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1) Dizion. 4° Ed. .
LEVARE
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LEVARE.
Definiz: Alzare, Mandare in su. Lat. levare, tollere. Gr. ἐπαίρειν.
Esempio: Bocc. nov. 42. 6. Siccome colei, che mai per alcuno accidente da giacere non aveva il capo levato, nè di levare intendeva.
Esempio: Dant. Inf. 21. I' vedea lei, ma non vedeva in essa, Ma che le bolle, che 'l bollor levava.
Esempio: E Dan. Par. 3. Levai lo capo a profferer più erto.
Esempio: Coll. Ab. Isac. 18. Quando voi leverete le mani vostre a me, io volgerò gli occhi miei da voi.
Esempio: Fir. As. 303. Tutto il convito lieva il romore, gridando: il Re beve, il Re beve.
Esempio: Tac. Dav. stor. 1. 246. Tornando Otone da cena, furon per levarlo di peso.
Definiz: §. I. Levare, per Tor via. Lat. adimere, tollere. Gr. ἀφαιρεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 19. 17. La buona femmina tornò per la cassa sua, e colà la riportò, onde levata l'avea.
Esempio: E Bocc. nov. 26. 9. Io me l'avrei per maniera levato da dosso, che egli mai non avrebbe guatato là dove io fossi stata.
Esempio: E Bocc. nov. 42. 6. La quale levava dal sole reti di suoi pescatori.
Esempio: E Bocc. nov. 68. 23. Io non mi terrei mai nè contenta, nè appagata, se io nol levassi di terra (cioè: non l'uccidessi)
Esempio: Amet. 50. Dinanzi m'apparve un giovane di maravigliosa bellezza, dal cui viso con maestra mano la barba era stata levata.
Esempio: Dant. Inf. 10. Già son levati Tutti i coperchi, e nessun guardia face.
Esempio: E Dan. Par. 4. Fessi Beatrice, qual fe Daniello, Nabuccodonosor levando d'ira (cioè: togliendo, e liberando dall'ira)
Esempio: Cas. lett. 58. Io ho scritto con ogni efficacia, che levin via il mio nome a mie spese.
Definiz: §. II. Levarsi di capo, vale Scoprirsi il capo in segno di riverenza, o per salutare altrui. Lat. caput aperire. Gr. κεφαλὴν ἀποκαλύπτεσθαι.
Esempio: Cavalc. Frutt. ling. Siccome d'inginocchiarsi, e di levarsi di capo, e di fare altri segni di riverenza.
Definiz: §. III. Per Proibire. Lat. prohibere, vetare. Gr. ἀποκωλύειν, ἀπωθεῖν.
Esempio: G. V. 12. 91. 1. E levaro, che non potesse portare arme da offendere niuno gabelliere.
Definiz: §. IV. Per Rilevare, in signific. d'Importare. Lat. referre. Gr. διαφέρειν.
Esempio: G. V. 10. 86. 1. Assalivano l'oste, ma poco levava, sì avea Castruccio afforzato il campo.
Definiz: §. V. Levare dal sacro fonte, o simili; vale Tenere a battesimo. Lat. *levare, è sacro fonte suscipere.
Esempio: Bocc. nov. 2. 12. Giannotto il levò dal sacro fonte, e nominollo Giovanni.
Esempio: Vit. Barl. 42. Giusaffà levò il padre di fonte, e fu suo figliuolo carnale, e suo padre ispirituale.
Esempio: Ar. Fur. 38. 23. Carlo dal salutifero lavacro Con cerimonie debite levolla.
Definiz: §. VI. Levar con navilio; vale Imbarcar uomini, o mercatanzíe, per traghettare. Lat. in navem imponere. Gr. εἰς ναῦν ἐπιθεῖναι.
Esempio: G. V. 6. 20. 2. Per la qual cosa Papa Gregorio mandò a' Genovesi, che con loro navilio alle spese della Chiesa dovessero levare i detti Cardinali, e Parlati da Nizza, e conducergli per mare a Roma.
Esempio: Gal. Sist. 409. Aspettando di momento in momento di vedere spuntar la gondola ec. mandata a levarvi.
Definiz: §. VII. Levare, parlandosi di navilj, di bestie, o d'uomini; vale Esser capace di portare, come:
Esempio: Esempio del Compilatore Questo non lieva, se non tanto, cioè, non si può caricar di più.
Definiz: §. VIII. Levare uno dall'ostería; vale Condurlo alla sua casa per alloggiarlo. Lat. hospitii gratia domum ducere. Gr. οἰκείως ξενίζειν.
Definiz: §. IX. Levar mercanzíe; vale Comperarle, ma per lo più indigrosso per trasportarle. Lat. merces parare, comparare.
Definiz: §. X. Levare i pezzi d'alcuno; vale Dirne il peggio, che si può, e che si sa. Lat. in aliquem vehementer invehi, famam alicuius lacerare, proscindere. Gr. ἀποτείνεσθαι εἰς τινα, Galen.
Esempio: Varch. Ercol. 55. D'uno, che dica male d'un altro ec. s'usano questi verbi ec. levarne i pezzi, da i beccai, e da i cani.
Esempio: E Varch. stor. 8. 193. Anzi se ne diceva male, e se ne levavano i pezzi pubblicamente.
Esempio: Tac. Dav. ann. 1. 17. Tutta Roma, sentendo innanzi al posamento d'Illiria il movimento di Germania, andò sozzopra, levando i pezzi di Tiberio.
Esempio: E Tac. Dav. ann.11. 135. A i più piaceva; alcuni ne levavano i pezzi.
Definiz: §. XI. Levar genti, milizie, o simili; vale Far soldati per condurli a guerreggiare. Lat. delectum habere. Gr. ὁπλίτας καταλέγεσθαι.
Definiz: §. XII. Levar la pianta di edificj, e simili; vale Disegnarne la pianta.
Esempio: Buon. Fier. 4. 4. 2. Oziosi pancaccier, che osservatori Di chiunque passa, o dà d'intoppo ad essi, Ne formano il model, levan la pianta (quì figuratam.)
Definiz: §. XIII. Levar le tende; vale Partirsi gli eserciti dal luogo, dove erano attendati. E figuratam. Terminar checchessia. Lat. castra movere, vasa colligere. Gr. ἐξαναχωρεῖν τὴν στρατιάν, ἀνασκευάζειν.
Esempio: Bern. Orl. 1. 10. 29. Forse, ch'io vi farò levar le tende, Gente sol da dormire, e da ber buona.
Definiz: §. XIV. Onde Al levar delle tende, posto avverbialm. vale Alla fine del fatto, All'ultimo.
Esempio: Pataff. 9. Al levar delle tende parve afflitta.
Esempio: Morg. 23. 1. Non mi lasciar perir presso alla foce, Poichè noi siamo al levar delle tende.
Definiz: §. XV. Levare in capo; si dice propriamente del Vino, quando per lo bollire manda su la vinaccia a galla; o per similit. d'altri liquori, che sollevino, e mandino alla loro superficie checchessia. Lat. fervere, ebullire. Gr. ἀναζέειν, ὑπερζέειν.
Esempio: Sagg. nat. esp. 28. Piomberà subito l'argento vivo, levandosi l'acqua in capo, ed empiendone tutta la canna.
Definiz: §. XVI. Levare in capo; vale anche Cominciare a tumultuare. Lat. seditionem incipere.
Esempio: Tac. Dav. ann. 1. 14. I soldati d'insegna delle due legioni scredenti, stanziati ne' Cauci, cominciarono a levare in capo.
Esempio: E Tac. Dav. ann. 14. 246. E sì pronti furono a levare in capo i corrotti, e i buoni a lasciarli fare, che ec.
Definiz: §. XVII. Levare il capo; vale Insuperbirsi, Ostinarsi.
Esempio: M. V. 11. 23. Quanto più gli pregava, e richiedeva, più levavano il capo, e più gli trovava duri, e pertinaci.
Definiz: §. XVIII. Levare uno a cavallo.
v. CAVALLO.
Esempio: Varch. Ercol. 79. Tor su, o tirar su alcuno, il che si dice ancora levare a cavallo; è dire cose ridicole, e impossibili, e volere dargliele a credere per trarne piacere, e talvolta utile.
Definiz: §. XIX. Levarsi in superbia; vale Insuperbirsi. Lat. superbire. Gr. ὑπερηφανεύεσθαι.
Esempio: Vit. SS. Pad. 2. 14. Non ti levare in superbia, ma umiliati.
Definiz: §. XX. Levare in superbia altrui; vale Dargli occasione d'insuperbire, o di levarsi in superbia. Lat. ad superbiam extollere. Gr. ὑπερηφανίας πρόφασιν παρέχειν.
Esempio: Tac. Dav. ann. 4. 87. In senato avvertì, che un'altra volta non levassono i lievi animi de' giovanetti in queste superbie di acerbi onori.
Definiz: §. XXI. Levar la lepre; vale Scoprirla; e si dice anco de i volatili fatti alzare a volo da i cacciatori, e degli altri animali terrestri fatti sbucare. Lat. leporem detegere. Gr. λαγωὸν ἀποκαλύπτειν.
Esempio: Pataff. 3. Levai la quaglia, e 'l tozzo ella ne porta.
Esempio: Lor. Med. canz. 75. 2. Lasso! co' miei bracchetti io la levai, E del bosco la trassi Co' miei segugi.
Definiz: §. XXII. Levar voce, vale Vociferare. Lat. rumorem differre, in vulgus spargere. Gr. φήμην ἐγκατασπεῖραι, Erodian.
Esempio: Cron. Morell. 316. Perchè egli era uomo di vile nazione, e venuto di cherichetto sì alto, l'astio vi fu grande, e levarono una voce, e' si tenea la duchessa.
Esempio: Din. Comp. 3. 66. Levarono una falsa voce, dicendo, che messer Corso Donati, e messer Cante de' Gabbrielli da Gobbio aveano preso Arezzo per tradimento.
Definiz: §. XXIII. Levare del pari, o Levarla del pari; si dice per lo più del Non vincer, nè perdere in giucando. Lat. par facere.
Esempio: Bern. Orl. 1. 26. 55. Parratti aver ben spesi i tuoi danari, Se questa sera ne levi del pari (quì figuratam.)
Esempio: Malm. 8. 76. Duraro a battagliar forse tre ore, Poi la levaron quasi che del pari.
Definiz: §. XXIV. Levare a galla; vale Sostenere a galla.
Definiz: §. XXV. Levare il bollore; vale Cominciare a bollire.
Esempio: Red. cons. 2. 71. Si stemperi ec. e si faccia levare un bollore.
Esempio: E Red. cons. appresso: Si lasci levare un bollore, si levi da fuoco ec.
Esempio: E Red. cons. 73. In fine fa' levare un bollore, cola, ed alla colatura aggiugni ec.
Definiz: §. XXVI. Levar fiamma; vale Cominciare ad ardere.
Esempio: Fir. As. 207. Fattosi porgere un carbon di fuoco, e' lo puose appunto nel mezzo di quella stoppa, la quale, come fu riscaldata, levò ad un tratto una fiamma sì grande, che io cominciai ad ardere d'ogni intorno.
Esempio: Tac. Dav. ann. 4. 94. La nimicizia d'Agrippina leverebbe più fiamma, se Livia maritandosi quasi dividesse la casa de' Cesari (quì per metaf.)
Definiz: §. XXVII. Levare l'offese.
v. OFFESA.
Definiz: §. XXVIII. Levarsene dal pensiero; vale Torsene giù, Non ci pensar più. Lat. curam abiicere.
Esempio: Dav. Scism. 8. Non trovando ragion bastevole, parve al Re, e altri di levarsene da pensiero.
Definiz: §. XXIX. Levarsi alcuno dinanzi; vale Scacciarlo dalla sua presenza. Lat. expellere, eiicere, a conspectu subducere. Gr. ἐκ τῆς ὄψεως ἐλαύνειν.
Esempio: Fir. Luc. 1. 3. Come e' resterà di darle, ella troverrà sei scuse per levarselo dinanzi.
Definiz: §. XXX. E talora per Uccidere, o Mandare alcuno in rovina. Lat. perdere, e medio tollere. Gr. ἀπολέσαι.
Esempio: Boez. Varch. 1. 4. Ma ponghiamo, che gli uomini scelerati, i quali desiderano il sangue di tutti i buoni ec. avessero cagione di voler ruinare, e levarsi dinanzi anche me ec.
Definiz: §. XXXI. Levarsi in barca; vale Entrare in collera. Lat. irasci. Gr. ὀργίζεσθαι.
Esempio: Malm. 7. 97. Oimè signora mia, Non vi levate in barca così presto.
Definiz: §. XXXII. Levare, neutr. pass. per Innalzarsi, Elevarsi. Lat. elevari, extolli. Gr. αἵρεσθαι.
Esempio: Dant. Par. 33. O somma luce, che tanto ti lievi.
Esempio: Petr. canz. 39. 1. Colle quai del mortale Carcer nostro intelletto al ciel si leva.
Esempio: E Petr. son. 313. Senza levarmi a volo, avend'io l'ale.
Esempio: Mor. S. Greg. 1. 3. Molto si rintuzza la mente superba, quando è sottoposta a colui, sopra il quale essa prima si levava.
Definiz: §. XXXIII. Levare, neutr. pass. per Rizzarsi in piè. Lat. surgere, exsurgere. Gr. ἀνιστάναι, ἀνεγείρεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 18. 37. Erasi il conte levato ec. a fare onore alla figliuola, siccome a donna.
Esempio: Legg. Ascens. Cr. S. B. Egli si levò come uno gigante a correre lo suo viaggio.
Esempio: Vit. SS. Pad. 2. 36. Puosesi in orazione per lui, e disse ec. e poi levandosi segnollo, e rendello al padre sano.
Definiz: §. XXXIV. Levare, neutr. pass. per Uscir del letto. Lat. e cubili surgere, a somno surgere. Gr. ἐξ εὐνῆς ἀνεγείρεσθαι.
Esempio: Dant. Inf. 24. Lo villanello, a cui la roba manca, Si leva, e guarda.
Esempio: Bocc. nov. 44. 10. Sopravvenne il giorno, e messer Lizio si levò.
Esempio: E Bocc. nov. 86. 6. Fornito quello, perchè levato s'era, e tornandosene, ec. nel letto se n'entrò.
Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 60. Non siam noi i primi, che ci leviamo, e gli ultimi, che ci collichiamo?
Definiz: §. XXXV. Levare, neutr. pass. per Partirsi. Lat. discedere, abire. Gr. ἀπιέναι.
Esempio: Dant. Inf. 32. Levati quinci, e non mi dar più lagna.
Esempio: G. V. 9. 108. 1. Fatto fare più richieste a messer Maffeo Visconti, e a' figliuoli, che si levassero dall'assedio di Genova.
Esempio: Vit. SS. Pad. 1. 181. E stando così insino a sera, non essendo le demonia arditi di toccarlo, levossene, e tornò dentro.
Definiz: §. XXXVI. E colle particelle MI, TI, SI, ec. sottintese.
Esempio: Stor. Pist. 127. Levò da campo, e tornossi a Lucca.
Definiz: §. XXXVII. Levare, neutr. pass. Nascere, e Apparir de' pianeti, e d'ogni altra stella. Lat. oriri. Gr. ἀνατέλλειν.
Esempio: Petr. son. 112. Nè così bello il sol giammai levarsi.
Esempio: Pallad. E poi nel levarsi della canicola, la quale stella apparisce dì 24. all'uscita di Luglio.
Esempio: Sen. ben. Varch. 4. 25. Anche a' malvagj, e rei uomini si leva il sole.
Definiz: §. XXXVIII. Levare, neutr. pass. per Muoversi, Commuoversi. Lat. moveri, commoveri. Gr. διακινεῖσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 1. 13. Il popolo di questa terra ec. veggendo ciò, si leverà a romore, e griderrà.
Esempio: E Bocc. nov. 32. 27. Contro al quale si levaron le grida.
Esempio: E Bocc. nov. 40. 20. Amico, nè parente alcuno è, che per aiutarlo levato si sia, o si voglia levare.
Definiz: §. XXXIX. Levare, neutr. pass. per Surgere, Suscitare, o Venir di nuovo. Lat. surgere, existere, exoriri. Gr. ἀνιστάναι, ὑπάρχειν, ἀνεγείρεσθαι.
Esempio: Cavalc. Specch. cr. Pareva a lui, che tornasse a disonore di Moisè, se molti profeti si levassono.
Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 60. Per questo misero fummo si levano a volere essere rettori.
Definiz: §. XXXX. Levare, neutr. pass. per Cominciare i venti a soffiare, i vapori a sollevarsi, e simili.
Esempio: Serd. stor. 2. 59. Fanno dileguare i vapori, e le nebbie, che si levano la mattina.
Esempio: E Serd. stor. 65. Si levò rattamente un vento di tramontana.
Definiz: §. XXXXI. Levarsi le corna; per lo stesso, che Torsi da dosso l'ignominia, il biasimo, il disonore. Lat. dedecus propulsare, ignominiam repellere. Gr. αἰσχύνην, ὄνειδος διακρούεσθαι.
Esempio: Bern. Orl. 1. 15. 35. Corre là per levarsi quelle corna, Che tutto 'l mondo non l'aría tenuto.
Esempio: E Ber. Orl. 1. 25. 66. Quel, che farà per levarsi le corna, Intenderete nel canto seguente.
Definiz: §. XXXXII. Non se ne poter levar colle tanaglie; vale Non se ne poter levare se non con grandissima fatica, o con ogni sforzo.
v. TANAGLIA.
Definiz: Lat. egre auferre, removere. Gr. χαλεπῶς ἀποκινεῖν.
Esempio: Bern. Orl. 1. 10. 2. E quando ell'è di quella fina, e buona, Colle tanaglie non si levería.