esempio: | E Bocc. Com. Dant. M. 1, 129: Una specie di buffoni, chiamati mimi, l'ufficio de' quali è sapere contraffare gli atti degli uomini. | Esempio: | Ross. P. Sveton. 3, 244: E ciò.... gli fu raccontato da un mimo Latino (cioè componitore di farse e contraffacitore di uomini), il
quale ec. | Esempio: | Bard. G. Vill. Adr. 31: Erano altre stanze, dove da istrioni e mimi cose marziali, apollinari, mercuriali e satiriche recitavansi. | Esempio: | Buonarr. Fier. 4, 2, 7: Il desir volsi Agli scherzi, alle baie de' giocolari, Mimi, buffoni, uomin briachi e matti. |
Esempio: | Adim. L. Sat. 119: Lungi al tetto real vadan le scene, Gli atteggiatori, i mimi e gl'istrioni, Di cui le stalle esser dovrian sol piene. | Esempio: | Fag. Pros. 18: Giunse a tal perfezione quest'arte, che su ne vennero que' famosi mimi e pantomimi, cioè omnium imitatores, che noi diremmo scimiotti o bertuccioni, contraffacitori di quanto far veggono, i quali, alla mutola, ciò che volean dire facevano intendere. | Esempio: | Parin. Poes. 269: Contro agli esempj primi Ad ammirar convennero (le matrone romane) I saltatori e i mimi. |
Definiz: | § II. Mimo, è altresì il nome che davasi presso i Greci, e quindi presso i Romani, ad una Rappresentazione drammatica, avente per soggetto caratteri e costumi presi fedelmente dalla vita reale, con intento satirico, scarso e semplice intreccio, e dialogo vivo e frizzante; scritta per lo più in prosa, e inventata da Sofrone di Siracusa. – | Esempio: | Varch. Ercol. 342: Io lessi già un mimo di messer Giovan Batista Giraldi, il quale mostrava la nostra lingua ancora di quella sorte di componimenti essere capevole. | Esempio: | Salv. Comm. Poet. Arist. 145: Errano coloro.... che stimano che col nome de' mimi quelle rappresentazioni dir si possano, che oggi si chiaman farse, perciò che ec. | Esempio: | E Salv. Comm. Poet. Arist. 1461: Commedie adunque, e non mimi, son le moderne farse; nelle quali forse miglior maestro non ci ha del Lasca fino a ora. | Esempio: | Don. Music. Scen. 14: E l'istesso si può dire di quella specie di commedie burlesche le quali con voce francese si dicono farse, e molto si rassomigliano a' mimi antichi, sì nelle cose che contengono, si nel modo di rappresentarle; perciocchè, conforme l'antico costume, sogliono introdursi, finita l'azione più grave, per rallegrare il popolo, e molto più a proposito che i nostri intermedj. | Esempio: | Salvin. Casaub. 56: È lontana assai la comedia dall'oscenità e dalla lasciva e procace imitazione de' mimi. |
Esempio: | E Salvin. Casaub. appr.: La tragedia è imitazione di costumi e di passioni; e la comedia altresì imitazione, e i mimi di Sofrone. Ma de' mimi, o rappresentanze, o farse burlesche, appresso gli antichi più idee furono in uso. Alcuni più corti, per licenza di motti o motteggi e per buffonesca sfacciatezza odiosi a tutte le persone da bene. Altri più lunghi, e più accosto alla natura della commedia. Quegli chiamavano burlette, questi suggetti e opere o drami. |
Definiz: | § III. E in più largo senso, vale Componimento drammatico giocoso, Farsa, o simile. – | Esempio: | Dat. Lett. 130: Introducendo con garbo (nelle rappresentazioni), secondo che fecero gli antichi, qualche farsa, mimo, o invenzione totalmente ridicola, per dar respiro alle menti affaticate dall'applicazione di cose gravi e patetiche. | Esempio: | Salvin. Pros. tosc. 2, 72: Io so che la vita fu da alcuno antico paragonata a un mimo, ovvero ridicola rappresentazione. |
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